nole djokovic

DJOKO SENZA RIVALI - UNA FINALE SENZA STORIA, VINTA PER TRE SET A ZERO SU DANIIL MEDVEDEV, REGALA A NOVAK DJOKOVIC IL NONO SUCCESSO ALL'OPEN D'AUSTRALIA E IL 18° COMPLESSIVO NEI TORNEI DEL GRANDE SLAM: UNA PROVA DI FORZA SPAVENTOSA DEL SERBO CHE HA CHIUSO PER 7-5 6-2 6-2 IN UN'ORA E 53 MINUTI - CON IL SUO SOLITO TENNIS DI PRESSIONE E REGOLARITÀ NOLE HA DISINNESCATO TUTTE LE CERTEZZE CHE IL RUSSO AVEVA MATURATO NEGLI ULTIMI MESI… VIDEO

 

Luca Marianantoni per "www.gazzetta.it"

 

nole djokovic 7

Una finale senza storia, vinta per tre set a zero su Daniil Medvedev, regala a Novak Djokovic il nono successo all'Open d'Australia e il 18° complessivo nei tornei del Grande Slam. Una prova di forza spaventosa del serbo che ha chiuso per 7-5 6-2 6-2 in un'ora e 53 minuti. Con il suo solito tennis di pressione e regolarità Nole ha disinnescato tutte le certezze che il russo aveva maturato negli ultimi mesi, con le 20 vittorie di fila, con il successo al Masters di Londra e con l'ottimo comportamento tenuto nell'arco delle due settimane di Melbourne.

nole djokovic 6

 

Ma quando la posta in palio si alza, a livello di finali Slam, il cuore e l'esperienza dei cosiddetti vecchietti, pare avere sempre la meglio sulle nuove leve. Ad eccezione delle finali che hanno giocato tra loro, l'ultima sconfitta di un Fab Four in una finale Slam contro un giocatore più giovane di loro è stato il successo di Juan Martin Del Potro all'US Open 2009.

 

LA FINALE 

nole djokovic 3

Djokovic inizia il match con l'ace numero 101 del torneo e tiene facilmente la battuta a quindici. Medvedev invece sbaglia due dritti incrociati, va sotto 15-40 e cede subito la battuta. Le prime di servizio aiutano il russo a tenere, dopo 10 minuti di partita, la battuta con Nole già avanti 3-0. Ma quando Nole va a servire per confermare il break, Medvedev vince un lunghissimo scambio culminato con la palla corta mancata dal serbo, che poi sbaglia uno smash a rimbalzo dal fondo concedendo il contro break. Medvedev tiene la battuta a zero e impatta il rivale sul 3 pari.

 

djokovic medvedev 4

I due arrivano ai game bollenti senza ulteriori tentennamenti. Sul 5-6 però Medvedev inizia il game sotto 0-15, dopo un grande attacco di Nole sul dritto del russo. Medvedev mette in corridoio un passante e va sotto 0-30. Djokovic conquista tre set point consecutivi con un passantone di rovescio. Il russo ritrova magicamente la prima, annulla i primi due set point, ma sul terzo mette in rete un dritto che manda Nole avanti un set a zero. Il numero 1 del mondo avrebbe voglia di rifiatare dopo un primo set decisamente intenso, smarrisce la prima e Medvedev gli fa il break a inizio di secondo parziale.

 

djokovic medvedev 2

Il russo però non lo conferma, va nuovamente in affanno e con un game alla risposta eccezionale, Nole piazza il contro break per l'1-1. Il serbo gioca ad un livello decisamente alto e il russo non tiene il ritmo. Ancora un break e Nole dilaga fino al 4-1, poi 5-2 e infine chiusura del set con un altro break. A inizio di terzo set Medvedev trova due palle break, ma Nole recupera da 15-40 e parte in testa anche nella terza frazione. Nole è padrone del campo e vola avanti 3-0 con estrema facilità.

 

Il russo va a folate che non producono nessun effetto sul tennis solido e preciso del serbo. Sul 5-2 Medvedev sbaglia l'ennesimo dritto incrociato e per il numero 1 del mondo c'è il primo match point che chiude arpionando un semi smash per niente semplice. È l'apoteosi per un grande campione che, non a caso, proprio in finale ha giocato il miglior match del torneo.

 

nole djokovic 4

I NUMERI  

Per Novak Djokovic è la nona vittoria all'Open d'Australia, la terza consecutiva (solo Nadal ha vinto uno Slam per più volte, 13 il Roland Garros) e la 18esima complessiva nei tornei dello Slam (9 Open d'Australia, un Roland Garros, 5 Wimbledon e 3 Open degli Stati Uniti). Il serbo si porta per la prima volta in carriera a solo due slam di distanza da Roger Federer e Rafael Nadal.

 

daniil medvedev 2

Il serbo rimane numero 1 del mondo e l'8 marzo prossimo inizierà la settimana numero 311 da re, una in più del record assoluto detenuto, ancora per poco, da Roger Federer. Per il serbo è anche il sesto Slam conquistato da over 30 (Wimbledon 2018 e 2019, Us Ope 2018, Australian Open 2019, 2020 e 2021), come 6 li ha vinti Rafaeal Nadal, l'altro vecchietto terribile della storia del tennis (Federer è fermo a 4, come Laver e Rosewall). Medvedev esce battuto dalla sua seconda finale Slam e può consolarsi solo pensando di essere salito per la prima volta al numero 3 del mondo (Medvedev e Thiem si cambiano le posizioni, tutti gli altri top 10 rimangono immutati). Nessun giocatore, ad eccezione dei Fab Four, ha raggiunto le prime due posizioni del ranking dal luglio del 2005 quando a riuscirci fu Lleyton Hewitt.

nole djokovic 1daniil medvedev 1djokovic medvedev 3djokovic medvedev 1

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)