L’APPELLO DEL MARTEDÌ – BALO SOTTO ESAME DOMANI CON L’AJAX: PRANDELLI ANCORA INCERTO SE CONVOCARLO PER LE PROSSIME 2 (INUTILI) PARTITE O APPLICARE IL CODICE ETICO
Enrico Currò per "La Repubblica"
Domani sera, davanti alla tivù, Prandelli lo guarderà con l'attenzione severa che si riserva agli studenti candidati alla bocciatura per il sette in condotta: non è eccessivo affermare che all'Amsterdam Arena - nella parentesi tra le tre giornate di squalifica meritate per le proteste, le minacce e gli insulti all'arbitro Banti dopo la partita col Napoli - Balotelli si giocherà anche un pezzettino di Mondiale.
Ma l'indisciplinato numero 9 della Nazionale veste innanzitutto la maglia numero 45 del Milan ed è per questo che Allegri lo guarderà perfino con più attenzione e severità del ct: da lui esige un aiuto fondamentale, per evitare che la faticosissima partenza in campionato trasformi l'impegnativo mese di ottobre in una gimkana tra le critiche e il duello di campionato con la Juventus, domenica a Torino, nel giorno del giudizio molto anticipato.
L'allenatore tenta ovviamente di sfuggire alla tesi della Balotellidipendenza. «Non è vero che giochiamo male. E non è vero che questi giocatori non siano da Milan», ripete accorato l'allenatore, confortato dal gol vincente, sabato con la Sampdoria, segnato dal simbolo del nuovo corso votato al risparmio: il trequartista d'occasione Birsa, scartato dal Genoa e titolare per le assenze di Kakà e Montolivo. «Birsa è all'altezza, smettetela di paragonarlo a chi lo ha preceduto nel ruolo».
Resta il fatto che i primi recuperi dagli infortuni - tornano a disposizione Montolivo ed El Shaarawy - non sono mai stati tanto graditi, perché i limiti tecnici delle riserve sono il problema più evidente. Ma sopra ogni altra cosa resta il fatto che Amsterdam rappresenti l'esame per il giocatore più anarchico e indisciplinato del gruppo.
Di Balotelli verrà osservato ogni gesto, a cominciare dal comportamento con l'arbitro svedese Eriksson, che di recente, in Italia-Repubblica Ceca, lo ha ammonito per un fallo di gioco, ma che lo ha anche tutelato per i falli subiti, assegnandogli un rigore e sventolando il cartellino rosso per doppia ammonizione sotto il naso del suo ruvido marcatore.
Prandelli deciderà soltanto a fine settimana se punirlo, in base al codice etico, che in teoria potrebbe non essere applicato al suo caso, perché le tre giornate di squalifica scadranno prima delle convocazioni per Danimarca e Armenia. Il mancato ricorso del Milan contro la squalifica («quando ho letto che cosa ha detto Mario all'arbitro, ho pensato che non fosse il caso di presentare ricorso», ha ammesso Galliani), rende plausibile anche l'esclusione temporanea di Balotelli dalla Nazionale.
L'alternativa è una convocazione senza farlo giocare e con un ultimatum a quattr'occhi, a Coverciano: se sbagli ancora e continui a dare il cattivo esempio ai ragazzi, per te non ci sarà il Mondiale. Per ora Prandelli non si sbilancia, né si mostra irritato per le mancate scuse del giocatore a lui, ai compagni di maglia azzurra e alla Figc. «Non è questo il punto. Non deve chiedere scusa a me, ma a milioni di persone».
La partita con l'Ajax è dunque un'occasione irripetibile per il riscatto morale e tecnico dell'attaccante in castigo, anche per via dell'oggettiva inesperienza dei giovanissimi avversari, reduci dal comodo 6-0 in Eredivisie col Go Ahead Eagles, ma indeboliti dall'ennesimo infortunio dell'ex Bojan, dalla vulnerabilità dei difensori centrali e dalla cessione del creatore di gioco Eriksen.
Galliani, dopo il lungo colloquio col giocatore in compagnia di Allegri e alla presenza del procuratore Raiola, ha scelto per Balotelli la strada delle carezze. «Mario deve controllarsi e migliorare nelle reazioni. Ma speriamo che ci sia nei suoi confronti la stessa attenzione che viene riservata ad altri giocatori, perché a Mario i marcatori riservano un trattamento speciale». La Figc non sembra intenzionata a mostrare la stessa indulgenza.
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