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BRIGNONE, SEI GIGANTE! LA TIGRE DELLE NEVI VINCE ANCORA E SUPERA ANCHE TOMBA - COL SECONDO SUCCESSO IN DUE GIORNI, A SESTRIERE, L’AZZURRA HA CONQUISTATO IN CARRIERA SEDICI GARE IN GIGANTE, MENTRE “ALBERTO LA BOMBA” È FERMO A QUOTA QUINDICI - "IN QUESTO SPORT NON S’INVENTA L’ACQUA CALDA. VINCERE DUE GIORNI DI SEGUITO IN ITALIA È QUALCOSA CHE NON SI PUÒ DIRE” – L'ALLUNGO IN CLASSIFICA E IL SOGNO DI VINCERE LA COPPA IN CASA, A LA THUILE, IN VALLE D'AOSTA - VIDEO
La tana della tigre Brignone.
Dopo l'impresa dell'oro mondiale arriva questa doppietta a Sestriere a 24h di distanza. Due vittorie in gigante sulle nevi di casa, dando lezioni a tutte.
34 successi in Coppa del Mondo.
79 podi (- 9 da Tomba)
Immensa Fedepic.twitter.com/VJyd4ciM40
— Lia Capizzi (@LiaCapizzi) February 22, 2025
Maurizio Crosetti per repubblica.it - Estratti
Sestriere – Stavolta, l’urlo di Federica non è soffocato dalla tosse, e la bocca può mangiarsi l’ossigeno gelato dei duemila metri e poi gridare per bene, vocali e consonanti spalancate verso l’orizzonte, “Siiiiiii!”. Cosa può mai restare dentro una fuoriclasse che aveva appena dato tutto? La risposta è semplice: tutto. Il tutto di Federica Brignone “è” Federica Brignone. Vince venerdì, vince sabato, ora sarà chiaro perché questa gara si chiama gigante: l’avranno nominata dopo aver conosciuto lei. Forse sarà il caso, d’ora in avanti, di chiamarlo Slalom Brignone.
Se venerdì era stato un prodigio di guarigione istantanea, una spinta a valle di ogni limite, un trionfo con la scatola degli antibiotici in tasca e la mascherina dell’aerosol in mano, sabato Federica è riuscita a battere un’avversaria assai più grande: cioè Federica stessa. Smisurata anche nei propri confronti, con la vertigine della rimonta e il fascino delle volate in rincorsa: venerdì il colpo di reni contro la malattia, ieri la risalita dal quarto posto della prima manche al primo, primissimo, della seconda. È come se Federica sollevasse un tornado con gli sci, e con il soffio della valanga spazzasse via tutto. Lei, sfebbrata. Le altre, pupazzi di neve.
(…). “È un sogno, una magia, mi sono divertita dalla prima all’ultima porta. Se venerdì non avevo aspettative, stavolta sapevo di potercela fare. Niente di speciale, è solo il mio modo di sciare: in questo sport non s’inventa l’acqua calda. Vincere due giorni di seguito in Italia è qualcosa che non si può dire”.
Momento pallottoliere: un titolo mondiale e due trionfi al Sestriere in dieci giorni per Federica, 34 volte prima in Coppa del mondo, 79 volte sul podio, sedicesimo gigante vinto (Tomba si era fermato a quindici), nuovo allungo nella classifica di Coppa del mondo con la ticinese Gut-Behrami che le guarda le code degli sci. E il prossimo 14 luglio saranno 35 bellissimi anni, giovanissimi persino.
È stato emozionante assistere all’abbraccio delle gemelle diverse, Federica e Sofia, divise da aspra rivalità ma unite dall’appartenenza al club dei fenomeni, di chi gioca nel campionato di Valentino Rossi, di Federica Pellegrini e Valentina Vezzali, di Albertone e di Jannik Sinner, gente così. Tra i leggendari, Fede prende posto dopo sedici anni vissuti al massimo, però il massimo del massimo arriva quasi alla fine, in questa lunga primavera del corpo e della mente, allo stesso tempo una fragorosa estate di potenza, un autunno di vendemmia continua, un inverno di nevi eterne e memorabili. Tutte le stagioni di Federica, che adesso conta i sogni residui: “Mi piacerebbe vincere a La Thuile, in Valle d’Aosta: in casa, non ci sono mai riuscita”. Segnatevi “metà marzo” sull’agenda: potrebbe persino festeggiare la vittoria della Coppa proprio lì, sulla sua neve.
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