GAS!GAS!GAS! - RISCATTO MARQUEZ MA ROSSI E “LA ROSSA” SONO DA APPLAUSI: VALENTINO LEADER DEL MONDIALE, DOVIZIOSO E IANNONE CONFERMANO LA RINASCITA DELLA DUCATI, NUMERO 1 TRA I COSTRUTTORI
Massimo Calandri per “la Repubblica”
D’accordo, l’Imperatore è tornato. Va bene, in 24 ore ha dato dimostrazione di una sconcertante superiorità – l’incredibile pole di sabato, e ieri una prepotente cavalcata ma questa pista texana sembra disegnata per lui e la Honda. Marquez ha vinto gli ultimi 6 gran premi disputati negli Usa, qui non c’è storia. Però questa volta ha tagliato il traguardo con “solo” 2 secondi e qualche decimo di distacco, la bella notizia è che i tre tenori italiani – quelli che avevano monopolizzato la gara d’esordio in Qatar – sono sempre tutti lì:
Dovizioso ha chiuso ancora una volta secondo e ora è ad un solo punto in classifica da Valentino, che terzo ad Austin si conferma leader del mondiale. «Abbiamo limitato i danni, questa era una corsa con un vincitore annunciato », è il coro. Marquez è sempre lui, sì. Ma intanto insegue. E Iannone, l’altro ducatista, con un prezioso quinto posto (e il giro più veloce) conferma che la Rossa è davvero competitiva.
Dicevano che sarebbe stata una gara bagnata, le previsioni raccontavano di tempeste a metà pomeriggio che manco in Bretagna. I team avevano passato una notte insonne a studiare la strategia migliore e quella della Ducati pareva la più spregiudicata e vincente: pneumatici rain sotto il temporale e magari – se nel finale avesse smesso di piovere – quelli morbidi per gli ultimi giri. Invece no. Ieri al momento di correre s’è alzato un sole implacabile, alla faccia dei meteorologi.
Però da un ponte all’altezza della curva 3 gocciolava ancora l’acqua caduta al mattino, sull’asfalto s’era formata una bella pozzanghera e i commissari di gara se ne sono accorti solo prima del via. Che disastro. Hanno asciugato la pista a colpi di spazzolone, ed è stata solo l’ultima delle figuracce collezionate dagli imbarazzanti organizzatori texani (i marshall fuori posizione avevano ritardato l’inizio delle prime prove, la corsa pazza di un cane ha interrotto le libere del venerdì).
La gara è cominciata 40 minuti dopo, un’eternità che ha messo a dura prova la concentrazione dei piloti per non dire degli pneumatici, forzati da un inatteso doppio giro di riscaldamento. La partenza ha premiato Dovizioso, che ha aggredito la prima curva mettendosi davanti a Marquez. Anche Valentino non si è fatto pregare, lanciandosi dalla seconda fila sulle tracce del Cannibale. Boato di gioia del pubblico americano, che stravede per il Dottore ma anche per la Desmosedici (quello Usa è il miglior mercato per Borgo Panigale), e non a caso ai box della Rossa in questi giorni erano di casa gli attori Keanu Reeves e Tommy Lee Jones. Chiuso il primo giro, il pilota Ducati aveva mezzo secondo sul catalano.
Ma la storia è durata troppo poco. Quattro tornate e il campione in carica si è messo davanti, costringendo i due italiani ad una sfida drammatica per la seconda posizione con Rossi che sembrava avere qualcosa in più rispetto al forlivese. Poco dietro, Iannone saltava con facilità Lorenzo e Smith mettendo nel mirino il compagno di squadra.
A 6 giri dal termine Dovizioso ripassava Valentino, sfiorando d’un paio di millimetri la carena dalla Yamaha. Il finale era anche una questione di gomme. Il pesarese, che davanti ne aveva montata una dura, cominciava a denunciare qualche incertezza. Il compagno di squadra Lorenzo, che al contrario aveva scelto la morbida, si faceva sotto e quando mancavano 3 tornate passava un caparbio Iannone.
rossi dovizioso iannoneducati 1rossi 8
Finiva col Cannibale abbracciato da tecnici e meccanici ai box. «Giusto così. Marc ha dominato le prove, in Qatar è stato solo sfortunato. È il più forte, l’ha dimostrato ancora una volta», taglia corto Livio Suppo, team principal Honda. Però nel motomondiale si respira un’aria diversa dal solito. Valentino in testa, la Ducati che guida la classifica costruttori.