CAMPEONES – L’ATLETICO DI SIME-ONE SCHIANTA IL MOU-CHELSEA E SFIDA IL REAL: PER LA PRIMA VOLTA CI SARA’ UN DERBY NELLA FINALE DI CHAMPIONS - MOURINHO: ‘IN UN MINUTO SI E’ DECISO TUTTO MA LORO SONO UNA SQUADRA VERA’

Francesco Persili per Dagospia

La stagione perfetta. Dopo aver quasi vinto la Liga, l'Atletico rimonta il Chelsea, espugna Stamford Bridge e dopo 40 anni vola a Lisbona per il derby dei Campeones contro il Real. Sarà la prima volta che due squadre della stessa città si troveranno in finale. Comunque vada la coppa dalle grandi orecchie tornerà a Madrid, la nuova capitale del calcio europeo.
Prosegue la maledizione di Mourinho, che perde la sua quarta semifinale consecutiva e rischia di finire la stagione con zeru tituli. Estasi Atleti dopo l'1-3 a Stamford Bridge.

I gol di Adrian, Diego Costa e Arda Turan certificano il ritorno nell'élite pallonara dei parenti poveri della Casa Blanca. Dal Patetico Madrid alla rinascita: il segreto si chiama Diego Pablo Simeone. Il tecnico argentino ha cambiato volto, anima e destino del club rojiblanco e ora proverà a far diventare ossessione il sogno merengues di vincere la Decima. Sa come si fa il Cholo che quest'anno ha battuto il Real Carlo al Bernabeu.

Sostanza e praticità: i fondamentali solidi dell'Atletico Madrid, l'unica formazione imbattuta in questa edizione della Champions. La fase difensiva come punto di forza anche se Simeone prima del ritorno col Chelsea ha detto che fuori casa i suoi uomini riescono «sempre a dare il meglio». Adelante, il Cholo non sbaglia.

Con Azpilicueta sulla linea dei centrocampisti e David Luiz davanti alla difesa sono sei i difensori in campo per i Blues, la sorpresa di Simeone, invece, si chiama Adrian Lopez, schierato come contro il Barcellona in appoggio a Diego Costa. Partono forte i colchoneros e un cross velenoso di Koke bacia traversa e palo e fa correre un brivido ai parrocchiani di Stamford Bridge. Si combatte su ogni pallone. Tanta difesa e qualche ripartenza. A parte una punizione di Willian, non si tira in porta.

È guerra di trincea. Attesa e logoramento. Una chiusura monstre di Cahill su Diego Costa, palloni sporcati, raddoppi, linee strette e squadre corte. I trenini dei Blues su calcio d'angolo, i colpi di testa di John Terry prima della magia di Willian e del diagonale (deviato) di Torres che regala il vantaggio al Chelsea. La bellezza straziante, e un po' bastarda del calcio, travolge ‘El Nino', simbolo e tifoso dell'Atleti, che si ritrova davanti agli ostacoli del cuore e non esulta: il nonno, il provino a 11 anni per i colchoneros, la fascia di capitano di quella squadra a cui sta negando dopo 40 anni la finale di Champions. C'è troppa vita che gli passa davanti.

Ma non c'è tempo per fermare le emozioni. Invenzione di Thiago, Juanfran si butta nello spazio e Adrian Lopez, sì la sorpresa di Simeone, la colpisce di mezzo stinco ma la mette dentro. Alla fine del primo tempo la partita torna in equilibrio: 1-1. Con questo risultato l'Atletico è in finale. All'inizio della ripresa Courtois fa il miracolo, capovolgimento di fronte e rigore trasformato da Diego Costa dopo un fallo ingenuo di Eto'o. Sono i due episodi che in un minuto hanno deciso la partita, secondo Mourinho, che applaude i suoi uomini usciti ‘a testa alta' contro «una squadra vera, organizzata, che ha controllato il match meglio di noi».

Il desiderio di essere a Lisbona galvanizza i colchoneros che capiscono di avere dalla loro parte gli dei del calcio dopo il palo di David Luiz. Poi c'è spazio solo per il terzo gol di Arda Turan, per gli sfottò sui social a Mou (‘stavolta ha parcheggiato male il bus'), per l'abbraccio tra il Cholo e Diego Costa, e per tutti quei dettagli emotivi che restituiscono l'immagine potente della connessione sentimentale tra Simeone, la squadra e gli aficionados dell'Atleti contagiati dalla vis agonistica del loro condottiero.

Gioco, partita, incontro per i colchoneros, che non vincevano da 15 anni in Inghilterra. Il tecnico argentino si gode la sua creatura e regala sprazzi della sua estetica realista e sentimentale: «Secondo tempo spettacolare. La squadra ha avuto una grande reazione e giocato in maniera intelligente. Ringrazio le mamme dei miei giocatori perché oggi ho visto come si sono comportati in campo: hanno dimostrato di avere due palle così....Cosa mi ha detto Mourinho? Parole molto belle ma restano tra noi».

Il futuro immediato per il Cholo si chiama Levante, il Real è ancora lontano: «Loro sono una grandissima squadra: hanno giocato 3 semifinali di Champions, per loro è normale arrivare in finale». E l'Atletico? «Sappiamo chi siamo: è quella la nostra forza». Dopo l'era dello Special One, inizierà quella del Sime-One? Adelante, Cholo.

 

 

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