CAVALLO MARCIO - ‘TI PAGO SE MI FAI VINCERE’: LA CRICCA DEGLI SCACCHI TRUCCATI ‘È UNA LOTTA TRA CLAN DI MAFIE, SI COMPRANO E VENDONO PARTITE’, DICE ANDREA STELLA, 24 ANNI, UNO DEI CAMPIONI ITALIANI - I GIUDICI SPORTIVI DELLA FEDERAZIONE ITALIANA HANNO PUNITO ALCUNI PARTECIPANTI AL FESTIVAL DEGLI SCACCHI DI MONTEBELLUNA
Riccardo Bruno per il ‘Corriere della Sera’
Un interlocutore avverte l’altro: «È una lotta tra clan di mafie. È una cricca di compravenditori». Sembra il dialogo tra due boss, è invece una chiacchierata tra scacchisti. Chi parla si chiama Andrea Stella, 24 anni, uno dei giocatori italiani più forti, il dodicesimo nella storia a diventare Grande maestro. Ci è riuscito sbaragliando tutti nel Festival degli scacchi che si è tenuto a Montebelluna lo scorso gennaio.
Il processo
Un torneo che ha regalato punti oltre la media, tanto da far insospettire i giudici sportivi del Tribunale della Federazione scacchistica italiana. L’ipotesi di reato sulla quale hanno lavorato era di eventuali «accordi illeciti per alterare il regolare svolgimento e permettere al tesserato Andrea Stella di conseguire un punteggio sufficiente al riconoscimento di Grande maestro internazionale». Il processo, cinque giocatori e tre società imputate, si è chiuso ieri. Quattro gli scacchisti sanzionati, e anche se non è stato provato che effettivamente alcuni risultati sono stati alterati, il quadro che emerge getta una luce sinistra su un gioco sinonimo di abilità e intelligenza, non certo di affari loschi.
Le sanzioni
Sei mesi di sospensione sono stati inflitti a Igor Naumkin, 52 anni, Grande maestro russo. Due testimoni hanno raccontato che offrì 200 euro a un avversario per lasciarsi sconfiggere. Questi non accettò, e alla fine Naumkin vinse lo stesso. Durante il processo ha spiegato che era solo una battuta ironica.
I magistrati non gli hanno creduto. Il Grande maestro Stella se l’è invece cavata con una semplice «deplorazione» per quelle frasi spregiudicate «non conformi ai principi di lealtà e correttezza sportiva». Come quando sembra alludere a un tariffario delle partite. «Magari con 600 ti fa 2,5 su 3 e ne hai un’altra da giocarti. 50 euro in più. Se no magari 450 2 su 3. 100 in meno. Sempre possibilità di rateizzare». I giudici hanno osservano maliziosamente che «si deve escludere che si riferisca ai costi di albergo».
Il torneo veneto
Poi c’è l’organizzatore delle partite di Montebelluna, Pier Luigi Basso, vent’anni il mese prossimo, molto chiacchierato nell’ambiente per aver introdotto in quel torneo una formula, definita Scheveningen, con due squadre contrapposte, che favorirebbe, secondo alcuni, intese scorrette. Basso è stato sospeso per 5 mesi dall’attività agonistica perché anche lui in conversazioni in chat accennerebbe a giri di soldi e partite truccate, vantandosi di far parte «del lato oscuro degli scacchi».
A un giocatore ancora minorenne spiega a proposito di partite vendute. «Ma tutti lo fanno, figurati!». E ancora: «È forte la tentazione di accettare se ti dicono 100 euro per il punto al Cia (il Campionato italiano assoluto, ndr) pochi resisterebbero; lo sai bene anche tu». Infine sette mesi di sospensione per Angelo Damia, 32 anni, per aver chiesto nel 2013 a una giocatrice nel giro della nazionale se voleva comprare la sua vittoria. Offerta respinta.
Mele marce
Le cifre sembrano piuttosto basse, ma lo spettacolo è desolante. Alcuni mesi fa alcuni tra i più forti scacchisti italiani avevano scritto una lettera aperta alla Federazione denunciando proprio la compravendita delle partite. «È della massima importanza che si agisca con determinazione a tutti i livelli per isolare le mele marce prima che contaminano l’intero cestino». Una escalation di sospetti ed episodi poco chiari che fa dire al procuratore federale: «Inizialmente era solo un malcostume occasionale. Negli ultimi anni è purtroppo diventata in Italia una prassi illecita diffusa e costante».