collina rosetti

COLLINA SE NE VAR (E AGNELLI GODE) – CAMBIO DELLA GUARDIA SULLA POLTRONA DI DESIGNATORE DEGLI ARBITRI UEFA: L’EX FISCHIETTO DI VIAREGGIO MOLLA, AL SUO POSTO ROSETTI - DIETRO L'ADDIO, L'INCOMPATIBILITÀ CON IL RUOLO NELLA FIFA E LA PRUDENZA SULL’INTRODUZIONE DEL VAR IN CHAMPIONS – QUANDO AGNELLI DOPO L’USCITA DELLA JUVE IN CHAMPIONS ACCUSO’ COLLINA DI "VANITA’"...

Matteo De Santis per la Stampa

 

agnelli collina

C' è sempre un italiano al comando degli arbitri europei. Il cambio della guardia alla Uefa sulla poltrona di responsabile e designatore dei direttori di gara resta all' interno della famiglia dei nostri fischietti: dalle dimissioni di Pierluigi Collina, dopo otto anni, all' ingresso di Roberto Rosetti.

 

Mandato rimesso dall' ex arbitro di Viareggio, secondo quanto comunicato ufficialmente dalla Uefa, per «motivi personali». «È stato un privilegio lavorare come capo arbitro della Uefa negli ultimi otto anni. Sono contento dei risultati ottenuti», il commiato di Collina, scelto come designatore nel 2010 direttamente da Michel Platini.

 

collina

Tra i «motivi personali» della scelta del sei volte vincitore del premio «Miglior arbitro dell' anno» (dal 1998 al 2003) anche il mantenimento del ruolo di presidente della Commissione direttori di gara della Fifa, incarico ricevuto dal gennaio 2017. La non totale comunione d' intenti sull' applicazione e l' introduzione della Var tra il governo del calcio mondiale (favorevolissimo) e quello europeo (prudentissimo) hanno portato Collina a pensare che le due cariche fossero incompatibili.

 

Esperienza in Russia Ritenendo ormai compiuta la missione alla Uefa, nonostante altri due anni di contratto, l' arbitro della finale mondiale del 2002 ha optato per l' avventura alla Fifa. Una decisione, comunque, non influenzata dalle tante critiche piovute nell' ultima stagione. Come quelle, dopo l' ultimo Real Madrid - Juve, pronunciate ad alta voce da Andrea Agnelli: «Forse bisogna riflettere sul designatore Uefa e sulla sua vanità e presunzione, certi arbitraggi sono andati a colpire le squadre italiane. Il designatore va cambiato a ogni ciclo, ogni tre anni».

collina rosetti

 

Al posto di Collina, nella staffetta tutta italiana nella stanza dei bottoni arbitrali, si accomoderà Roberto Rosetti, promosso a pieni voti nel ruolo di responsabile della Fifa del progetto Var al Mondiale 2018. «Per me è un grande onore accettare questo lavoro. La Uefa ha aperto la strada allo sviluppo degli arbitri negli ultimi anni e non vedo l' ora di affrontare la sfida di continuare e migliorare tali progressi, insieme al presidente Ceferin, ai miei colleghi arbitri, al comitato e al resto dell' organizzazione», le prima parole da responsabile e designatore degli arbitri europei dell' ex fischietto torinese.

 

collina-perugia-juventus_580x324-1

Tra i suoi segni particolari, dopo un' esperienza da capo degli arbitri della Russian Premier League, spicca sempre la Var: supervisore del suo lancio in Italia e responsabile della sua applicazione a Russia 2018. Nel dubbio, pur procedendo con cautela sulla tecnologia, la Uefa si è voluta mettere in casa il maggiore esperto su piazza.

collinavalentini prandelli collina foto mezzelani gmt valentini collina foto mezzelani gmt collina foto mezzelani gmt collina

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…