“MI ASPETTAVO DI PIU’, ERAVAMO TROPPO FERMI, QUASI FILMAVAMO LA PARTITA” – DOPO LA VITTORIA IN SUPERCOPPA, IL MILAN PAREGGIA COL CAGLIARI E SERGIO CONCEICAO SI INCAZZA COME UNA BISCIA: “DA QUANDO SONO ALLENATORE, DA 13 ANNI, QUESTO È STATO IL PRIMO TEMPO PEGGIORE CHE HO VISTO. CI È MANCATO RITMO E VIVACITÀ. I PROBLEMI DEL MILAN SONO SIA MENTALI CHE FISICI, C’È DA MIGLIORARE. IL CALCIO È SEMPLICE, DAVANTI ALLA PORTA SERVE ESSERE EGOISTI…”
Da sport.sky.it
Dopo la festa in Supercoppa, il Milan non accelera anche in campionato. Solo un pareggio a San Siro contro il Cagliari terzultimo in classifica, che strappa un punto dopo il botta e risposta in quattro minuti tra Morata e Zortea. Primo tempo poco brillante dei rossoneri, meglio nella ripresa col rimpianto di alcune chance non sfruttate. Al debutto in campionato sulla panchina del Milan, Sergio Conceiçao ha analizzato la partita della sua squadra:
"Mi aspettavo di più sotto tutti i punti di vista. Da quando sono allenatore, da 13 anni, questo è stato il primo tempo peggiore che ho visto. Ci è mancato ritmo e vivacità. Il Cagliari giocava a protezione della porta e noi dovevamo trovare gli spazi anche se la profondità era poca. Non siamo stati né bravi né intelligenti sotto questo aspetto. Meglio nella ripresa con tanti tiri, ma loro hanno guadagnato un po' di tempo… Capisco la strategia dell’avversario, ma allora l’arbitro non può assegnare cinque minuti di recupero. In ogni caso noi dovevamo fare molto di più. I problemi del Milan sono sia mentali che fisici: serve lavorare per migliorare, dobbiamo uscirne insieme. Sono arrabbiato perché non abbiamo fatto quanto preparato, c’è da migliorare".
Conceiçao ha aggiunto: "Ci è mancata ampiezza, quando avevamo larghezza eravamo troppo fermi. Quasi filmavamo la partita. Serve più supporto a Leao e Pulisic, questo è stato uno dei problemi. Troppo generosi gli attaccanti del Milan? Loro sono altruisti, questo va bene e mi piace. Ma in certi momenti devono essere più pragmatici: il calcio è semplice, davanti alla porta serve essere egoisti. A volte cerchiamo cose difficili e non mi va bene". E in chiusura sul suo avvento tra regole e disciplina: "Non è il mio modo di fare, non sono venuto per imporre regole. Ogni allenatore ha le proprie, ma si tratta di cose semplici legate agli orari e al coinvolgimento di tutti. Prendiamoci le nostre responsabilità".