napoli milan

COMANDA IL MILAN - GIROUD STENDE IL NAPOLI E I ROSSONERI SI RIPORTANO IN TESTA AL CAMPIONATO. L’INTER E' A -2 (CON UNA GARA IN MENO) – IL NAPOLISTA: “HA VINTO LO SCHEMA MALDINI. GIOVANI FORTI E DUE FUORICLASSE ANZIANI (IBRA E GIROUD). IL NAPOLI NON HA MAI DATO L’IMPRESSIONE DI POTER VINCERLA” - PROTESTE PER UN FALLO DA RIGORE SU OSIMHEN – LA SBROCCATA DELL’ARBITRO ORSATO DOPO 15 MINUTI: "QUESTI VOGLIONO FARMI INCAZZARE STASERA" – VIDEO

 

 

Da gazzetta.it

napoli milan

Il Milan compie l’impresa a Napoli, sbanca 1-0 il Diego Armando Maradona tutto vestito di azzurro e si riporta al comando del campionato. Con una esaltante novità rispetto alla vecchia classifica: stavolta è primato solitario.

 

Controsorpasso sull’Inter andato a segno, sempre ovviamente con l’appendice della gara in meno giocata dai nerazzurri. Ma intanto ora i numeri dicono Milan 60, Inter 58, Napoli 57. Una prova di forza in casa di una diretta concorrente per lo scudetto, e adesso il Diavolo – anche volendo – non può più nascondersi.

 

I rossoneri si sono presi il match al 4’ della ripresa con un gol di Giroud, scaltro a deviare in rete un tiro sballato di Calabria. Dopo un primo tempo senza occasioni, ma comunque molto godibile per intensità, la partita è diventata spettacolare soprattutto nel secondo, dopo il gol rossonero. Napoli a testa bassa, Milan in ripartenza, ma nessuno ha più trovato la via della rete. Dato importante: con questo 1-0 il Milan riporta in parità, nei risultati e nella differenza reti negli scontri diretti, lo score col Napoli.

 

HA VINTO LO SCHEMA MALDINI

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

napoli milan

Ha vinto lo schema Maldini. Ha vinto lo schema alla base della costruzione di questo Milan: tanti giovani di sicuro futuro e ottimo presente, più due signori che possiamo definire fuoriclasse anche se vecchietti: il quarantenne Ibra e il 35enne Giroud. Zlatan è  rimasto in panchina e allora ci ha pensato il francese a fare la differenza.

 

Non sei Giroud per caso. Tocchi quindici palloni nel primo tempo, fai ammonire Koulibaly e a inizio secondo tempo, alla prima punizione utile dai trenta metri, sai dove piazzarti in area, e metti il piedino sul rasoterra di Calabria. È il minuto 49. È il gol che cambia verso al campionato. Si batte il petto Giroud che segna nella porta dove il primo maggio 1988 Virdis e Van Basten cambiarono la storia, non solo quella del campionato.

 

napoli milan

Il Milan ha giocato bene. È una squadra quadrata. Ha meritato nel senso che ha tenuto bene il campo, ha approfittato dell’unica occasione avuta e poi ha difeso il gol senza soffrire più di tanto. Queste partite si vincono anche e soprattutto così. La differenza la fa la rosa che si coglie, c’è poco da fare. Ha avuto ragione Pioli, lo aveva detto che prima o poi avrebbe battuto Spalletti. E comunque dopo il gol, il Milan ha legittimato il successo.

 

 

Ora, per quel che riguarda il Napoli e Napoli, la speranza è che non si facciano drammi, né si cominci a sparare a casaccio, a istituire processi. Il campionato non è ancora finito, peraltro. Ma non è questo il punto. È che questa squadra va applaudita per quel che ha fatto fin a oggi. Il Napoli ha giocato una partita così così, non è sembrato mai – tranne i primi dieci minuti – in grado di poter vincere. E qualcosa significa.

 

napoli milan

Dopo il gol, c’è stata poca reazione, va detto. Spalletti ha provato a cambiare gli esterni. Fuori Insigne e Politano, eufemisticamente poco brillanti, e dentro Ounas ed Elmas.

 

Il pubblico di Napoli ha fischiato Insigne ma francamente li archiviamo come fischi di routine, per forza dell’abitudine, privi della benché minima cultura sportiva. Pioli ha risposto con Rebic al posto di Giroud e Krunic per Tonali. Poi, Mertens per Fabian. Di fatto il Napoli non ha creato alcun pericolo. Il Milan, invece, sì e avrebbe potuto raddoppiare.

 

Riavvolgendo il nastro, è stata partita vera tra due squadre vere. Almeno in Italia. L’inizio è stato a ritmi alti, altissimi. Non da Serie A. Pioli la partita l’ha impostata in modo intelligente. Deve togliere aria a Fabian e Lobotka e ha deciso di sacrificare i polmoni di Kessie (sullo spagnolo) e Bennacer (sullo slovacco). Anche se poi i due si sono alternati. L’ultimo incrocio, ma di diversa natura, è stato Tonali Zielinski che di fatto si sono annullati a vicenda. Pioli sapeva che il Napoli non doveva giocare palloni puliti in costruzione, altrimenti sarebbero stati dolori.

 

Orsato (ottimo) ha optato da subito per un arbitraggio all’inglese che Pioli ha mostrato di non gradire: ammonito. All’inglese, ma senza manate né gomitate. Sono fischiati soltanto i falli, non i picci.

 

L’inizio è stato del Napoli, dieci minuti vertiginosi. Gli unici del match. Ma è mancato sempre qualcosa, che fosse l’ultimo passaggio, il controllo.

napoli milan

 

 

Osimhen è parso in giornata, sgommava. Dall’altra parte c’era Leao ad accelerare. Ha toccato anche più palloni, a fine primo tempo sono stati 16 a 24. Il portoghese ha messo i brividi, anche in chiave Nazionale. Se n’è andato una volta a sinistra e un’altra a destra con un dribbling a chiave di violino.

 

Al 37esimo il Napoli aveva già i due centrali ammoniti: Koulibay per un’entrata in ritardo su Giroud e Rrahmani per un fallo tattico su Theo Hernandez lanciato a metà campo.

 

 

Lo zero a zero a fine primo tempo era l’unico risultato possibile. Poi, la ripresa è cominciata con Giroud e il Milan non ha rubato niente.

 

Bisogna dire che è proprio da pugno nello stomaco ascoltare cori di guerra ora che la guerra la vediamo veramente con immagini che chissà quando dimenticheremo.

 

 

ORSATO

Da www.corrieredellosport.it

 

napoli milan

Nel big match di Serie A tra Napoli e Milan, che chiude la 28ma giornata, gli animi sono subito caldi in campo. Oltre ai calciatori però, anche l'arbitro Orsato sembra perdere ben presto la pazienza. Esattamente al minuto 15. Una frase urlata troppo vicino ai microfoni posizionati a bordo campo si è infatti chiaramente sentita in una pausa della telecronaca.

 

"Questi vogliono farmi incazzare stasera": è questa la particolare ed inusuale comunicazione fatta dal direttore di gara agli assistenti. Uno sfogo che riguarderebbe i tanti grattacapi procurati all'arbitro dai giocatori fin dai primi minuti della partita. Dai giocatori e dagli allenatori in realtà, dato che all'8' era già stato ammonito, per proteste, il tecnico rossonero Pioli.

orsato napoli milan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…