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BOBO DJ SHOW - VIERI RACCONTA AL 'SUN' LA SUA NUOVA VITA DIETRO LA CONSOLLE: "MI PIACE REMIXARE BARRY WHITE, ABBA E ALTRE HIT DEI '70, CON UN TOCCO DI QUELLO CHE VA ORA. HO OFFERTE PER SUONARE DA TUTTA EUROPA - TRA UNA SETTIMANA NASCE MIA FIGLIA, MI DIVERTO CON GLI AMICI, CON LA MIA RAGAZZA, LAVORO E MI PRENDO IL MIO TEMPO, GIORNO PER GIORNO - SE NON AVESSI FATTO IL CALCIATORE, SAREI DIVENTATO UN…"
Vladimiro Cotugno per il Corriere dello Sport
Come lui solo Roberto Baggio e Paolo Rossi, quei nove gol nei Mondiali che ne fanno il bomber più prolifico di sempre dell'Italia nella Coppa del Mondo, ma Christian Vieri è ormai lanciato in una nuova doppia vita, quella di dj che sta iniziando e quella di papà che sta per iniziare: «Tra una settimana nasce mia figlia - rivela al Sun in una lunga intervista - mi diverto con gli amici, con la mia ragazza, lavoro e mi prendo il mio tempo, giorno per giorno».
E il suo nuovo progetto, dopo aver lavorato con BeIN sports, aver lanciato il suo torneo di beach soccer benefico Bobo Summer Cup e due etichette di moda, è proprio la musica. «E' il BOBO DJ show: c'è un music producer, una cantante e una tromba che live nei club ci sta alla grande. E' musica che ci piace, house music, e stiamo girando l'Italia e iniziando ad avere offerte da tutta Europa».
Eppure, la vita da dj di Vieri è iniziata solo tre mesi fa. «Ho iniziato ad agosto e da allora mi alleno e studio ogni giorno, ci dedico un sacco di ore. E' dura, ma quando inizi qualcosa dal niente non è mai semplice. Mi piace remixare Barry White, ABBA e altre hit dei '70, con un tocco di quello che va ora. Un'ora e mezza di spettacolo, non ci si annoia», sorride.
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COSTANZA CARACCIOLO E BOBO VIERI
Si parla anche di sport, ovviamente: «Quando ero bimbo in Australia sognavo di giocare in Serie A e di arrivare in Nazionale. Giocare per la tua nazione credo sia il livello più alto a cui un atleta può ambire, in ogni tipo di sport. E quando indossavo la maglia dell'Italia il cuore mi batteva sempre un po' di più, non riuscivo quasi a respirare per l'emozione - rivela Vieri, poi stuzzicato sui costi incredibili che stanno raggiungendo i cartellini dei giocatori - Nessuno punta una pistola alla testa dei club. Hanno i soldi, si fanno i conti e comprano quello che vogliono. E' solo il mercato, ed è un mercato molto grande, non solo per i tornei e per i titoli ma anche per le magliette da vendere, i biglietti per le partite, i diritti televisivi: i grandi club devono comprare grandi giocatori, è così che è sempre andato ed è cosi che va.
Non si può avere un tetto ai salari - sentenzia Bobo a proposito di un blocco stile NBA degli stipendi da applicare al calcio, rivelando anche che fu vicino alla Premier nel finale di carriera - Parlammo con il Chelsea, avevano preso Sven-Göran Eriksson con cui avevo lavorato bene alla Lazio. Ma alla fine restai al Milan, ero felice lì. La Premier è molto fisica, in Italia è più facile perché non prendi così tante botte!» E senza il calcio cosa avrebbe fatto Vieri? «In Australia cresci giocando a cricket, se non avessi giocato a calcio sarei stato il miglior battitore del mondo. O il miglior tennista del mondo».
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BOBO VIERI
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BYRON MORENO CON DI LIVIO E VIERI
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