hauser&wirth

IL BELLO E IL BRUTON DELL'ARTE CONTEMPORANEA – RIELLO: NEL CUORE DEL SOMERSET, A BRUTON, SORGE L’IMPERO DELL’ARTE: ‘HAUSER & WIRTH’, UNA DELLE POCHE GALLERIE IN GRADO DAVVERO DI INFLUENZARE IL MERCATO GLOBALE E DI CREARE (O AFFOSSARE) CARRIERE DI ARTISTI – TUTTE LE OPERE PRESENTI TRA CUI UNA IMPRESSIONANTE SCULTURA DI PAUL McCARTHY

Antonio Riello per Dagospia

 

richard long 1

Quasi tre belle orette da Londra per raggiungere Bruton, un minuscolo villaggio di circa 3000 anime nel cuore del Somerset (la città più vicina è Bath). Fino a non molti anni fa era noto per lo più ai golosi (poichè vi si trova un produttore di Cheddar di una discreta notorietà) e a qualche amante del locale countryside.

 

Oggi Bruton è una destinazione ambita e desiderata. Il mercato immobiliare è brillante e se ne frega tanto della psicosi generata dalla Brexit quanto delle nuove imposte di registro (caso probabilmente unico in tutto il Regno Unito). Nella piccola strada principale di questo borgo si impone un negozio di arredamento supercool, non se ne vedono così neanche nel cuore di Parigi o di Milano, con un nome evocatore e vagamente minaccioso (solo per chi parla italiano): "CARO".  

 

Pochissimi pub molto tipici e un solo vero ristorante, "The Chapel", che occupa l'edificio di una vecchia chiesa evangelica. Il locale, molto accogliente, fa subito la sua bella impressione. Sembra trapiantato direttamente da Islington e ha un menu' tutto quinoa, farro e formaggini di capra. Contrassegnato da una curiosa e non convincente impronta italiana (servono anche pizze veganissime) è, potremmo dire, elegantemente inutile. Si trovano anche parecchi i negozi di beneficenza che, qualche volta, hanno pure delle cose interessanti. Insomma una Londra in miniatura, o meglio la caricatura addolcita di certi suoi quartieri.

 

Nel 2014 la Galleria Hauser & Wirth ha aperto qui una sua nuova sede. La Signora Ursula Hauser, sua figlia Manuela Hauser e il genero Iwan Wirth, già titolari di una galleria di grande reputazione fondata nel 1992 a Zurigo, decidono già intorno al 2012 di diventare in qualche modo "rurali". Anche l'Arte Contemporanea sembra che si venda meglio con il marchio "Bio" e se lo dicono loro c'è da crederci. Stiamo parlando di una delle poche gallerie al mondo capaci davvero di influenzare il mercato globale e di creare (o affossare) carriere di artisti. Una azienda che è in grado di mobilitare capitali importanti e organizzare eventi artistici su scala planetaria. Rappresenta con successo il lavoro di Louise Bourgeois, Hans Arp, Phyllida Barlow, Larry Bell, Martin Creed, Dan Graham, Isa Genzken, Leon Golub, Arshile Gorky, Roni Horn, Zoe Leonard, Paul McCarthy, Ron Mueck, Lee Lozano, Fabio Mauri, Anri Sala, Keith Tyson, solo per citare i più noti.

 

Sono serviti un paio di anni per rimettere a posto le strutture di questa bellissima tenuta: casa di campagna signorile, ampi annessi rustici e un parco di notevoli dimensioni (di cui una piccola parte è stata convertita in parcheggio-auto per i visitatori). Oggi, di fatto, Bruton è il quartier generale di questo "Impero dell'Arte". Saggiamente e generosamente Hauser & Wirth aiuta le manifestazioni culturali locali e offre ai creativi della zona un certo supporto e forse anche qualche opportunità.

 

All'interno articolate e luminose aree espositive, un agguerrito bookshop frequentatissimo dai numerosi visitatori, degli studi per Artist Residence, una foresteria con sei confortevoli stanze e un ristorante, Roth Bar & Grill, che dichiara di adoperare solo le verdure prodotte nella tenuta stessa (dotata di orto e serre). Il conto è salato e la qualità modesta, ma si ha la sensazione di essere al centro del mondo dell'Arte Contemporanea: con facilità si intravedono seduti nei tavoli vicini direttori di musei di rilievo, curatori di livello internazionale, riveriti collezionisti. Un complesso che fa immaginare un eden agreste acculturato e protetto dallo stress. E, in seconda battuta, un laboratorio-rifugio per artisti dove sperimentare senza il tormento dei soliti banali fastidi del mondo reale.

 

La Signora Ursula Hauser è particolarmente affascinata dalla creatività artistica al femminile degli anni Sessanta e in un interessante video racconta come vede la faccenda da collezionista di riferimento quale è. La sua opinione, per molti aspetti condivisibile, è che in quello straordinario decennio il ruolo femminile nel Mondo Occidentale sia mutato in modo irreversibile e che le avanguardie artistiche ne portino (almeno in parte) il merito. Per questo personaggi come Lee Lozano e Carol Rama le sono particolarmente cari. In effetti quella speciale miscela di Arte, Politica e Speranza che coinvolgeva tutti i generi e le forme del fare è divenuta per tutti (almeno se vista da oggi) una mitica "Età dell'Oro" assolutamente irripetibile.

 

franz west

Negli spazi interni si alternano mostre temporanee in formato "museo" più che "galleria". La prossima, "A Wonderful Anarchy", inaugura il 28 Semmbre. Mostra i nuovi lavori, prodotti in loco, di un artista americano, Bharti Kher che ha passato qui tre mesi nello corso anno. Fa degli assemblaggi dall'aria multietnica, colorati, enigmatici e multiformi. Una fedele istantanea riassuntiva delle tendenze artistiche di quest' ultimo paio di anni.

All'aperto, nel cortile, una impressionante scultura di Paul McCarthy e, al suolo, una lunga installazione in ardesia di Richard Long (che si nota appena in verità, in mezzo a tante attrazioni).

 

Un fioritissimo giardino si apre sul retro ed è uno straordinario esempio di green-design contemporaneo progettato dall'olandese Piet Oudolf. Questo piccolo parco è forse la parte più affascinante e godibile di tutto il complesso. Ci sono due sculturone dell'austriaco Franz West: forse magari ne bastava una sola dato che si infastidiscono un po' a vicenda. Poi di nuovo un bel Richard Long. Verso la fine della passeggiata si scorge una grande struttura che sembra un disco volante appena atterrato. Si tratta di un padiglione in vetroresina realizzato, nel 2014, dall'Architetto cileno Smiljan Radic per la Serpentine Gallery di Londra. E' avvolgente e funzionale, può ospitare un certo numero di persone e serve tanto per fare riunioni che come punto di ristoro.

 

Il glamour della galleria è potente e sicuramente ha saputo catalizzare una forte attenzione (inaspettata e comunque benvenuta dai locali) per questo luogo.

 

ANTONIO RIELLO

In realtà la recente riscoperta per le vacanze in campagna è un fatto tipico di tutta l'Europa occidentale ed ormai acquisito. Montagna e Mare (anche quello esotico) sono ormai banale destinazione di massa mentre l'aria agreste ha saputo ritrovare una sua parvenza di esclusività, con tocchi quasi aristocratici talvolta. Frasi come "il mio contadino" o "la mia fonte d'acqua" risuonano sempre più frequentemente come delle oblique dichiarazioni di sofisticato benessere se non addirittura di un più moderno tipo di potere, in qualche modo ammantato di ecologica saggezza. Il vigneto e l'uliveto sono stati solo l'inizio. Adesso le forme della ricchezza vera e solida odorano di concime (obbligatoriamente biologico) e risuonano non di rado di echi quasi feudali che si pensavano dimenticati nei libri di Storia.

ANTONIO RIELLO

 

Bruton vanta comunque, oltre alla galleria in questione, una tradizione esemplare in fatto di strutture comunitarie: coro, mercatino, varie forme di mutuo soccorso e uno degli ospizi più belli del mondo il "Sexsey's". Probabilmente, chi arriva qui dalla grande città compera (nella maggior parte dei casi senza rendersene conto) soprattutto una cosa, forse più preziosa e più rara della tranquillità e delle viste, l'appartenenza - almeno temporanea - ad una piccola comunità coesa. L'essere parte cioè di un gruppo affiatato, collaborativo e solidale. In altre semplici parole l'essere circondati da vicini sorridenti, disponibili e gentili: un'esperienza concretamente rassicurante. Qualcosa che è assai difficile avere in altri contesti anche disponendo di molto denaro. Un nuovo (antichissimo) tipo di lusso.  

 

HAUSER & WIRTH  SOMERSET

Durslade Farm, Dropping Lane

Bruton, Somerset BA10 0NL

 

 

 

 

paul mccarthy white snow dwarf bashful hauser wirth

 

 

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