guercino mostra scuderie del quirinale

DURANTE LE FESTE, SE SIETE A ROMA, GUERCINATEVI! – LA MOSTRA DEDICATA A GUERCINO, ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE, SI CONCENTRA SUGLI ANNI ROMANI CHE L'ARTISTA EMILIANO HA PASSATO AL SERVIZIO DELLA FAMIGLIA LUDOVISI – RIELLO: “GUERCINO HA UNA MANO FELICE E RIESCA DARE IL MEGLIO NELLE OPERE DI GRANDI DIMENSIONI, COME NELLE DECORAZIONI DEL ‘CASINO DELL'AURORA’. MA IL SUO È UN BAROCCO ASSAI NARRATIVO SPESSO TROPPO CONFINATO IN UN AMBIENTE DECISAMENTE ECCLESIASTICO, UN TANTINO BIGOTTO…

Antonio Riello per Dagospia

 

sepoltura e gloria di santa petronilla guercino

Le Scuderie del Quirinale, attualmente dirette da Mario De Simoni, fin dal 1999 partecipano attivamente all'offerta culturale della capitale con mostre che fanno riferimento ai numerosi giacimenti della Storia dell' Arte che (più o meno esplorati) costellano il paese. In questo momento il protagonista è Giovanni Francesco Barbieri, meglio noto come Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666).

 

Un artista formatosi a Bologna alla scuola dei Carracci. In realtà la rassegna, curata da Raffaella Morselli e Caterina Volpi, si concentra in particolare sugli anni romani che l'artista emiliano passa al servizio di una potente famiglia patrizia, quella dei Ludovisi (1621-23). Il Cardinale Alessandro Ludovisi, dopo essere stato Arcivescovo di Bologna, nel 1621 divenne Papa Gregorio XV.

 

L'epoca di questo papato (con la sua temperie artistica) è il punto focale. Infatti le opere di Guercino sono intervallate a quelle di Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Annibale e Ludovico Carracci, Pietro da Cortona, Ottavio Leoni (con i suoi magnifici piccoli ritratti), Jacopo Bassano, Giovanni Battista Viola, Padovanino, Van Dyck, Nicolas Poussin. In tutto ci sono ben 121 opere esposte. Campeggia una poderosa (e assai curiosa) statua del dio Marte, per metà antica e per metà ri-fatta da Gianlorenzo Bernini.

 

l'aurora (villa ludovisi) guercino

L'artista di Cento ha senz'altro una mano felice e sviluppa un sofisticato uso del colore che ricorda più certe atmosfere venete piuttosto che quelle toscane (o romane). Il suo limite non è tanto quello che sa fare (o come lo sa fare), ma piuttosto quello che hanno saputo fare gli altri a Roma immediatamente prima. Le assolute invenzioni del Caravaggio sono e rimangono inarrivabili. Punto e basta. Negli anni successivi a Michelangelo Merisi ci possono essere al massimo dei comprimari di talento.

 

Guercino produce insomma una pittura di qualità, ma il suo è un Barocco assai narrativo spesso troppo confinato in un ambiente decisamente ecclesiastico. Forse, al limite, anche un tantino bigotto.

 

Sembra riesca dare il meglio nelle opere di grandi dimensioni (che risultano senz'altro spettacolari). Come nelle decorazioni di Villa Ludovisi (al Pincio), nel cosiddetto "Casino dell'Aurora". Il committente è il cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV, e l'Aurora di Guercino (1621) diventa, nel suo genere, davvero un'opera iconica. O come nella grandi tele del "Seppellimento e Gloria di Santa Petronilla" (conservato ai Musei Capitolini) o del potente "San Crisogono in Gloria" (conservato alla Lancaster House di Londra). Quest'ultima un'opera così riuscita che ne esiste una copia identica a Trastevere, nella Chiesa di San Crisogono).

 

La mostra è veramente molto ben allestita e dotata di un apparato esplicativo di ottimo livello. La accompagna un robusto catalogo. I suoi meriti principali? Aver raggruppato in un unico luogo tante opere del Guercino sparse per l'Italia (varrebbe la pena di vederla anche solo per questa ragione). E, soprattutto, aver saputo ricostruire con notevole esattezza il tessuto artistico di un momento che finisce, spesso e per vari motivi, per essere un po' troppo trascurato.

 

L'Arte - lo sappiamo bene - non è semplicemente quello che vediamo, ma quello che ri-conosciamo attraverso ciò che, in qualche forma, già sappiamo. L'Arte è un bene universale, non si discute. Ma i codici per ri-conoscerla richiedono una conoscenza appassionata che passa talvolta anche attraverso i momenti meno noti, le fasi in ombra e gli autori considerati - magari a torto - di secondo piano.

 

Anche i gusti (e i capricci) dei committenti, le atmosfere culturali, le relazioni personali, i dettagli (anche quando sono un po' "polverosi") costituiscono, tutti assieme, un materiale essenziale per inquadrare le grandi questioni della Storia dell'Arte. Se siete a Roma - o ci passate - "Guercinatevi" prima del 16 gennaio.

 

autoritratto guercino

GUERCINO - L'ERA LUDOVISI A ROMA

SCUDERIE DEL QUIRINALE

Via XXIV Maggio 16,  00187 Roma

fino al 16 Gennaio 2025                                                                                               

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