padre allenatore picchia la figlia

PADRE MOSTRO! A BELGRADO, UN 50ENNE DI ORIGINE CINESE È STATO ARRESTATO DOPO CHE È EMERSO UN VIDEO DI LUI CHE PICCHIA LA FIGLIA 14ENNE SU UN CAMPO DA TENNIS – L’UOMO, CHE FA ANCHE DA ALLENATORE DELLA RAGAZZA, SARÀ PROCESSATO PER VIOLENZA DOMESTICA – NEL FILMATO SI VEDE L’UOMO SCHIAFFEGGIARE, STRATTONARE, BUTTARE A TERRA E PRENDERE A CALCI LA FIGLIA - L’INDIGNAZIONE DEL MONDO DEL TENNIS: “INACCETTABILE, ORRIBILE, NON CI SONO PAROLE. DOBBIAMO SRADICARE OGNI GENERE DI ABUSO SUI MINORI” - VIDEO

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Federica Cocchi per www.gazzetta.it

 

Sono immagini scioccanti che hanno già fatto il giro del web. Un allenatore che picchia selvaggiamente la sua atleta. Ma soprattutto un padre che si accanisce contro la figlia quattordicenne. È successo a Belgrado, sui campi da tennis del Crvena Zvezda, e il video è stato postato su Twitter da Igor Juric, ex calciatore e allenatore che dopo il rapimento e l'uccisione della figlia ha fondato una onlus per la protezione dei minori. 

 

Il video che mostra l'uomo schiaffeggiare, strattonare e infine buttare a terra e prendere a calci la figlia ha suscitato la giusta indignazione del mondo del tennis. A seguito della denuncia dell'associazione di Juric, l'uomo di origine cinese nato nel 1972 ma trasferito a Belgrado, è stato arrestato con l'accusa di violenza domestica e verrà processato a breve.

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Immagini che hanno scioccato giocatori e tecnici di tutto il mondo a partire da Patrick Mouratoglou, ex coach di Serena Williams e ora a fianco del 19enne Holger Rune, che ha commentato "Inaccettabile, orribile, non ci sono parole. Dobbiamo sradicare ogni genere di abuso sui minori, dentro e fuori dal campo".

 

Juric ha anche chiesto un'inchiesta da parte della federtennis serba, visto che l'uomo lavora sul territorio di Belgrado mentre Pam Shriver e Barbara Schett chiedono che l'uomo sia cancellato dal mondo dello sport. E Paola Badosa vuole sapere se qualcuno conosce quella povera ragazza, per poterla aiutare.

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IL CASO DOKIC

E tra i commenti c'è chi ricorda il caso di Jelena Dokic, la tennista della ex Jugoslavia poi diventata australiana quando la famiglia si trasferì per fuggire alla guerra nel 1994. Il padre Damir era un uomo violento, alcolizzato, che ha letteralmente mandato in frantumi la carriera di un talento capace di arrivare in semifinale a Wimbledon a soli 17 anni. 

 

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Nella sua biografia, la giocatrice ha raccontato delle continue violenze a cui era sottoposta, botte, frustate, umiliazioni: "Ogni mattina mi sveglio a casa e penso: come posso fare per non farmi picchiare oggi? Come posso non farlo esplodere? È dura, diventa sempre più aggressivo. Quando la partita si mette male, nemmeno il tempo di stringere la mano all'avversaria e inizia la caccia, insulti, sputi, schiaffi. E quando torniamo in albergo iniziano le cinghiate, per cui sono costretta a portare sempre abiti e maglie lunghe per coprire i lividi...".

 

Una sofferenza che l'ha portata alla depressione e al pensero suicida di quest'anno, quando su Instagram ha raccontato di aver pensato di buttarsi dal 28° piano del suo palazzo a Melbourne. Una confessione scioccante che ha nuovamente sollevato il velo sui disturbi mentali e la violenza nello sport.

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