IL BOMBER CHE ODIA I SUOI COMPAGNI - DOPO LA LITE CON ICARDI, OSVALDO MULTATO E MESSO IN VENDITA - HA FATTO A BOTTE OVUNQUE: A BOLOGNA (CON MINGAZZINI), A ROMA (CON LAMELA) E A SOUTHAMPTON (CON FONTE) - THOHIR SCATENATO: DOPO SHAQIRI, ECCO LEIVA E DIARRA
Andrea Sorrentino per “la Repubblica"
La sentenza l’ha pronunciata Roberto Mancini a mezzanotte, ancora dentro lo Stadium, facendo intuire che Osvaldo era finito di nuovo in un mare di guai: «Icardi ha sbagliato a non passargli il pallone, d’accordo. Ma con queste reazioni non si costruiscono le grandi squadre».
Perché il Johnny Depp della serie A è ricaduto in un suo vecchio peccato, dal quale non riesce proprio a emendarsi: la lite plateale, o l’offesa, quando non addirittura la scazzottata, con un compagno di squadra o con un esponente del suo club, mica con gli avversari, segno di un animo perennemente turbato, o agitato da chissà quali personali fantasmi. Si era picchiato con Mingazzini al Bologna, con Lamela ai tempi della Roma, con Josè Fonte al Southampton.
Aveva insultato il tecnico Andreazzoli alla Roma dopo un derby perso in finale di Coppa Italia, e la cosa gli era costata la convocazione in nazionale per la Confederations Cup 2013. L’altra sera è schizzato verso Icardi che, sbagliando di grosso, non gli aveva passato un pallone d’oro con cui probabilmente l’Inter avrebbe battuto la Juventus, ed è sembrato volersi far giustizia da sé, provando ad aggredire il compagno. Guarin l’ha allontanato, mentre Icardi se ne andava per i fatti suoi ben sapendo di averla fatta grossa (e forse apposta), ma la cosa non è certo finita lì.
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Mancini non ha digerito molte cose oltre alla reazione: il fatto che Osvaldo fosse entrato da un minuto, quindi non poteva certo essere in trance agonistica; il suo disinteressarsi alla gara in un momento cruciale, infatti in quel momento la Juve ripartiva in contropiede e pochi istanti dopo Kovacic si faceva espellere per una brutta entrata in affanno su Lichtsteiner; la sua rispostaccia a Mancini che lo riprendeva: “Perché non sgridi lui?”.
Troppe cose insieme, e troppo gravi, almeno per il tecnico. Per Osvaldo, ieri strigliato alla Pinetina dai dirigenti Fassone e Ausilio, la multa è scontata, e forse anche la sospensione dai convocati almeno per domenica, ma non solo: da oggi il giocatore è sul mercato. Nei prossimi giorni si attendono sviluppi, ma è probabile che il girovagare di Osvaldo (7 squadre negli ultimi 6 anni, e si capisce bene perché) non sia finito. Mancini in queste ore si chiede anche se tra Osvaldo e Icardi ci fosse del pregresso, e forse qualcosina c’è, al di là della normale rivalità tra un titolare e la sua riserva: la scorsa estate la fidanzata di Osvaldo ebbe un diverbio acido via twitter, poi ufficialmente ricomposto, con Wanda Nara, la moglie di Icardi.
WANDA NARA E ICARDI IN BRASILE
Ma chissà se basta per spiegare il tutto. Intanto l’Inter fronteggerà una grossa emergenza contro il Genoa, perché le squalifiche di Kovacic, Ranocchia e Juan Jesus sono pesanti, e la classifica è quella che è: l’Inter è ancora undicesima, e a - 8 dal terzo posto, mentre quando la prese Mancini era nona e a - 5, ma nel frattempo, in 6 partite, il Mancio ha affrontato il derby e le prime tre in classifica (Juve, Roma e Lazio), conquistando 6 punti.
Ma la fiducia di Thohir nel tecnico, ribadita da una telefonata di complimenti ieri, è altissima, e sul mercato il presidente cercherà di accontentare il suo allenatore: per Shaqiri si chiude oggi (prestito fino a giugno, poi obbligo di riscatto a 15 milioni dilazionabili), poi si passerà agli ingaggi di Lucas Leiva (il Liverpool può sostituirlo con Mario Suarez) e Diarra per il centrocampo, infine è in atto un tentativo per il difensore Nastasic del City. Dalla cintola in su, Mancini sogna un centrocampo con Diarra-Lucas Leiva davanti alla difesa, poi Shaqiri-Kovacic-Podolski dietro Palacio, o Icardi. Con questo assetto la partenza di Osvaldo, l’uomo che odia i suoi compagni, sarebbe davvero indolore.