![roberta caputo alice sinno](/img/patch/07-2016/roberta-caputo-alice-sinno-821122_600_q50.webp)
VELA DO IO L’OLIMPIADE PULITA! L’AZZURRA DELLA VELA ROBERTA CAPUTO SOSPESA PER DOPING: SALTERA' I GIOCHI DI RIO - L’ATLETA NAPOLETANA DELLA CANOTTIERI ANIENE E’ RISULTATA POSITIVA A UN ANABOLIZZANTE - VERRÀ SOSTITUITA DA ELENA BERTA
Positività nella vela azzurra alla vigilia dell'Olimpiade. Roberta Caputo della Canottieri Aniene, qualificata nel Doppio femminile 470 con Alice Sinno, trovata positiva al Clostebol, uno steroide anabolizzante, chimicamente simile al testosterone. Il metabolita è stato riscontrato a seguito di un controllo «fuori competizione», disposto da Nado Italia ed effettuato a Napoli il 6 luglio 2016.
La prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha provveduto a sospendere l'atleta in via cautelare, accogliendo l'istanza proposta dall'Ufficio di Procura Antidoping.
Al suo posto, nella classe 470, insieme con Alice Sinno ci sarà Elena Berta. Il Clostebol, derivato del testosterone, venne utilizzato dagli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per aumentare le prestazioni fisiche. Può essere utilizzato come crema per favorire la cicatrizzazione di abrasioni, ulcere cutanee e ragadi.
Nata a Napoli il 24 settembre 1992, la Caputo era alla sua prima partecipazione olimpica, discorso che vale anche per Alice Sinno, romana, anche lei classe ’92. Dopo aver ottenuto dei brillanti risultati a livello giovanile - la Caputo ha vinto un titolo Mondiale 420 - ha iniziato a navigare con la Sinno sul Doppio 470 dapprima separatamente, per poi congiungersi in equipaggio da fine 2013. Quest’anno, hanno ottenuto un 15° posto in coppa del Mondo a Hyeres, in Francia, e un 25° al Campionato Europeo disputato a Palma di Maiorca, alle Baleari.
“Quando con Alice abbiamo deciso di andare in 470 insieme, avevamo un unico obiettivo, quello di andare alle Olimpiadi. Da lì sono iniziati tre anni durissimi e molto lunghi, in cui si sono alternati momenti di grande entusiasmo, gioia e vittorie, ad altri periodi più difficili in cui non abbiamo mai mollato. Ci siamo sempre supportate a vicenda e alla fine il nostro numero velico ITA 16 per Rio 2016 è stato un portafortuna”, aveva dichiarato Roberta Caputo dopo la qualificazione.