donnarumma psg

I DOLORI DEL GIOVANE GIGIO – DONNARUMMA SAREBBE SCONTENTO AL PSG PER LA MANCANZA DI MINUTAGGIO E GIÀ DALLA PROSSIMA ESTATE LA JUVENTUS SAREBBE PRONTA A PRENDERLO – FINORA IL PORTIERE AZZURRO HA SOLAMENTE GIOCATO 2 PARTITE SU 9 DISPONIBILI – L’ESTATE SCORSA I BIANCONERI ERANO VICINI A INGAGGIARE IL PORTIERE CAMPIONE D’EUROPA, MA POI ALLEGRI AVREBBE INDICATO ALTRE PRIORITÀ…

Carlos Passerini per www.corriere.it 

DONNARUMMA PSG

 

Il mal di pancia dell’ex portiere del Milan, che non sorride più. Anche il suo agente Raiola è spiazzato dalle tante panchine. Dopo il tremendo avvio di Szczesny, la Juve la prossima estate potrebbe fiondarsi su Gigio

 

Le gambe accavallate, l’aria annoiata, la pettorina verde fluorescente più piccola di una taglia o due. Ma il dettaglio più significativo, quello che meglio di tutti racconta ciò che sta vivendo in questo strano momento della sua vita professionale, è nascosto sotto alla mascherina nera con la scritta «Ici c’est Paris»: Gigio non sorride più.

 

donnarumma in panchina psg

Non è contento, Donnarumma. Non può esserlo: due mesi fa volava da una parte all’altra trascinando l’Italia da assoluto protagonista alla conquista dell’Europeo, ora invece resta a guardare gli altri giocare. Assurdo sarebbe il contrario, che fosse contento. Infatti non è così. E a raccontarlo, a testimoniarlo, oltre al sorriso sparito sono le persone che gli stanno accanto, che gli vogliono bene: gli amici, qualche ex compagno. 

 

donnarumma navas

Gigio sapeva che la concorrenza con Keylor Navas non sarebbe stata semplice, ma la verità è che non immaginava assolutamente tutte queste panchine: su nove partite giocate fin qui dal Psg fra Ligue1, Champions, Supercoppa francese, l’italien ne ha giocate due, contro le sette del costaricano. Poche, troppo poche, infinitamente poche per un campione arrivato a Parigi con il premio di miglior giocatore dell’Europeo sotto al braccio. Non portiere, giocatore.

donnarumma psg

 

Il fatto che Pochettino lo avesse schierato titolare consecutivamente contro Clermont Ferrand e Lione aveva fatto supporre a molti — e a Donnarumma per primo — che le gerarchie stessero finalmente definendosi, ma non è stato così: mercoledì nel 2-1 sul Metz ultimo in classifica in porta è tornato il centroamericano. Quindi?

 

mike maignan

Mentre al Parco dei Principi il portiere di Castellammare si accomodava di nuovo fra le riserve scatenando la perfida fantasia dei tifosi milanisti — il meme più riuscito sui social è quello di lui in panchina vestito come Forrest Gump — a San Siro il suo erede Maignan confezionava l’ennesima prestazione positiva del suo campionato.

 

 «Mike non deve scacciare nessun fantasma» ha tagliato corto Pioli qualche giorno fa a precisa domanda, con l’evidente obiettivo di levare pressioni al francese, ma è chiaro che il Milan ha ormai voltato pagina: Donnarumma è il passato e l’ottimo impatto di Maignan è la prova che bene ha fatto il club rossonero a non scendere a patti con le richieste di Mino Raiola, che chiedeva 10 milioni all’anno.

 

donnarumma keylor navas

A proposito: anche l’agente è spiazzato dalle tante panchine. «Con Navas non c’è lotta, giocherà Gigio» ha detto convinto, ma per ora non sta andando così. Dovesse la situazione proseguire così si aprirebbero scenari suggestivi: la Juventus l’estate prossima potrebbe fiondarsi sul portiere, che non accetterebbe una seconda stagione da riserva di lusso, anche perché Navas ha un contratto fino al 2024. 

 

donnarumma

Due mesi fa la trattativa era arrivata a buon punto, prima che Allegri indicasse altre priorità. Ma il tremendo avvio di Szczesny sta facendo tornare i bianconeri sui propri passi: con Gigio la porta sarebbe coperta per dieci anni. Il polacco però ha un contratto a 7 milioni netti fino al 2024 e trovare un acquirente non è semplice. A Torino qualche riflessione è già in corso.

 

Siamo solo a settembre, vero, ed è certo che Donnarumma farà di tutto per ribaltare la situazione e conquistare il posto fisso al Psg. «Io sono qui per giocare» ha messo subito in chiaro. Per adesso però resta a guardare. Non il massimo, per Gigio e nemmeno per Mancini: come può il titolare della Nazionale non giocare nella sua squadra di club?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...