obrist

“VITE DEGLI ARTISTI, VITE DEGLI ARCHITETTI” - IL CELEBRE CURATORE SVIZZERO HANS ULRICH OBRIST PUBBLICA UN LIBRO CON LE SUE INTERVISTE A 19 TRA I PIU’ GRANDI ARTISTI CONTEMPORANEI - NON C’E’ NEANCHE UN ITALIANO MA VIENE CITATO RENZO PIANO (SOLO PER ESSERE STRONCATO): “IL SUO ‘ZENTRUM PAUL KLEE’ A BERNA, CHE ASSOMIGLIA A UN IPPODROMO, E’ ORRIBILE”

OBRIST - VITE DEGLI ARTISTI VITE DEGLI ARCHITETTI

Camillo Langone per “il Giornale”

 

Nel campo dell' arte, chi più felice di Hans Ulrich Obrist? Innanzitutto ha avuto la fortuna di nascere a Zurigo, che per chi si occupa di faccende artistiche è posto migliore non solo, com'è ovvio, di Zingonia o Zagarolo, per citare località italiane con la Z, ma pure di Roma o Milano, per citare le due maggiori città italiane, molto più grandi della maggiore città svizzera eppure meno propense a spender quattrini per pitture, sculture e installazioni contemporanee.

Hans Ulrich Obrist

 

Poi ha scelto di fare il curatore e non il critico, profilo giù di moda e per giunta rischioso: il critico come dice il nome è tenuto a criticare, esprimere giudizi, stabilire gerarchie, ossia a farsi un mucchio di nemici. Mentre il curatore, sempre come dice il nome, ha qualcosa dell'infermiere, del badante, dell'assistente per artisti bisognosi di sostegno, e fingendo di servire si fa servire da tutti. E con tutti, o quasi tutti, riesce a mantenere buoni rapporti.

 

Obrist per documentare i suoi incontri con gli artisti ha molto felicemente scelto la forma della conversazione e non quella del saggio, che presuppone molto studio, né quella dell'intervista, che presuppone molta regola. Niente lunghezza fissa, niente domande secche, niente risposte asciugate, niente distanza professionale. Solo chiacchiere a ruota libera come fra vecchi amici.

 

Hans Ulrich Obrist

«Felix Gonzalez-Torres pensava che fosse troppo formale starsene seduti in uno studio televisivo: era meglio cercare una situazione più informale per i nostri colloqui, registrarli come se fossimo in un bar». Detto fatto: da quel giorno Obrist conduce i suoi amabili conversari nelle hall dei grandi alberghi, nei migliori ristoranti e per l'appunto nei bar, preferibilmente leggendari come il parigino Café de Flore.

 

Bella la vita. Siccome ha una spiccata tendenza verso i ricchi&famosi, si sospetta che a pagare il conto dei locali non sia lui. Curatore e invitato ossia di bene in meglio: gli può anche capitare l' occasione di un tuffo nella piscina privata dell' art-vip di turno.

 

david hockney 8

In Vite degli artisti, vite degli architetti (Utet) l'occasione è a pagina 25 e naturalmente siamo a casa di David Hockney che di piscine è uno specialista. Il grande pittore inglese è una delle motivazioni d'acquisto di questo libro voluminoso e tuttavia solo punta dell'iceberg rappresentato dal mostruoso archivio obistriano («Attualmente ho circa 2 mila e 500 ore di registrazioni»): un'altra si chiama Gerhard Richter, un' altra ancora Richard Hamilton.

 

Sono loro, gli artisti, i veri critici. Basta farli parlare e qualcosa di interessante viene fuori. Hockney smonta il mito romantico di Caravaggio facendone un ipertecnico anticipatore di photoshop: «Ha usato una tecnica simile al collage, più lo studi più diventa evidente, anche solo per le proporzioni delle cose. In questi quadri la testa o la mano sono troppo grandi, o c'è troppa distanza fra testa e spalla; e da queste cose che ti rendi conto che è tutto un collage».

RENZO PIANO ZIZZI ACCAME

 

Hans Ulrich Obrist

Per Hockney, maniaco di esperimenti ottici, sono parole di elogio però a qualcuno verrà uno sturbo leggendo che l'aggettivo più adatto a Caravaggio è «hollywoodiano», come stessimo parlando di un esperto di effetti speciali.

 

Vite degli artisti, vite degli architetti si dichiara libro vasariano eppure Vasari è quasi solo nel titolo: tanto per cominciare lo storico cinquecentesco scriveva soprattutto di defunti, coi quali fare conversazione risulta difficile.

gerhard richter ema

 

Che l'ultracosmopolita Obrist abbia eletto un antico toscano a punto di riferimento è una consolazione, però magra, visto il disinteresse per tutto il nostro contemporaneo: nell'antologia di diciannove conversazioni c' è un cubano, c' è un sudafricano, c' è un' iraniana, c' è un' irachena (ovviamente Zaha Hadid), c' è una serba (altrettanto ovviamente Marina Abramovic), ma un italiano (se non vogliamo considerare tale l' altoatesino e subito inglesizzato Gilbert Prousch) non c' è.

 

RENZO PIANO - ZENTRUM PAUL KLEE

Renzo Piano viene citato per essere stroncato: «Quando ho visto il suo «Zentrum Paul Klee» a Berna, che assomiglia a un ippodromo, l' ho trovato semplicemente orribile. Non ha nulla a che fare con Klee; lo si può riempire con qualunque cosa. Chiunque diventa presuntuoso, se non gli si pongono dei limiti».

 

Il virgolettato non è dell' acritico Obrist, lui non si permetterebbe mai, bensì di Gerhard Richter. È il capitolo più interessante, sono imperdibili le pagine dove il superlativo pittore tedesco si rivela sperimentatore in pittura e conservatore in tutto il resto e dunque avverso al decostruttivismo e ateo devoto, ammiratore di una «dottrina cristiana ben più saggia delle ideologie che promettono il paradiso su questa terra».

renzo piano (2)

 

Infine è da leggere il capitolo di Richard Hamilton, anch' egli nemico delle archistar: «Quando ho visitato per la prima volta il museo di Richard Meier a Barcellona mi è sembrato davvero terribile che un architetto presentasse quel palazzo al mondo dell' arte come un luogo dove mostrare dipinti». Hans Ulrich Obrist è proprio fortunato: nonostante faccia domande neutre, allineate, artisticamente corrette, gli artisti gli danno risposte succose.

Hans Ulrich Obrist

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?