atletico madrid marsiglia

COMANDA MADRID! DOPO IL REAL IN CHAMPIONS, L’ATLETICO IN FINALE DI EUROPA LEAGUE: SE LA VEDRA’ COL MARSIGLIA DELL’EX TECNICO GIALLOROSSO RUDI GARCIA – CONTRO L’ARSENAL DECIDE DIEGO COSTA, SIMEONE SEMPRE PIU’ RE DI COPPE: E’ LA QUARTA FINALE IN SETTE ANNI – IL FATTORE STADIO - VIDEO

 

 

Da sport.sky.it

 

 

atletico madrid

Al fischio finale di Rocchi si è lasciato andare ad un'esultanza liberatoria, mani al cielo. Poi, come un tifoso qualsiasi, si è smesso a sventolare una sciarpa dell'Atletico Madrid. Era confinato in tribuna per via della squalifica inflittagli dopo l'espulsione dell'andata, ma Diego Pablo Simeone non ha vissuto con meno intensità il ritorno di Atletico Madrid-Arsenal al Wanda Metropolitano. La partita che gli ha regalato la quarta finale europea con i Colchoneros: "Gli stadi iniziano ad essere una fortezza a partire da trionfi importanti. Oggi si è avvertito quello che sentivano i tifosi, questo stadio è straordinario.

 

simeone

Abbiamo cominciato a scrivere una pagina del Wanda Metropolitano, la gente sapeva quando sostenerci. La storia la scrivono queste partite. La mia quarta finale? Io sono soltanto la testa visibile di un gruppo che lavora in modo straordinario da 6 anni a questa parte". Con menzione particolare a Oblak, vera e propria saracinesca nei due match contro l'Arsenal: "Ha fatto un'eliminatoria brillante".

 

Serata speciale per Torres: "Chiudere con un trofeo sarebbe un sogno"

Ultima serata europea davanti al proprio pubblico per Fernando Torres. El Niño potrà congedarsi con quel trofeo in maglia Atletico Madrid che insegue da quando ha iniziato la sua carriera: "Sono contento perché siamo arrivati in finale, è stato uno sforzo grande da parte della squadra. Questa è stata la prima vera notte europea di questo stadio, spero sia la prima di tante. Chiudere con un trofeo la mia storia qui? Sarebbe un sogno, ho debuttato e giocato nella squadra per cui tifavo da bambino e feteggiare a Plaza de Neptuno sarebbe un sogno. Il nostro segreto? Saper competere, conoscere i nostri limiti e le nostre potenzialità".

 

2. SALISBURGO MARSIGLIA

Da sport.sky.it

 

simeone

Il Salisburgo si conferma specialista delle rimonte ma non basta: un gol di Rolando al 116’ dei tempi supplementari riporta il Marsiglia a giocarsi una finale europea dopo 14 anni. A Lione, contro l'Atletico Madrid, ci va la squadra di Rudi Garcia. Dopo lo 0-2 del Velodrome, gli austriaci riescono a rimontare lo svantaggio nel secondo tempo con Haidara e un autogol di Sarr, così come avvenuto nel ritorno dei quarti di finale contro la Lazio, la squadra di Rose riesce a completare il ribaltone ma crolla nel finale con una rete dell’ex interista. Polemiche nel finale: il gol è arrivato sugli sviluppi di un corner inesistente.

 

Le scelte

Il Salisburgo si affida al 4-3-1-2 per provare la rimonta: Schlager sulla trequarti a supporto della coppia composta da Dabbur e Guldbrasson, al posto del Hwang Hee-Chan. Rudi Garcia risponde con un prudente 4-2-3-1: c’è da difendere il doppio vantaggio maturato all’andata. Con Mitroglu fuori per infortunio, Germain è il punto di riferimento dell’attacco francese, alle sue spalle il trio composto da Thauvin, Payet e Ocampos.

DIEGO COSTA DRACULA

 

Primo tempo

La prima occasione della gara è per la squadra ospite: al 5’ punizione dalla trequarti di Payet, pallone che attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore e arriva dalle parte di Rami che per pochi centimetri non trova l’appuntamento con il pallone. La risposta del Salisburgo arriva al 12’, con l’azione in solitaria di Dabbur: l’attaccante israeliano ci prova con un tiro senza pretese ma che mette lo stesso in difficoltà Pelè, a sbrogliare la situazione ci pensa Luiz Gustavo. Il Marsiglia fa tanta densità in mezzo al campo e il Salisburgo, nonostante provi a giocare il pallone, non riesce a manovrare con fluidità in mezzo al campo.

 

Grande lavoro per gli esterni di Rudi Garcia: Ocampos e Thauvin fanno un gran lavoro in fase di non possesso e impediscono al Salisburgo di arrivare con facilità al cross. I francesi si preoccupano più di contenere la squadra di Rose che di costruire delle vere e proprie occasioni, affidandosi quasi esclusivamente al piede di Payet sui calci piazzati. Dall’altro lato è Berisha ad avere il piede caldo: la sua punizione dal lato destro dell’area di rigore è potente e ben indirizzata ma sulla strada verso la porta trova la testa di Luiz Gustavo che manda in angolo. Finisce così un primo tempo povero di emozioni: il Salisburgo non ha scellto di portarsi all'arrembaggio fin dai primi minuti, ne approfitta un Marsiglia che ha approcciato alla gara con grande attenzione. Lo 0-0 dei premi 45 minuti è il risultato più giusto.

 

Secondo tempo: autogol di Sarr, si va ai supplementari

rolando l'equipe

La ripresa comincia alla stessa maniera del primo tempo. La prima palla-gol è per l’Olympique: pronti via Ocampos riceve il pallone sulla sulla sinistra, dribbla e conclude, ma il tentativo dell’ex milanista finisce sull’esterno della rete. Il Salisburgo non sembra essere rientrato dall’intervallo e i francesi provano a colpire in contropiede: al 4’ minuto Germain e Payet spezzano in due la difesa austriaca, l’ex West Ham scodella in area verso il numero 28 che prova a piazzarla con il piattone ma il suo tentativo sfiora il palo e termina sul fondo. Proprio nel miglior momento della squadra di Garcia, come avvenuto contro la Lazio, il Salisburgo trova la forza per rialzare la testa. Ci pensa Haidara, poco prima del 10’ del secondo tempo, a dare il là alla rimonta: azione travolgente del maliano che conclude a rete di mezzo esterno. È il gol che riapre il discorso qualificazione.

 

E i padroni di casa alzano il ritmo: Caleta-Car ci prova dalla distanza con un missile, ma il tiro è centrale e Pelè respinge con i pugni. Passano due minuti e gli austriaci hanno ancora un’occasione d’oro per portarsi sul 2-0. Laner scappa alla difesa del Marsiglia sulla sinistra, mette in mezzo il pallone per per Dabbur che prova un maldestro colpo di tacco sprecando una grossa occasione. Il Salisburgo però ora sembra un’altra squadra, trascinata dall’entusiasmo del suo pubblico. E al 66’ il risultato complessivo torna in parità: azione confusa in area francese, il pallone finisce sui piedi di Schlager che beffa Pelè grazie alla deviazione decisiva di Sarr che insacca il pallone alle spalle del proprio portiere.

rudi garcia

 

A questo punto sembra esserci solo il Salisburgo in campo: Rose butta nella mischia anche Hwang che ha subito la possibilità per rendersi protagonista con un bel destro diretto all’angolo alla destra di Pelè, ma stavolta il portiere non si fa sorprendere. Non ci sta l’OM che ha disperatamente bisogno di un gol: Thauvin di testa da buona posizione alza troppo la misura e il pallone scheggia la parte alta della traversa.  Nel finale episodio molto dubbio in area del Salisburgo: i giocatori del Marsiglia protestano per un rigore non concesso per un fallo di mano abbastanza evidente di Caleta-Car su un cross di Thauvin. Con la rabbia e la disperazione il Marsiglia prova a trovare il gol-qualificazione con un colpo di testa di N’Jie di poco fuori. Si va ai supplementari.

macron rudi garcia

 

Ai Supplementari decide Rolando

Ai supplementari il Salisburgo continua ad attaccare in cerca del terzo gol che significherebbe la finale di Lione contro l’Atletico Madrid: ci va vicinissimo al 99’ con il violento colpo di testa di Caleta-Car sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma stavolta Pelè è impeccabile e con la mano destra salva, tenendo in corsa i suoi. Non c’è pace per il portiere del Marsiglia: il Salisburgo ha ancora due occasioni per il 3-0, prima con un calcio di punizione di Berisha e poi con un sinistro largo di Minamino. Sussulto dell'Olympique prima dell'intervallo con Luiz Gustavo: il suo tiro a botta sicura è impreciso.

 

Nel secondo tempo si fa sentire la stanchezza per entrambe le squadre, si fatica a giocare, ma proprio nel momento in cui i rigori sembrano l'epilogo più scontato per decidere l'avversaria dell'Atletico Madrid a Lione, arriva l'episodio che decide la partita: sugli sviluppi di un corner inesistente (l'ultimo tocco è di Ocampos) arriva il gol di Rolando che manda in finale il Marsiglia dopo 14 anni anni.  

 

arsenal atletico simeonearsenal atletico simeone

 

FRANCESCA BRIENZA E RUDI GARCIA A VENEZIA

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...