beppe dossena umberto calcagno album figurine calciatori panini

"L’ASSOCALCIATORI È ORMAI DESTINATA ALL’OBLIO. MI SEMBRA DIFFICILE INDIVIDUARE VIE D’USCITA” - GIUSEPPE DOSSENA, CAMPIONE DEL MONDO NEL 1982, PARLA A "ADNKRONOS" DELL'ASSENZA DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCIATORI DALLA NUOVA EDIZIONE DELL'ALBUM DI FIGURINE PANINI: "IN 62 ANNI, NON ERA MAI SUCCESSO. MANCHERÀ UN INCASSO ANNUALE IMPORTANTE DA 6 MLN DI EURO, LA CATEGORIA PERDERÀ INDIPENDENZA. I CALCIATORI DOVREBBERO ALZARE LA VOCE…”

Michele Antonelli per adnkronos.com

beppe dossena foto di bacco

"L’Aic è ormai destinata all’oblio. Al momento, mi sembra difficile individuare vie d’uscita”. Giuseppe Dossena, campione del mondo nel 1982 con la Nazionale di Enzo Bearzot, ha parlato così all’Adnkronos della situazione attuale dell’Associazione Italiana Calciatori, il sindacato dei giocatori. L’ex centrocampista di Torino e Sampdoria è netto nel porre l’attenzione su una notizia trascurata: “L’assenza dei calciatori dalla nuova edizione del celebre album di figurine Panini. In 62 anni, non era mai successo”.

 

Aic e la vicenda Panini

Si tratta di una vicenda legata a un contratto siglato tra Lega Serie A e Panini e in vigore dal luglio dello scorso anno, ma che in questi giorni torna d'attualità dopo la presentazione - nella sede della Lega di A in via Rosellini, a Milano - dell'edizione 2025 dell'album di figurine . “Un accordo che ha messo da parte l’Associazione Italiana Calciatori, togliendole un incasso annuale da oltre 6 milioni. L’Aic - precisa Dossena – vive da sempre grazie agli introiti dei tesseramenti e all’accordo con Panini.

 

umberto calcagno

Mi sembra però evidente che una mancanza così corposa nel bilancio sia un problema non trascurabile. Pensiamo che ai tempi della presidenza di Damiano Tommasi (2011-2020, ndr), la cifra ricavata dall’accordo con Panini era di 16 milioni. Poi è scesa a 6 con l’arrivo della Lega Serie A e ora il crollo è vertiginoso. L’Associazione adesso si accontenterà di un contributo della Figc per restare in piedi. In un contesto che toglierà imparzialità e autonomia all’Aic, che ora inevitabilmente non avrà più voce per difendere i propri tesserati visto che sarà soggetta a dinamiche di altro tipo”.

 

 

Dossena: "I calciatori dovrebbero alzare la voce"

beppe dossena a striscia

Dossena pone l’attenzione sul silenzio dei tesserati: “Io spero che ci sia qualche calciatore italiano, o anche ex, che dica qualcosa su questa situazione vergognosa. Oggi è minacciata la sostenibilità del nostro sindacato”. Un problema strutturale: “Dovesse continuare a vivere, quale sarà l’autonomia dell’Aic? Che indipendenza avrà? Sarà un organismo svuotato, dipendente solo dal buon cuore del presidente federale di turno.

 

Sono riusciti a dare questo dispiacere al fondatore Sergio Campana (ex calciatore e avvocato, ndr), che pian piano vede la sua creatura sprofondare. E mi dispiace che ci sia questo silenzio assordante tra i miei colleghi, bisognerebbe alzare la voce. Non possiamo permettere che venga smembrato così il nostro sindacato, non possiamo più permettere che a guidarlo siano persone che l'hanno portato sull’orlo del precipizio”.

 

umberto calcagno presidente assocalciatori 5

In chiusura, viene sollevato un altro interrogativo: “Sarebbe interessante capire come si è arrivati alla cessione dei diritti individuali dei calciatori alla Serie A. Hanno incassato un corrispettivo o lo ha incassato l'Aic? E quale ruolo ha giocato la Figc? Rendere l'Aic dipendente dai contributi federali ne mina l'indipendenza, la costringe a sostenere senza limiti la presidenza federale”.

 

Agli occhi dell’ex campione del mondo, la questione è prima di tutto umana: “Il problema è sempre il solito. C'è che tiene all’istituzione che governa e combatte fino alla morte per garantirne i diritti. E poi ci sono gli irresponsabili, che non vedono oltre il proprio naso e non sanno anticipare o capire le conseguenze delle proprie azioni”

 

beppe dossena a striscia

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI