DOTTO: SE FOSSE VIVA OGGI WANDA VON MASOCH, MOGLIE DEL BARONE DA CUI NASCE 'MASOCHISMO', SI CHIAMEREBBE WANDA NARA, E FAREBBE L'AGENTE DEL MARITO MAURO ICARDI - MARCATE, ENTRAMBE LE WANDA, DA UNA FORTE VENALITÀ OLTRE CHE DA UNO SPICCATO EROTISMO. LA WANDA ORIGINALE SE NE STAVA, DA CONTRATTO, NUDA IN PELLICCIA QUANDO DOVEVA INFLIGGERE LE PEGGIORI UMILIAZIONI AL MARITO RIDOTTO A RANGO DI SCHIAVO - LA WANDA ODIERNA NON DISDEGNA INDOSSARE RAFFINATA BIANCHERIA INTIMA SOTTO LA PELLICCIA QUANDO LO SCULACCIA O LO METTE ALLA BERLINA DEL MONDO. COME IL BARONE, 'MAURITO' TRAE INCONTENIBILE PIACERE NEL FARSI PORTARE AL GUINZAGLIO DALLA SUA WANDA
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Se fosse al mondo oggi Wanda von Masoch, consorte del barone Leopold Sacher Von Masoch, si chiamerebbe Wanda Nara, farebbe l’agente del proprio marito, Mauro Icardi, di professione calciatore, e rilascerebbe le sue confessioni su twitter invece che sulle pagine di un diario. Entrambe hanno potere di vita, morte e ingaggio sul consorte, vittima consenziente, anzi anelante, potere garantito da un regolare contratto sottoscritto liberamente dalle parti.
Marcate, entrambe le Wanda, da una forte venalità oltre che da uno spiccato erotismo. La Wanda originale se ne stava, da contratto, nuda in pelliccia quando doveva infliggere le peggiori umiliazioni al marito ridotto a rango di schiavo.
La Wanda derivata non disdegna, a quanto risulta, indossare raffinata biancheria intima sotto la pelliccia quando lo sculaccia o lo mette alla berlina del mondo. Entrambi, il barone Von Masoch e il centravanti Icardi, il primo da certificata e più volte ribadita confessione letteraria, il secondo s’intuisce dalle cronache mondane, traggono incontenibile piacere nel farsi portare al guinzaglio dalla rispettiva Wanda, anche e soprattutto là dove si sconfina nel pubblico ludibrio.
Consegnare se stessi alla gogna, infischiandosene delle conseguenze, è il proprio estremo omaggio alla donna amata, là dove l’amore coincide con il sublime. In questo senso, il centravanti Icardi deve sapere che la sua storia, da trattato masochistico, è iscritta nel sublime. Che spesso coincide con il ridicolo.
In questa faccenda oscura, morbosa, sublime e anche un po’ depravata s’inserisce, come nei migliori canovacci delle commedie d’arte, il terzo scomodo, Ausilio, nome da operetta, che non avendo letto, immagino, Von Masoch, si comporta come se Wanda Nara, non fosse un derivato letterario dei nostri tempi, ma una donna in carne ed ossa, peggio, una vera agente di calciatori, dopo essere stata qualunque cosa, soubrette televisiva e moglie d’altri (i calciatori, una miniera d’oro).
Incarnando l’orgoglio legittimamente ferito dei tifosi interisti, Ausilio, personaggio marginale in commedia come dice il nome stesso, tuona con esile voce: “Icardi è il nostro capitano. Ci appartiene. Non si cede”. Ignorando che il ragazzo si è già ceduto da un pezzo alla sua Wanda e appartiene solo a lei, da contratto, percentuali incluse. Nel nome di Masoch.
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