“VERGOGNA” – ANCHE IL QUOTIDIANO TEDESCO "BILD" HA MENATO DURO CONTRO I TIFOSI CRUCCHI ARRIVATI DALLA GERMANIA A NAPOLI – ERA TUTTO PREVISTO DA GIORNI. IL MINISTRO PIANTEDOSI AVEVA PROVATO IN OGNI MODO A BLOCCARE GLI ARRIVI DALLA GERMANIA MA LA DECISIONE DI NON CONSENTIRE LA VENDITA DEI BIGLIETTI AGLI ULTRÀ TEDESCHI È STATA CRITICATA DA PIÙ PARTI: SONO ENTRATI IN CAMPO IL TAR DELLA CAMPANIA, LA UEFA, CHE HA TIRATO IN BALLO DIRITTI E REGOLE, E ANCHE MINISTRI E SINDACI TEDESCHI. E ORA CHI LI PAGA I DANNI? SALVINI CHIEDE CHE…
Estratto dell’articolo di Cristiana Mangani per “il Messaggero”
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La sintesi di quanto accaduto ieri potrebbe essere questa: tutto previsto da giorni, con il Viminale che ha cercato in ogni modo di evitare che le due tifoserie del Napoli e dell'Eintracht entrassero in contatto. Ma la decisione di non consentire la vendita dei biglietti agli ultrà tedeschi è stata criticata da più parti: sono entrati in campo il Tar della Campania, la Uefa, tirando in ballo diritti e regole, e anche ministri e sindaci tedeschi.
Così, ieri, dopo lo scempio che ha coinvolto il centro di Napoli, messo a ferro e fuoco da un bel gruppetto di "teste calde" tedesche e non solo, la "Bild", giornale di Berlino, si è convertito e ha urlato «vergogna», accanendosi contro i tifosi arrivati dalla Germania in Campania.
Certo, non tutto ha funzionato alla perfezione nella gestione dell'ordine pubblico. E c'è stato anche un momento in cui gli ultrà tedeschi sono riusciti a muoversi incontrollati. Ma per contenere i disordini - viene spiegato - si doveva reprimere, e questo, i mille poliziotti schierati sul campo, hanno voluto evitarlo fino alla fine, proprio per non trovarsi davanti a qualcosa di più grave. Sul campo è rimasta persino una pistola, caduta a un agente durante l'aggressione e i tafferugli. È stata recuperata da un altro poliziotto, ma si è corso un grosso rischio.
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Insomma - è l'atto di accusa - se si sapeva che sarebbe accaduto tutto questo, perché consentirlo? Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva provato in ogni modo a bloccare gli arrivi dalla Germania, vietando ai tifosi dell'Eintracht Francoforte di seguire la propria squadra allo stadio Maradona contro il Napoli, nel match valido per il ritorno degli ottavi di Champions.
E la ragione era semplice: i due gruppi si erano già scontrati in occasione della gara di andata. L'intervento italiano, però, era stato recepito con rabbia: l'Eintracht aveva chiesto chiarimenti all'Uefa per una decisione che - a loro dire - non avrebbe rispettato il principio di reciprocità (divieto di partecipare alla trasferta per entrambe le tifoserie). Piantedosi è finito anche nel mirino della curva del Bayern Monaco che ha eposto uno striscione di insulti nel corso della gara contro il Psg in Champions League.
È intervenuto una prima volta il Tar della Campania che ha sospeso il provvedimento, ma il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ne ha emesso un altro e i giudici amministrativi lo hanno autorizzato nella parte in cui prevedeva il divieto di acquisto dei biglietti solo per i cittadini tedeschi provenienti da Francoforte.
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napoli, scontri tra i tifosi dell eintracht e la polizia 10
Immediate le reazioni per quanto accaduto: il governo ha espresso «amarezza e disappunto», soprattutto perché avevano provato a bloccare la trasferta. Dal Viminale hanno ribadito: «Abbiamo schierato mille agenti, di più non potevamo fare. I tifosi tedeschi sono violenti, ma bisogna dire che anche i napoletani hanno provocato molto». Sulla vicenda è intervenuta pure la Lega di Salvini per chiedere che la Germania risarcisca i danni.
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