
“HO SEMPRE PENSATO DI NON ESSERE BRAVA A CANTARE, LO PENSO ANCHE OGGI” – ELODIE: "NEL MIO QUARTIERE NON LO SAPEVA NESSUNO CHE CANTAVO, MI VERGOGNAVO TROPPO - SIMONA VENTURA? MI BOCCIO’ A ‘X FACTOR’. MA AVEVA RAGIONE". LA FUGA A LECCE PER AMORE: "IO AVEVO 20 ANNI, LUI MOLTI PIÙ DI ME. ERO INCOSCIENTE. IN REALTÀ LUI NON STAVA BENE..." - E POI ‘AMICI,’ IL FIDANZATO MARRACASH, LA QUARANTENA TRA YOGA E LEGO – VIDEO
Ernesto Assante per “la Repubblica”
Elodie Di Patrizi è in casa come tutti, a Milano, con il suo fidanzato, Fabio Bartolo Rizzo in arte Marracash. Ma la musica va avanti e oggi escono su tutte le piattaforme digitali due versioni del suo singolo sanremese, Andromeda, una con la collaborazione di Madame e Dardust, l' altra con il remix di Merk& Kremont. Tra poche settimane compirà trent' anni ed è a un punto di svolta della sua carriera. Come dimostra con Andromeda Remix: «L' obiettivo è connettersi, fare in modo che nella mia musica si ritrovino anche altri. Ci lavoro molto ma con spontaneità, sono sempre una bambina che gioca».
Quando ha iniziato a giocare con la musica, a sognare di diventare cantante?
«Ho sempre sognato, a quanto mi ricordo. Vedevo Christina Aguilera, Mina, guardavo Sanremo, riuscivo a distaccarmi da quello che ero nella vita e immaginavo come volevo essere. Facevo le prove allo specchio, lo faccio ancora, prima dei video o dei live. Immagino come muovermi, gioco come facevo da piccola».
Chi la giudicava allora, chi la giudica adesso? Di chi si fida?
«Il primo giudice di me stessa sono io, allora e adesso. Mi fido ancora di vecchi amici, parenti, mio padre, Fabio, anche se con lui faccio un po' di fatica, o ho un po' pudore».
Gli amici sono quelli del suo quartiere a Roma, della scuola?
«No, quartiere mai, scuola mai. Non lo sapeva nessuno che cantavo, mi vergognavo troppo. Sono passata direttamente da casa mia ai provini».
Di cosa aveva paura?
«Non volevo che mi dicessero che non ero brava. Ho sempre pensato di non esserlo, lo penso anche oggi, ma mi sono abituata e ogni tanto riesco a convincermi che non sia così».
Allora perché è andata a fare i provini?
«Per una scommessa con mio padre. Lui diceva che ero brava, io no, quindi sono andata a fare i provini per X Factor, nel 2009. E mi presero. Arrivai agli home visit, un passo prima del live. In realtà non capivo perché mi facessero passare il turno. Studiavo le canzoni e andavo avanti. Poi la Ventura mi disse "non ti prendo perché non ci tieni abbastanza", e mi eliminarono. Mi arrabbiai tantissimo ma aveva ragione. Decisi di non cantare più, non lo feci per qualche anno. Ho ricominciato quando mi sono trasferita a Lecce».
Per amore.
«Esatto. Io avevo vent' anni, lui molti più di me. Ero incosciente, non sopportavo più la mia famiglia, scappavo da una situazione più grande di me che avevo creduto di poter gestire. Ora non lo farei mai, allora pensavo di non avere niente da perdere. In realtà lui non stava bene, non poteva amarmi, e io ero di nuovo in una situazione più grande di me e con uno sconosciuto».
Un altro cambiamento era necessario.
«A ventitrè anni ho deciso di provare a pensare a me stessa. E ho cominciato a vivere di musica, band, piano bar, discoteche».
E poi "Amici". L' ha scelto lei o qualcuno l' ha consigliata?
«Mi hanno consigliata, non ci sarei mai andata da sola. L' amica con cui vivevo si è incazzata e io ci sono andata. L' ho fatto per me, per avere una cosa tutta mia di cui essere orgogliosa. E da quando sono entrata vedevo solo la finale».
È lavoro o arte?
«Per me è innanzitutto vita. È il mio lavoro, mi dà la possibilità di essere serena, contenta di me, di quello che faccio. Sono un' interprete, non creo la mia musica, faccio scelte e cerco di fare in modo che siano coerenti, ragiono come se fossi una piccola azienda. Sono pragmatica e questo mi salva, mi fa vedere bene le cose. So che il lavoro che faccio può durare una vita o un giorno, che è fichissimo ma non è detto che continui».
Cosa le piace della musica?
«Il fatto che sia un continuo esperimento, che mette in gioco un sacco di sensazioni e sentimenti. Ha mille contraddizioni, nessuna regola: la cosa più fica che possa esistere».
La musica la aiuta in questi giorni di reclusione forzata?
«Sì, ma faccio cose diverse. Al mattino yoga, ma soprattutto sono impazzita per le costruzioni Lego, faccio un sacco di edifici. Penso agli altri, a me, mi chiedo se ce la farò.
Ma qualsiasi cosa accada saremo forti per affrontarla, dobbiamo esserlo. Il nostro compito è essere responsabili, cercare di fare di tutto per far star meglio gli altri anche quando, come adesso, nessuno ha certezze».
fey ed elodie di patrizi 2
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