giorgio chiellini e leonardo bonucci con domenico berardi

DOVEVANO FINIRE ROTTAMATI E INVECE TENGONO IN PIEDI LA BARACCA - LA COPPIA JUVENTINA BONUCCI-CHIELLINI È LO ZOCCOLO DURO CHE RESISTE PER MANCANZA DI RICAMBIO GENERAZIONALE, LA CHIAVE DI UNA NAZIONALE CHE NON PRENDE GOL DA 8 MESI, CIOÈ 9 PARTITE - IN DUE CONTANO 71 ANNI E 211 PRESENZE, PRATICAMENTE COME IL RESTO DELLA SQUADRA: PER QUANTO BRAVI, ACERBI, TOLOI E BASTONI SONO ANCORA DI UN'ALTRA PASTA...

Fabrizio Bocca per “la Repubblica

 

giorgio chiellini e leonardo bonucci con domenico berardi

Un piede in difesa e lo sguardo dritto aperto nel futuro. Non sarebbe Italia se non cominciasse là in mezzo, lì dove attecchiscono le radici e comincia la storia. Da Burgnich e Rosato a Bonucci e Chiellini, tutto si tiene, il Dna in fin dei conti è sempre quello.

 

giorgio chiellini e leonardo bonucci in nazionale

Da nove partite, in 8 mesi, (Estonia, Polonia, Bosnia, Irlanda del Nord, Bulgaria, Lituania, San Marino, Repubblica Ceca, Turchia) l'Italia non incassa un gol: per la precisione 875 minuti di imbattibilità.

 

giorgio chiellini e leonardo bonucci con la maglia della nazionale

La Nazionale di Mancini stupisce all'esordio europeo col trio Berardi-Immobile-Insigne, sono loro a prendersi gloria e copertine, ma possono farlo perché il muro dietro per ora tiene egregiamente. Mandato a sbattere Burak Yilmaz ora tocca a Embolo e Seferovic. Poi gli altri facciano la loro parte.

 

giorgio chiellini e leonardo bonucci

Nessuno pensava che la Premiata Ditta Bonucci & Chiellini arrivasse fin qui, falliti i mondiali i due dovevano finire nel bidone del riciclo. Ma per quanto bravi Acerbi, Toloi, Bastoni, Gianluca Mancini (escluso dalla lista prima del via) non sono di quella pasta.

 

giorgio chiellini e leonardo bonucci

Bonucci-Chiellini è l'ultimo zoccolo duro che resiste, sono i capitelli corinzi della vecchia guardia, quello che è rimasto della BBBC (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini), la parte più anziana - 71 anni in due - di una squadra trasformata e ringiovanita. Mancini ha cambiato tutto intorno ma ha lasciato intatto quel pilastro piantato lì in mezzo a reggere tutto l'architrave della Nazionale.

 

È come smontare le bielle della Juventus e rimontarle in azzurro, conviene perché la sincronia è quella e tutto sommato non devi toccare nulla. Difesa a 3 o a 4 poco cambia, i due hanno fatto più volte il periplo di tutto il manuale del buon difensore.

 

chiellini bonucci

E poi se pezzi interi di Juve li innestavano in azzurro Bearzot o Lippi prima, non si vede perché non possa farlo Mancini, che per tutto il resto ha invece dovuto inventarsi un patchwork incredibile e affascinante.

 

«Questa è la squadra più squadra in cui ho giocato - dice Bonucci - c'è una gioia e una voglia di stare insieme che non si sentiva da anni. Per quello che mi riguarda ho tanta adrenalina dentro». A volte pure troppa, ma per ora il problema non si pone.

 

CHIELLINI E BONUCCI NELLA CRIOSAUNA

Duecentoundici partite azzurre in due (Chiellini 108, Bonucci 103): con Di Lorenzo in campo al posto di Florenzi nel secondo tempo contro la Turchia, la coppia centrale della Nazionale aveva praticamente le stesse presenze di tutto il resto della squadra: 211 a 215.

 

La metà del tesoro dell'esperienza azzurra è in mezzo all'area di difesa. I piedi, abbastanza grossi, restano quelli di difensori: ma questo conta. Il cervello e i compiti di impostazione sono stati trasferiti sul Jorginho alla Pirlo, Bonucci e Chiellini devono solo azzerare attaccanti.

 

bonucci chiellini

Il bruciante recupero del 37enne Chiellini in area su Yilmaz lanciato a rete da Chalanoglu al 92' di Turchia-Italia resta un piccolo miracolo agonistico che ha stupito tv e social. Pare che nella piscina di Coverciano abbiano immerso i bozzoli di Cocoon.

BONUCCI CHIELLINIBONUCCI CHIELLINI. BONUCCI CHIELLINI BARZAGLIBONUCCI E CHIELLINI OLD

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...