MOSCA HA UN DIAVOLO PER CAPELLO - DOPO LA SCONFITTA CONTRO IL BELGIO, I RUSSI LA BUTTANO IN POLITICA E SE LA PRENDONO CON CAPELLO: “COLPA SUA, HA SCELTO MALE I GIOCATORI E CI CREDE SCEMI. UN ITALIANO NON PUÒ PORTARCI ALLA VITTORIA”
Anna Zafesova per ‘La Stampa’
La guerra in Ucraina è passata in secondo piano, ora si combatte negli stadi del Brasile. Il commentatore della tv nazionale ucraina Andrey Stoliarchuk al momento dell’1 a 0 segnato dai belgi contro i russi ha attaccato il tormentone degli ultrà ucraini “Putin c...” che è già costato il posto al ministro degli Esteri di Kiev.
E in Russia il passaggio dall’esaltazione all’insulto della propria nazionale, dopo la sconfitta dal Belgio, in Russia è stato fulmineo quasi quanto in Italia. Con un bersaglio in evidenza: Fabio Capello. Come scrive Nikolay Eriomenko, direttore della radio sportiva Komanda.com, “Hai già dato il calcio all’italiano? Questo è il gioco che sta iniziando”.
Il quotidiano storico Sovietsky Sport dichiara che la colpa dell’1-0 è tutta del ct italiano che ha scelto male i giocatori: “Ci racconta favole, ci crede scemi”, si infuria l’esperto Valery Reingold. Nei forum i tifosi snocciolano gli errori veri e presunti, polemizzano sulle sostituzioni dell’ultimo momento, fanno i conti in tasca a uno degli allenatori più pagati del mondo e sostengono che un italiano non può portare alla vittoria i russi: “Non ha le parole giuste per incoraggiare i giocatori, non si fanno queste cose attraverso un interprete”, è una opinione tra le più diffuse.
L’amore-odio per gli eroi calcistici ha dinamiche universali in tutto il mondo, ma in Russia nell’era del nazionalismo dilagante tutto diventa politica, e il ct si merita il secco tweet del presidente del Comitato per gli affari esteri della Duma Aexey Pushkov: “Capello è l’unico a essere contento della nazionale, anche perché sa che non avrebbe potuto giocare meglio”. Con Putin che ha già annunciato di avere comprato i biglietti per la finale e l’attesa per i Mondiali-2018 che, dopo Sochi, dovrebbero segnare un altro trionfo internazionale russo (nonostante le pressioni di parte dell’opinione pubblica occidentale per estendere le sanzioni alla Russia al calcio e spostare il torneo altrove), lo scontro sul campo diventa politico.
Eriomenko rivela che alla vigilia della partita molti ascoltatori insistevano per “battere i fascisti” ricordando le due divisioni belghe di Hitler, ed è difficile immaginare il livello di tensione se la Russia riuscirà a battere l’Algeria e incrocerà sul campo la Germania. E così sostenere o mettere in croce Capello diventa anche uno spartiacque politico, con i “filo-occidentali” che ricordano come, fin dai tempi della Rus di Kiev, i migliori governanti erano di provenienza straniera, e ritengono che i soldi per il ct italiano siano stati ben spesi: “Non è certo colpa sua, e se riuscirà per la prima volta in 28 anni a far superare alla nazionale il torneo di gruppo bisognerebbe fargli un monumento”, è la difesa del Moskovsky Komsomolez.
Il calcio è politica, e geopolitica, e perfino una testata di solito dedita ai grandi scenari internazionali come Foreign Policy si concentra sul calcio russo. Adam Bate è convinto che a rovinare le performance siano gli ingaggi stellari offerti dagli oligarchi, che hanno trasformato il campionato russo in un gioco di immagine e vanità. In Brasile la Russia è l’unica nazionale a non avere giocatori all’estero perché la “lega del guadagno soddisfa la domanda di eroi locali”, ma abbassa il livello del gioco. Il parallelo con la tendenza alla chiusura politica del Cremlino è evidente, e il consiglio dell’esperto è invece di fare le valigie, se non altro per soddisfare le esigenze del “nazionalismo russo” e regalare a Putin una buona performance nel 2018.
antonio-conte-fabio-capelloFABIO CAPELLOcapello fabioREAL fabio capello raul gonzales02 lapFABIO CAPELLO E LA MOGLIE LAURA LASCIANO LA LORO CASA LONDINESE