balotelli

IO BALO DA SOLO: “HO FATTO DUE ANNI NON AI MIEI LIVELLI MA SARÒ PALLONE D’ORO. CONTE HA FATTO BENE A NON CONVOCARMI - SE LE CRITICHE RAZZISTE FOSSERO ARRIVATE QUANDO DOVEVO DECIDERE, NON SO SE AVREI GIOCATO CON LA NAZIONALE ITALIANA. FORSE AVREI SCELTO IL GHANA - MOURINHO MI FACEVA INCAZZARE PERCHÉ PENSAVA RENDESSI DI PIU’”

MARIO BALOTELLIMARIO BALOTELLI

Roberto De Ponti per il “Corriere della Sera”

 

La sublimazione di un momento indimenticabile. Superi l' ingresso dell' appartamento di Mario Balotelli e ti trovi davanti un Mario Balotelli a grandezza quasi naturale, in posa da culturista, nell' esultanza plastica dopo il secondo gol alla Germania. Pugni chiusi, muscoli scolpiti (ovvio), strisce azzurre sulla schiena. «Di faccia non mi somiglia molto», sorride timido il vero Balotelli guardando la sua riproduzione. Sulla parete, incorniciato, il certificato di cittadinanza italiana.

BERLUSCONI BALOTELLIBERLUSCONI BALOTELLI

 

E nella testa di Mario ogni istante che ha preceduto quella esibizione di muscoli.

«Quando ho visto il pallone rimbalzare, l' istinto mi ha detto: tira di collo pieno, se la prendi bene il portiere non la vede nemmeno».

 

È andata così?

«Non l' ho presa pulita, ma un po' di esterno. Meglio, se la prendevo bene la tiravo in pancia a Neuer».

BALOTELLI CON IL CAPPELLO DA CARABINIERE BALOTELLI CON IL CAPPELLO DA CARABINIERE

 

Varsavia, 28 giugno 2012, Italia-Germania 2-1. Il mondo ai piedi di Mario Balotelli e della sua cresta, 21 anni e un radioso futuro all' orizzonte. La copertina di Time come uno dei 100 personaggi più influenti del mondo. Poi, invece...

 

Poi che cosa è successo? Oggi l' Italia gioca di nuovo con la Germania e lei invece di giocare la guarderà davanti alla tv...

«È successo che ho fatto due anni non ai miei livelli. Problemi fisici, altri problemi, non sono stato io. E Conte giustamente ha portato altri giocatori all' Europeo. Fossi stato in lui, avrei fatto esattamente la stessa cosa».

 

Non le spiace non essere in Francia?

BALOTELLI DONNE 1BALOTELLI DONNE 1

«Certo che mi spiace. Ma così doveva andare. Alla gente che mi ferma dicendomi che Conte avrebbe dovuto convocarmi, io rispondo: il vero Balotelli lo convocherebbe Conte, Ventura, qualsiasi allenatore. Il Balotelli di oggi no».

 

Le foto della sua esultanza sono tornate a fare il giro del mondo, in queste ore.

«L' ho postata anch' io, ma solo per fare il tifo. Perché un po' mi infastidisce parlare del passato, mi sembra quasi di essere un ex giocatore. Però capisco che quell' esultanza sia rimasta impressa, i bambini mi copiavano e la cosa mi piaceva».

 

BALOTELLI DONNEBALOTELLI DONNE

Come le venne l' idea?

«Non mi venne. Ricordo che avevo parlato il pomeriggio con Adriano che mi sfotteva dicendomi che ero dimagrito. Forse ho voluto mostrargli che non ero poi così magro».

 

Almeno quel giorno esultò. Spesso la accusano di non esultare dopo un gol...

«Be', a parte il fatto che di gol ultimamente ne ho fatti pochi... in realtà faccio come mi viene. Poi, ammetto, quando la polemica sulle mie mancate esultanze divenne fastidiosa, io segnavo e non esultavo apposta, per non darla vinta a chi si faceva problemi su questa cosa».

 

Sempre stato bastian contrario?

CONTE BALOTELLICONTE BALOTELLI

«Sempre. Mino Raiola, il mio procuratore, per farmi fare le cose mi dice l' opposto».

Dopo quel gol arrivò la copertina di Time .

«E pensare che nemmeno volevo farla, quell' intervista. Mi chiamò Raiola e io risposi: Mino io non so neanche chi siano questi del Time , non la voglio fare. Mi sgridò al telefono: "Tu sei pazzo, saresti il primo calciatore sulla loro copertina". Solo con il tempo mi sono reso conto quello che ha significato realmente».

 

C'erano attese troppo grandi?

BALOTELLI 3BALOTELLI 3

«No, anzi, secondo me hanno messo troppo poco, io posso fare molto di più di quello che ho detto. Però ci vuole tempo. In una scala da 0 a 10, io mi sono fermato a 5, ma piano piano al 10 ci arriverò. Perché ci voglio arrivare. Diventerò Pallone d'oro. Anche se mi rendo conto di aver fatto due anni della mia carriera dove potevo avvicinarmi al 10 e invece sono rimasto a 5».

 

Pallone d'oro? Un obiettivo piuttosto alto...

«Lo so, fa ridere, posso non aver fatto tutto l' indispensabile per essere il più forte, però l' importante è che l' ho capito e non è troppo tardi. Non voglio arrivare a fine carriera con il rimpianto di non aver fatto di tutto per diventarlo».

 

Pensa di aver fatto fruttare il suo talento?

MANCINI BALOTELLIMANCINI BALOTELLI

«Fino a due anni fa mi accontentavo di quello che avevo. Facevo bene, sapevo di avere dei colpi, ed ero felice così. Non avevo in testa di migliorare, pensavo bastasse. Mentre da due anni a questa parte ho cominciato a lavorare seriamente, eppure i risultati non sono arrivati. Forse ho pagato i 23 anni precedenti. Però sono molto tranquillo. Sono consapevole che negli ultimi due anni cambiato da così a così».

 

Perché la famosa t-shirt con la scritta «Why always me?», perché sempre io.

«Fu semplicemente uno scherzo».

 

E si è mai dato una risposta?

mario balotellimario balotelli

«Mai. Alla fine, pur fra qualche eccesso, non penso di meritare tutte queste attenzioni, nel bene e nel male. Si è creato questo personaggio, non mi è permesso di fare niente in più e in meno. Non sono ipocrita: ci resto male quando finisco sui giornali se combino qualcosa, ma non mi piace nemmeno quando si esagera in positivo. Balotelli segna due gol? Un fenomeno. Vorrei essere solo un calciatore come gli altri, magari un po' più bravo degli altri».

 

Il vero Balotelli qual è?

«Balotelli è il calciatore. Poi Mario è un' altra cosa. È più facile descrivere Balotelli che Mario»

 

Allora li descriva lei tutti e due.

«Balotelli è un personaggio creato dai giornali: quello che sorride o non sorride, fa una grande giocata, sbaglia un rigore, non esulta. E viene giudicato da quelli che lo guardano giocare».

 

E Mario?

balotellibalotelli

«Mario è tutta un' altra cosa. Un ragazzo di 25 anni che non può avere una vita normale ma ci prova, passando il tempo con sua figlia quando è possibile, con gli amici, la famiglia, la PlayStation. Ai miei amici ogni tanto dico: quanto darei per fare una settimana io te e tu me. Basta che non mi crei casini...».

 

A quelli, secondo i tabloid, ci pensa già lei.

«Non come dicono i tabloid».

 

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, è una battuta di Spiderman. Lei che è soprannominato SuperMario è d' accordo?

«Le grandi responsabilità sono più della persona che del giocatore. Da giocatore mi pagano per fare gol e io devo farlo. Le responsabilità sono nel comportamento. Io ci sto provando».

balotelli si scaccolabalotelli si scaccola

 

Com' è essere papà?

«Bellissimo. Non posso avere Pia tutto il tempo perché la madre mette i bastoni tra le ruote, se l' avessi a casa con me tutto il giorno sarei la persona più felice del mondo».

 

Com'è il rapporto con Raffaella Fico, la madre di Pia?

«Prima parlavo di "altri problemi"...».

 

Quindi i litigi continuano?

«Veramente è lei che litiga, chiedendo soldi che non le spettano, pretendendo che incontri mia figlia solo in sua presenza. Due tribunali hanno detto che non ha ragione, solo che lei dice che le decisioni del tribunale sono "orientative" e quindi fa come le pare. Per fare incontrare almeno una volta Pia a mio padre prima che morisse, ho dovuto ottenere un ordine del Tribunale, perché la madre si opponeva».

 

BALOTELLIBALOTELLI

Parliamo di razzismo?

«Parliamone».

 

Lei viene insultato perché è nero o perché è Balotelli?

«C'è chi lo fa per un motivo e chi per l' altro».

 

Noi italiani siamo razzisti?

«Due anni fa sono arrivato al punto di chiamare il mio procuratore e dirgli: Mino, io non voglio più giocare in Nazionale. Non è giusto. Io nato in Italia, cresciuto in Italia, non sono mai stato in Ghana - anche se ci andrò - per la legge è giusto che io sia italiano. Per prendere quel certificato che è appeso all' ingresso, mi sono fatto ore di coda davanti alla questura ogni anno. Qualche volta mi piacerebbe che chi insulta dicendo che non esistono negri italiani se ne ricordasse».

 

raffaella fico con la figlia pia   mario balotelli raffaella fico con la figlia pia mario balotelli

Il Ghana la voleva.

«Di sicuro, se avessi giocato col Ghana, una cosa del genere non mi sarebbe mai successa, mai. Sarei stato uno dei 23 della Nazionale. Qui invece... So che è pesante da dire, ma se quel momento di crisi fosse arrivato quando dovevo decidere, non so se avrei giocato con la Nazionale italiana. Per colpa di pochi stupidi? Sì, ma io non sono un robot, certe cose fanno soffrire».

 

Considera complicata la sua infanzia?

«Nessuno può dire di conoscere la mia storia. Di sicuro non ho avuto un' infanzia facile».

 

Com' è stato crescere a Brescia per un ragazzino di colore?

MARIO BALOTELLI FRATELLOMARIO BALOTELLI FRATELLO

«All' inizio pesante. Poi un po' alla volta mi sono ambientato, con la storia che giocavo a calcio mi volevano sempre in squadra e ho legato con i ragazzi, ma gli inizi sono stati difficili».

 

Il suo taglio di capelli quando è nato?

«Io e mio fratello Enoch abbiamo portato la cresta fin da piccoli. Ci piaceva la storia dei condottieri mohicani...».

 

Il suo rapporto con gli allenatori?

«Fantastico, bello con tutti. E anche con i presidenti, con Moratti, con Berlusconi... Disastroso solo con uno: Brandon Rodgers».

 

balotelli de geabalotelli de gea

E la rissa con Mancini?

«Avevo 19 anni, dopo un intervento su un compagno lui si è arrabbiato, mi ha strattonato dicendo che rischiavo di fargli male. Tutto lì. È successo al venerdì, la domenica ero titolare».

 

E il famoso neurone di Mourinho?

«A lui piaceva fare il cinema, ma mi voleva bene. Si divertiva a farmi arrabbiare perché pensava che avrei reso di più da incazzato. Gli imputo solo una cosa: non mi ha fatto giocare la finale di Champions. Se entravo, segnavo sicuro. Me lo sentivo».

 

Dove giocherà la prossima stagione?

«Spero nel Liverpool».

 

mario balotellimario balotelli

Il Milan?

balotelli versione contebalotelli versione conte

«Il Milan ha deciso di lasciarmi. Di sicuro non ci sarà un Mario' s back again ».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…