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L’USCITA A VALANGA DI BUFFON: "BONUCCI? SOLO LUI SA COSA PENSO DEL SUO ADDIO - BERNARDESCHI? NON SO SE GLI DAREI SUBITO LA MAGLIA NUMERO 10 – DYBALA AL BARCELLONA? MACCHE’" - "LA MIA ULTIMA STAGIONE SARÀ MOLTO ELETTRIZZANTE”

Massimiliano Nerozzi per la Stampa

BUFFON JUVE SCUDETTOBUFFON JUVE SCUDETTO

 

Gigi Buffon, questa sarà la sua ultima stagione?

«Potrebbe essere l' ultima chiamata, e questo è molto elettrizzante».

 

Ha usato il condizionale.

«Allora, i tormentoni mi sono sempre stati sulla scatole, e non voglio diventarlo io, quindi parlo una volta per tutte. Cerco di vedere e prendere l' aspetto speciale della faccenda: perché, come in tutte le cose che sai potrebbe essere l' ultima volta, ti rendi conto di quanto sono belle. E io voglio renderle ancora più formidabili, con prestazioni all' altezza».

 

Pensando alla Champions, s' è mai detto: ora o mai più?

BUFFON D'AMICOBUFFON D'AMICO

«Sono sincero: no. La verità è che la Champions non è mai stata né un' ansia né un' ossessione, ma un pungolo e uno stimolo per confrontarsi con i migliori, sui più grandi palcoscenici».

 

Siete ancora i padroni del campionato?

«Sarà equilibrato, e lo aspetto con trepidazione: ripartiranno squadre che hanno passato stagioni in decadenza. Il che lo renderà più piacevole e godibile».

 

Senza Bonucci e Dani Alves la Juve è meno forte?

«È diversa, perché Leo e Dani sono due calciatori che hanno peculiarità molto particolari, non tipiche dei ruoli che ricoprono. Avremo un altro modo di essere».

 

Perché se ne sono andati?

«Credo che Leo sentisse dentro di sè il bisogno di una nuova sfida, che l' avrà intrigato.

E Dani uguale».

 

BUFFON E I SUOI VINIBUFFON E I SUOI VINI

Chiellini non s' aspettava il Milan: lei s' è sentito tradito?

«Ognuno ha le proprie situazioni personali e famigliari, che hanno un peso. E così fa delle scelte».

 

Che cosa ha detto a Bonucci?

«Ci siamo messaggiati e gli ho scritto quel che pensavo: resta tra me e lui. Ma gli vorrò sempre bene, è uno con cui avevo un' empatia molto forte. Uno cresciuto tanto in questi anni, come temperamento, come carattere, e che qui ha fatto molto bene».

 

Sui social è stato uno dei pochi a salutarlo, con il resto dello spogliatoio in silenzio: perché?

«Dipende dal tipo di vicinanza, da quanto usi i social, e poi tra noi c' era grande sintonia: per ciò che stava passando mediaticamente, ne aveva bisogno».

 

E la Juve ha bisogno di un altro difensore?

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«Questo gruppo di difensori non lo cambierei con nessuno, lo dico veramente e con convinzione. Vedete questa barba? Penso di sapere pesare il valore di certi uomini e professionisti, e i nostri sono i migliori sulla piazza. Lo dissi anche sei anni fa, per come sono assemblati: la gente rideva».

 

Che ne pensa dell' acquisto di Bernardeschi?

«È stata una grande operazione societaria: è un talento puro, un ragazzo con margini di miglioramento tecnici, fisici e caratteriali enormi. E, soprattutto, possiede un' umiltà di apprendere e di migliorare che ho visto in pochi. Sul breve periodo trarrà più beneficio lui dalla Juve, ma a lungo termine sarà un giocatore di riferimento per i tifosi, perché ha voglia e cattiveria».

BUFFON D'AMICOBUFFON D'AMICO

 

Gli darebbe il numero dieci?

«Non lo so. Penso che sia una maglia importante e pesante, e che in certi momenti devono essere fatte tante valutazioni per cercare di non appesantire e rallentare la crescita di un grande talento».

 

Il Barcellona potrebbe tentare Dybala: che idea s' è fatto?

«Che Dybala servirà alla Juve per arrivare dove non siamo ancora arrivati. E poi se uno dovesse stare dietro a tutte le chiacchiere: credo che le sue parole e quelle del club abbiano un peso. Sennò perché si fanno le domande?».

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Disse che Szczesny è stato il migliore dello scorso campionato: da compagno com' è?

«Abbiamo avuto un bell' approccio, come bello è il gruppo di portieri, con Pinsaglio e Del Fabro. Il futuro della Juve sarà di Szczesny e io spero di aiutarlo».

 

Che cosa si aspetta da De Sciglio?

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«Mattia era in una fase di stallo, dalla quale deve scappare per trovare una consacrazione e alcune volte per farlo devi cambiare ambiente: in Italia, nulla più della Juve può aiutarti».

 

Il Milan è già un avversario per lo scudetto?

«Sì. Hanno speso tanti soldi, ma ormai non mi sorprende più nulla».

 

Per i prezzi dei giocatori?

«C' è uno stato di indefinitezza del valore che non capisco, come non comprendo i parametri di valutazione di un calciatore. E di conseguenza, lo stipendio e il cartellino. Mi pare tutto molto aleatorio».

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Lei è d' accordo con il Financial Fair Play?

«Vorrei delle norme sulle valutazioni. Sentivo 220 milioni per Neymar: e se uno si alza e dice 400? E un altro 600? Mi sembra un pochino finto».

C' è un rischio?

«Quando ero piccolo mio nonno mi ripeteva: «Gonfia, gonfia il palloncino, ma prima o poi scoppia».

 

Sarà il primo campionato con la moviola in campo: che dice?

«Che aiuterà tutti, a partire dagli arbitri. E io sarò molto felice».

 

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Perché finiranno le polemiche attorno alla Juve?

(sorriso). «Sono pronto a rianalizzare tutti gli ultimi sei campionati con la Var: così si vedrebbe chi ha vinto sul campo».

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