“BUDDISTA COL FUCILE!”, ROBERTO BAGGIO FA CAUSA AL LEADER DEGLI ANIMALISTI PER DIFFAMAZIONE – LA REPLICA: "IL DIVIN CODINO SI DICHIARA BUDDISTA MA VA A CACCIA: CONTESTARLO NON CREDO SIA DIFFAMAZIONE. E COMUNQUE, L'EX CALCIATORE CHE CI HA FATTO PERDERE UN MONDIALE, SI METTA COMODO, IN CODA, ANZI IN CODINA...”
Sembrava il dietro le quinte di una partita con il campione indiscusso, pallone d'oro del '93 nonché maglia storica di Juventus e Nazionale, pronto a firmare autografi gentile e paziente. E a mettersi in posa per una foto con una schiera di fan, avvocati e dipendenti del Palazzo di giustizia. Già, perché ieri mattina Roberto Baggio, 51anni, si è presentato in tribunale a Padova: avrebbe voluto costituirsi parte civile nel processo in cui è imputato Paolo Mocavero, 58enne leader dei "Centopercentoanimalisti", accusato di diffamazione a mezzo stampa.
Il 15 febbraio 2016 - secondo l'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Roberto D'Angelo - Mocavero ha pubblicato sul sito di Centopercentoanimalisti un post: bersaglio il "divin codino", cacciatore appassionato e buddista. «Baggio ha il coraggio di definirsi buddista ed esercita la caccia... non conosce il significato delle parole andando all'estero per i famigerati viaggi della morte».
Baggio ha querelato (con l'avvocato Pasquale Pantano) e Mocavero si ritrova imputato (difensore il legale Marco Cinetto). Vizio di notifica e rinvio del processo al 18 giugno. Mocavero, ieri assente, però, non le manda a dire: «Roberto Baggio si dichiara Buddista, ma va a caccia: contestarlo non credo sia diffamazione. E comunque, l'ex calciatore che ci ha fatto perdere un mondiale, si metta comodo, in coda, anzi in codina...».
Roberto Baggio, nato calcisticamente nel Vicenza, oltre alla maglia della Juventus ha vestito anche quelle di Fiorentina, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Nonostante la sue fede buddista non ha mai fatto mistero della sua grande passione per la caccia che esercita anche nel Sud America, in particolare in Argentina. Ed è stato proprio per il suo amore per le doppiette (quelle venatorie) che l'ex pallone d'oro è stato preso di mira dai Centopercentoanimalisti. Con loro la partita è stata solo rinviata. Il primo tempo, in un'aula di giustizia, si disputerà a giugno.
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