nativita' messina denaro

“COSÌ I MESSINA DENARO RUBARONO IL CARAVAGGIO”,  IL PENTITO DI MAFIA RACCONTA IL FURTO DELLA "NATIVITA’", LA PALA TRAFUGATA A PALERMO NEL 1969: “COSA NOSTRA AVEVA BASISTI E COMPLICI: DENTRO LE CASE DELLA MAFIA SI POTEVA FAR SPARIRE TUTTO - L’OPERA OGGI SI TROVA QUASI SICURAMENTE ALL'ESTERO. MATTEO MESSINA DENARO? NON LO TROVERANNO MAI. PERCHÉ…"

natività

Chiara Giannini per il Giornale

 

«Il quadro del Caravaggio? Chiedetelo a Giovanni Franco Becchina dove è»: Vincenzo Calcara, pentito di mafia ed ex braccio destro di Francesco Messina Denaro (padre del latitante Matteo) non ha alcun dubbio riguardo alle sorti della «Natività con i santi Lorenzo e Francesco d' Assisi», la pala trafugata dall' oratorio di San Lorenzo, a Palermo, il 18 ottobre 1969. Un giallo lungo cinquant' anni, che ha tenuto banco sulle cronache di mezzo mondo e la cui vera storia, al momento, nessuno conosce. Un nodo che neanche gli investigatori sono riusciti a districare.

 

Il furto, che figura nella lista dei primi dieci crimini d' arte della storia stilata dall' Fbi, fu attribuito dal pentito Brusca ai Corleonesi, ma ora questa nuova versione raccontata al Giornale dal collaboratore di giustizia apre piste diverse. Calcara divenne uomo d' onore riservato del boss siciliano Messina Denaro il 4 ottobre 1979. «Francesco racconta - mi prese in simpatia dopo che evitai che il figlio Matteo, (tuttora primo ricercato d' Italia, e considerato l' erede di Riina ndr) fosse picchiato da alcuni giovani.

famiglia messina denaro

 

Mi riteneva persona di fiducia, tanto da chiedermi, più avanti negli anni, di uccidere il giudice Paolo Borsellino. Non lo feci, ma ho il peso sul cuore di non essere riuscito a salvarlo».

 

All' epoca, ma già da anni prima, la casa di Messina Denaro era frequentata «da tombaroli e mercanti d' arte». E anche intorno a Riina, di cui il boss di Castelvetrano era il braccio destro, ruotavano strani personaggi. «Tra questi prosegue c' era Becchina. Sono stato il primo a fare quel nome ai magistrati. Lui era il referente di Cosa Nostra per l' arte. Sapeva come commerciare con l' estero. Per questo in molti gli commissionavano i furti.

vincenzo calcara

 

E non si sono impossessati solo del Caravaggio, ma anche di moltissime altre opere d' arte trafugate dalla Mafia». Come fecero? «Semplice - prosegue -, in Sicilia si trovava sempre qualcuno all' interno che facesse da complice». Ecco perché anche nel furto del Caravaggio dipinto nel 1609 fu fondamentale «la base». «Sono certo lo abbia preso lui prosegue Calcara e ricordo benissimo come a Cosa Nostra non mancassero le possibilità di entrare dappertutto. Come lo fecero sparire? Dentro le case della Mafia si poteva far sparire tutto. Alcune opere rimanevano nelle abitazioni degli esponenti di Cosa Nostra, altre erano destinate all' estero per poi essere vendute. Sono sicuro Becchina sappia perfettamente dove è finito il Caravaggio».

 

natività copia

«Lo stesso Messina Denaro -rievoca il pentito- amava l' arte e l' archeologia, tanto da bramare opere e oggetti antichi. Cosa certa è che so che Becchina (di recente finito sulle cronache per il sequestro dei suoi beni, ndr) era perfettamente in grado di fare quel lavoro e l' ho detto anche ai giudici». Oggi Calcara dice di ignorare «dove sia finito il quadro. Potrebbe essere ovunque, ma quasi certamente all' estero».

 

messina denaro

Riguardo al suo passato si dice «pentito di aver ucciso in passato un uomo», ma felice «per aver ottenuto il perdono della famiglia Borsellino». E poi racconta di Cosa Nostra: «È ancora potente dice . Oggi si sono evoluti: usano internet per far diventare puliti anche i soldi sporchi. Matteo Messina Denaro? Non lo troveranno mai. Lui passeggia dove vuole, perché è protetto da uomini corrotti delle istituzioni». E poi spiega: «Avrà un erede, un giorno. Ma che sia degno, perché più importante del sangue, per i mafiosi, c' è Cosa Nostra». E sul Caravaggio si limita a dire: «Oggi abito al Nord, sono diventato buddhista. Non posso che pregare per quella gente e sperare che dicano la verità». Anche sul quadro.

nativitàmatteo messina denaro

 

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…