bergamini isabella internò

“BERGAMINI FU SOFFOCATO” - DOPO 32 ANNI A GIUDIZIO L'EX FIDANZATA DEL CALCIATORE ACCUSATA DI CONCORSO IN OMICIDIO. CADE COSÌ LA TESI DEL SUICIDIO CHE LA STESSA ISABELLA INTERNÒ HA SEMPRE SOSTENUTO, AFFERMANDO CHE BERGAMINI SI SAREBBE LANCIATO SOTTO IL CAMION DOPO CHE I DUE AVEVANO AVUTO UN LITIGIO. LA RICOSTRUZIONE: LA PARTE SINISTRA DELL'ADDOME DEL CALCIATORE È «SCOPPIATA» SOTTO IL PESO DELLA RUOTA DESTRA DEL CAMION. POI…

Carlo Macrì per il "Corriere della Sera"

 

Isabella Internò, 52 anni, ex fidanzata del calciatore del Cosenza Denis Bergamini, trovato senza vita sotto un camion lungo la statale 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, la sera del 18 novembre del 1989, sarà giudicata dalla Corte d'Assise di Cosenza per concorso in omicidio volontario pluriaggravato. È questa la decisione del giudice dell'udienza preliminare Lelio Festa che ha rinviato a giudizio la donna.

 

bergamini

Cade così, dopo 32 anni, la tesi del suicidio che la stessa Isabella Internò ha sempre sostenuto, affermando che Denis Bergamini si sarebbe lanciato sotto il camion dopo che i due avevano avuto un litigio. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 25 ottobre. «La famiglia di Denis ha vinto una battaglia dura e piena di trappole.

 

Tutte le nostre richieste sono state accolte», afferma l'avvocato Fabio Anselmo, legale dei Bergamini. Il penalista non nasconde la sua soddisfazione, ma va giù duro, accusando il procuratore di Castrovillari Abbate che, all'epoca della morte di Bergamini, era titolare del fascicolo d'indagine. «Abbate ha falsamente accertato sul corpo di Bergamini una pluralità di lesioni che i periti che si sono succeduti in questa indagine non hanno mai riscontrato, facendo così intendere che il calciatore era stato investito da un camion» ha spiegato Anselmo.

 

domizio e denis bergamini

 La riapertura del caso, nel 2011, con una perizia del Ris di Messina ha, in effetti, avvalorato l'ipotesi secondo la quale Denis Bergamini sarebbe morto già prima di venire travolto dal camion. Il gip, però, nel 2014 ritenne insufficienti gli indizi chiedendo, e ottenendo, l'archiviazione del caso. Donata Bergamini, sorella del calciatore, non ha mai creduto all'ipotesi dell'incidente stradale e ha continuato a lottare affinché si giungesse alla verità.

 

ex fidanzata bergamini e attuale marito

Così, nel 2017 con nuove argomentazioni, riuscì a convincere l'allora procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla a far riaprire il caso sulla morte del fratello. La salma di Bergamini fu riesumata. E la perizia disposta dal magistrato certificò, ancora una volta, che la morte del calciatore era avvenuta per soffocamento. La certezza la diede l'esame della glicoforina attraverso la quale è possibile stabilire se una ferita è stata provocata a una persona in vita oppure dopo la morte. Nel caso Bergamini i periti stabilirono che le lesioni sul corpo, provocate dalla ruota del camion che gli passò sopra, erano successive al decesso.

 

denis bergaminiBERGAMINI 1

La nuova indagine del sostituto procuratore Luca Primicerio accertò che Denis Bergamini prima di essere buttato sull'asfalto era stato soffocato, probabilmente con una busta di plastica. Nella relazione firmata dai professori Antonello Crisci, Carmela Buonomo e Maria Pieri, è descritto in modo netto che solo la parte sinistra dell'addome di Bergamini è «scoppiata» sotto il peso della ruota destra del camion. Poi il mezzo è come se avesse fatto retromarcia, lasciando intatte le altre parti del corpo: testa, arti superiori e inferiori. I vestiti addirittura erano intatti, l'orologio integro e i calzini ben tirati sul polpaccio. L'autista del mezzo pesante Raffaele Pisano, finito sotto processo, venne successivamente assolto da ogni accusa. Per la Procura Isabella Internò avrebbe attirato il fidanzato in una trappola, aiutata da qualcuno che lo soffocò. Non sopportava la sua decisione di interrompere la relazione.

isabella internòdenis bergaminibergaminiisabella internòBERGAMINIBERGAMINI 3ex fidanzata bergamini

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…