porto roma vermaelen

CALCIO DOTTO - PORTO-ROMA, UN CAPOLAVORO O UNA CHIAVICA? A METÀ STRADA. UN PRIMO TEMPO IN CUI LA BANDA DI SPALLETTI INVADE LA METÀ CAMPO DEI PADRONI DI CASA. POSSONO FARE 3 O 4 GOL MA NE FANNO SOLO UNO, OMAGGIO DELL'AVVERSARIO - CON L'ESPULSIONE DI VERMAELEN, LUCIO TOPPA DI BRUTTO E DESTABILIZZA LA SQUADRA, UNICA AL MONDO NEL COMPLICARSI LA VITA

Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Daogospia

porto roma vermaelenporto roma vermaelenporto roma  5porto roma 5

 

Eccitante come tutte le storie che iniziano dalla prima pagina e non sai cosa devi aspettarti. Togli il velo e, che cosa si manifesta, un capolavoro o una chiavica?

Verdetto sospeso. Siamo a metà strada, ma con la barra decisamente verso l’alto. Due storie nella stessa storia. Prima e dopo l’espulsione di Vermaelen. La prima dura meno di un tempo e racconta di una Roma dominante al “Dragao” di Oporto.

 

I padroni di casa, attesi armati di lanciafiamme, rimpiccioliti a undici spaventati lillipuziani. La banda di Spalletti invade la loro metà campo, riempie i loro spazi e la loro testa. L’unico torto madornale. Non chiudere la partita. Possono fare tre o quattro gol molto comodi (ancora Dzeko in replica horror a porta vuota riesce a centrare il difensore sulla linea) e ne arriva invece solo uno su delicato omaggio dell’avversario.

 

Due falli di Vermaelen, due ammonizioni. La prima discutibile, la seconda netta. Abbiamo visto centinaia di squadre ridotte in dieci giocare calcio dignitosissimo, se non surclassare l’avversario. Non funziona così stasera. Lucio il Grande, la fa grossa. Lui il finissimo stratega, toppa di brutto la sostituzione. Fuori il tecnicissimo Perotti, uno che ci sta ora fondamentale a tenere e nascondere palla e dentro Emerson Palmieri a sinistra, con spostamento di Jesus al centro.

porto roma  4porto roma 4

 

Con una mossa sola riesce a destabilizzare tutta quella che sembrava fin lì la solidità di un’armata. Smantella la fascia sinistra (Jesus fin lì impeccabile), indebolisce il centro della difesa, avendo già depotenziato il reparto avanti. Il tremebondo Palmieri sbanda dietro, scompone gambe e braccia e non si fa vedere davanti.

porto roma  3porto roma 3

 

La Roma prende a ballare come la versione malata di se stessa. Squadra unica forse al mondo nel complicarsi la vita, anche, soprattutto quando le cose filano a meraviglia. Questa Roma è potenzialmente una grande squadra, ma ancora non è sicura di esserlo. Danza sulla fune, ma al primo rollio alias incidente, vede davanti e sotto di sé tutto il precipizio. 

porto roma  2porto roma 2porto roma  1porto roma 1

 

Per come si sono messe le cose, per quanti tiri sono arrivati dalle parti di Alisson (buona copertura della porta ma tecnica da migliorare) l’1 a 1 finale è lusso puro, con vista sull’Olimpico a martedì prossimo.

 

Note liete e lietissime. De Rossi su tutti. Capitano vero, soprattutto nell’ultima mezz’ora. Bene Manolas e Nainggolan. Molto bene il quasi ritrovato Strootman. I quattro guerrieri della squadra. E non sarà mica un caso.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…