IL “CONTE BLUES” DALLE STALLE ALLE STELLE - CHELSEA DA RECORD: VINCE LA 12ESIMA PARTITA DI FILA - IN 86 GIORNI CONTE E’ PASSATO DALLE VOCI DI ESONERO ALLA VETTA DELLA PREMIER (+7 SUL CITY): “RICORDO CERTI SORRISINI... SIAMO RIUSCITI A RIBALTARE UN PO' DI PRONOSTICI ESTIVI, MA NON DOBBIAMO FERMARCI”
Matteo De Santis per la Stampa
Sotto l' albero di Natale, anche se le regole di casa Premier League impongono l' apertura dei regali a Santo Stefano, Antonio Conte trova un record che sa tanto di prenotazione sul titolo con cinque mesi d' anticipo. Il suo Chelsea, archiviando la pratica Bournemouth con una doppietta di Pedro e un rigore di Hazard, ha fatto dodici, da leggere come successi consecutivi in campionato.
Un percorso netto, da 36 punti in 86 giorni, che vale in un colpo solo la blindatura del primo posto, il primato di vittorie di fila nella storia del Chelsea e l' avvicinamento alla fatidica quota 14, il record fissato più di 16 anni fa (dal febbraio all' agosto del 2002) dall' Arsenal guidato in panchina dalla mente di Wenger e in campo dalle magie di Henry. La classifica parla da sola: il Manchester City, nonostante le tre sberle rifilate all' Hull City, è staccato di 7 punti e il Liverpool, anche in caso di un bottino pieno odierno con lo Stoke City, non può avvicinarsi sotto i sei.
Scelte coraggiose A Conte, da sempre più attratto dalle cose concrete, dei record interessa il giusto: l' obiettivo primario resta la conquista della Premier. E il tiro a segno sul malcapitato Bournemouth, che negli ultimi tempi era riuscito a far male sia al Liverpool sia al Leicester, è stata una vera e propria dimostrazione di forza sbattuta in faccia alla concorrenza. Senza gli essenziali Kanté e Diego Costa, entrambi squalificati, il Chelsea non si è scomposto e ha saputo fare di necessità virtù:
Hazard falso nove, con tanti saluti in panchina a Batshuayi (pagato quasi 40 milioni in estate), al fianco di Pedro e Willian. Mossa che avrà fatto storcere qualche naso sia sugli spalti sia ai piani alti di Stamford Bridge - come già successo con l' avallo al ritorno di David Luiz, i 27 milioni sborsati per comprare Marcos Alonso, il cambio di modulo dal 4-3-3 al 3-4-3, l' accantonamento di Ivanovic, lo scarso impiego di Fabregas e il semaforo verde alla cessione in Cina di Oscar (in cambio di 60 milioni) -, ma più che azzeccata all' atto pratico del campo.
Scacco matto in tre mosse, agevolato da un paio di interventi provvidenziali del solito gigantesco Courtois: Pedro inaugura le danze, Hazard raddoppia dal dischetto (50 centro personale in Premier) e l' ex Barcellona serve il tris definitivo.
Capolista in fuga Anche se non punto a riscrivere i record, non è facile vincere dodici partite di fila in un campionato del genere, gongola Antonio Conte. Un' impresa ancora più ai confini della realtà ripensando ai due rovesci con Liverpool e Arsenal che a fine settembre avevano fatto sbattere in prima pagina ai tabloid il mostro dell' esonero.
In 86 giorni, invece, il Chelsea è riuscito a fare il giro del mondo: dalle stalle alle stelle, lasciando al palo Hull City, Leicester, Manchester United, Southampton, Everton, Middlesbrough, Tottenham, Manchester City, West Bromwich, Sunderland, Crystal Palace e Bournemouth.
È stata una corsa fantastica, siamo riusciti a ribaltare un po' di pronostici estivi, ma non dobbiamo fermarci, l' avviso del tecnico ai naviganti. Prossima fermata, a San Silvestro, con lo Stoke City, oggi chiamato a frenare l' inseguitore Liverpool.
Un tredici, considerata anche la concomitanza con lo scontro diretto tra Liverpool e City, potrebbe valere molto di più di un semplice passo in avanti verso il record dell' Arsenal.