CALCIO DOTTO - LA NOVITÀ DEL GIORNO, MA NON LA SORPRESA, È LAZIO SOPRA, ROMA SOTTO. STATO DI GRAZIA CONTRO INERZIA IMPERIOSA. IN 45 MINUTI GLI AQUILOTTI RIEMPIONO L’EMPOLI DI GOL 2. IL NAPOLI SPEGNE LE FIAMME DEL DRAGO AURELIO CONTRO UNA FIORENTINA SPENTA DI SUO
Giancarlo Dotto per Dagospia
La novità del giorno, sorpresa zero, è Lazio sopra, Roma sotto. Stato di grazia, inerzia imperiosa. Diciotto giocatori sani e belli, all’apice della psicoforma, che si contagiano l’un l’altro, nel ventre di una piazza osmotica che si moltiplica domenica dopo domenica. Bastano quarantacinque minuti alla Lazio per sotterrare l’Empoli con palate di gol. E domenica Juventus-Lazio.
La Roma a Torino non fa malaccio, merita i tre punti ma, nel suo caso, la luna è storta. Florenzi, l’uomo che abbraccia le nonne, il migliore di gran lunga, regala prima di rigore l’illusione e poi con il palo la delusione. Quelli di Ventura rinunciano a giocare e si ritrovano a pareggiare quasi per caso. Ljajic e Pjanic continuano a essere polpa molle e superflua in questa Roma, da soli discutibili, insieme insostenibili.
Napoli spegne le fiamme del Drago Aurelio contro una Fiorentina spenta di suo.
Incidente senza conseguenze per la Juventus che sbatte il muso contro un canone antico come il mondo, l’orgoglio degli umiliati e degli offesi. Dichiarato morto, il Parma ha cominciato ad esistere. Una storia da sottrarre ai becchini e da consegnare all’occhio di Vittorio De Sica o alla penna di Emile Zola.
Certo, Donadoni sulla panchina del Parma e Pippo Inzaghi su quella del Milan è paradosso che fa ridere o piangere a seconda di chi lo guarda. Mancini ha messo il suo traballante cappello sull’istinto killer dei suoi argentini, Icardi e Palacio, per poi bancarlo nei tentacolari guanti di Handanovic. Per ora può bastare. Udinese a picco e Stramaccioni senza futuro.
Denis che prima fa il Piola in rovesciata e poi abbraccia il pargoletto di sangue a bordo campo è la copertina di giornata.