dzeko milik

IL BALLO DELLE PUNTE – FRIEDKIN SI PRESENTA CON LA CESSIONE DI DZEKO ALLA JUVE. MILIK ALLA ROMA IN PRESTITO CON OBBLIGO DI RISCATTO - DE LAURENTIIS SI E’ IMPUNTATO SULLA QUESTIONE MULTE. LA ROMA VUOLE CERTEZZE SULLO STATO DI SALUTE DELLE GINOCCHIA DEL POLACCO, REDUCE DA DUE OPERAZIONI AI CROCIATI: PER LUI PREVISTI ALCUNI CONTROLLI A INNSBRUCK - ECCO PERCHE' PIRLO HA DECISO DI PUNTARE SU DZEKO

Da corrieredellosport.it

 

dzeko

Eccolo, è Edin Dzeko. Il centravanti per la Juve di Andrea Pirlo sarà quello che di fatto è sempre stato al centro dei desiderata dell'allenatore. Dopo la svolta epocale dell'8 agosto con l'esonero di Maurizio Sarri, il lavoro di Fabio Paratici è di fatto sempre stato rivolto a regalare al nuovo allenatore l'attaccante bosniaco. Poi ci possono essere ragionamenti economici, anagrafici e di tanti altri tipi.

 

Però Pirlo voleva Dzeko e avrà Dzeko, in questo senso la missione è compiuta. Ma perché Dzeko? Per motivazioni tecniche, tattiche, pure di leadership. Perché per il 3-2-5 ideale di Pirlo, per quanto questi possano essere numeri da tesi ancor più che di campo, è proprio l'ormai ex capitano della Roma a rappresentare il prototipo perfetto per il ruolo di centravanti arretrato, necessario per sostenere e ispirare la coppia di attaccanti che sulla carta restano Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala.

italia bosnia dzeko belotti

 

Falso dieci

Un vero nove. Un grande nove. Di profilo internazionale, in grado di fare reparto da solo. Ma che ha tutto ciò che serve per diventare magari un falso dieci. Non un trequartista puro, non dovrebbe essere Dzeko a rinculare sulla linea di centrocampo in fase di non possesso. [...]

 

MILIK

Piero Torri per ilromanista.eu

 

Ha detto sì. Arkadiusz Milik è il nuovo centravanti della Roma. Il sì è arrivato formalmente ieri, nel pomeriggio, dopo una riunione fiume a Trigoria a cui hanno partecipato in parecchi. In realtà il sì del polacco era già arrivato nella notte tra mercoledì e ieri, dopo che il giocatore, in riunione con il suo procuratore David Pantak, aveva ricevuto, in rapida successione, due telefonate.

 

edin dzeko e romelu lukaku foto mezzelani gmt011

La prima da parte dell'amministratore delegato giallorosso Guido Fienga, che ha cercato di illustrare il progetto della nuova Roma puntando sulla centralità del polacco per oggi, domani e dopodomani. Il secondo squillo è arrivato dal tecnico Paulo Fonseca, che gli ha spiegato come lo considerasse il centravanti ideale per il gioco che ha in testa per la sua seconda Roma. A quel punto le resistenze del giocatore, che per certi versi erano più contro De Laurentiis che contro la Roma, sono cadute.

 

Puntuale, infatti, ieri mattina l'agente Pantak, accompagnato dal suo collaboratore italiano Fabrizio De Vecchi, intorno alle 11.40 è arrivato in taxi a Trigoria per incontrarsi con la dirigenza giallorossa e definire nei dettagli i termini del contratto quinquennale che legherà Milik alla Roma. Poco dopo mezzogiorno, interrotta solo dal pranzo in cui comunque si è continuato a parlare di cifre, è cominciata la riunione per definire la questione.

 

Una riunione a cui hanno partecipato Fienga, accompagnato dal procuratore e amico Gabriele Giuffrida, Morgan De Sanctis e, udite udite, anche se soltanto per un pezzo dell'incontro, anche Ryan Friedkin, presente pure lui a Trigoria, ieri peraltro, per quello che sappiamo, senza papà Dan.

edin dzeko e romelu lukaku foto mezzelani gmt008

 

È stato un confronto lungo e per certi versi tormentato, concluso soltanto a pomeriggio inoltrato. La fumata bianca è arrivata intorno alle 17, mettendo nero su bianco il quinquennale che al giocatore garantirà un ingaggio netto a stagione da quattro milioni e mezzo più una serie di bonus legati a obiettivi personali e di squadra.

 

L'affare di fatto si è chiuso in quel momento, anche se in queste ore il procuratore del polacco deve definire gli ultimi dettagli con il Napoli, a partire da un prolungamento di contratto per una stagione, che permette il prestito alla Roma. Inoltre ci sono da sistemare i duecentomila euro che ancora ballano fra il club di De Laurentiis e il giocatore, relativi alla multa ai tempi dell'ammutinamento dei calciatori azzurri.

guido fienga crisi roma foto mezzelani gmt021

 

Dettagli riferiti soltanto al giocatore, perché l'accordo tra i due club era già stato trovato da qualche giorno. Le cifre precise le conosceremo nel momento in cui ci sarà il comunicato ufficiale. Ma con ragionevole certezza possiamo anticiparle, convinti di essere molto vicini ai numeri reali. Milik passerà alla Roma in prestito annuale in cambio di tre milioni, con un obbligo di riscatto fissato a quindici e, pure, nove milioni di bonusCinque di questi bonus sono in pratica garantiti, perché la Roma li dovrà pagare appena la squadra giallorossa conquisterà un punto nel 2021.

 

dan e ryan friedkin fonseca

Gli altri 4 milioni di bonus sono stati così suddivisi: un milione ogni dieci gol che il polacco realizzerà fino a un massimo di 3, il restante da versare se, nel corso dei prossimi 5 anni, il giocatore sarà venduto. In più nell'affare è stato inserito il cartellino dell'attaccante Simone Modugno e del terzino Samuele Meloni, entrambi classe 2003, che passeranno al Napoli.

 

La definizione dell'acquisto di Milik, che ieri ha salutato a cena i suoi compagni e già oggi potrebbe arrivare a Roma (svolgerà però prima delle visite mediche preventive per controllare i problemi passati avuti alle ginocchia, a Innsbruck, dove è stato operato Zaniolo), ovviamente vuole anche dire semaforo verde per la cessione di Dzeko alla Juventus, non facile da metabolizzare per la stragrande maggioranza dei tifosi giallorossi.

 

MILIK

Ma la scelta era stata fatta da tempo, un po' per una questione d'età, un po' tanto per un ingaggio al bosniaco che diceva 15 milioni lordi a stagione per i prossimi due anni. L'accordo con la Juve per il trasferimento del giocatore, che è lo straniero che ha segnato il maggior numero di gol con la nostra maglia, era stato trovato da qualche settimana sulla base di una cifra cash intorno ai 15 milioni.

 

Che saranno quasi tutti pure di plusvalenza. Anche Dzeko, attraverso il suo procuratore italiano Silvano Martina, da tempo aveva trovato l'accordo con la Juventus che eredita lo stesso contratto che Edin aveva con la Roma, fino al 30 giugno 2022. È probabile che, in più, ci sia un'opzione per una terza stagione.

il contatto tra donati e milik in napoli lecce

 

Un problema comunque rimane insoluto: chi sarà il vice Milik? Interrogativo a cui a Trigoria vorrebbero dare una risposta se non proprio subito, almeno prima della fine del mercato fissata per il prossimo 5 ottobre.

 

Di nomi, nelle ultime settimane, ne sono circolati parecchi, dall'argentino Bustos a Kean che vuole lasciare l'Everton e tornare in Italia. Nelle ultime ore è spuntato un altro nome. Quello di Fabio Quagliarella. La Sampdoria ha Gabbiadini, l'emergente Bonazzoli e sta prendendo, pare, Keita Balde. Perché non tentare Quagliarella proponendogli un finale di carriera più ambizioso?

milik 1milikmilik

 

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…