EURO-DOTTO - “UN TEMPO DI CALCIO SOTTO L’ACQUA E L’ISLANDA ERA GIÀ COME IL SANGUE DI SAN GENNARO, STATO DI LIQUEFAZIONE AVANZATA - TRA UNA SETTIMANA, FRANCIA CONTRO GERMANIA SARÀ LA FINALE ANTICIPATA, TUTTA DA GIOCARE - PURTROPPO NON ASCOLTEREMO PIÙ LA STREPITOSA PREGHIERA CHE FA DA INNO AGLI ISLANDESI”
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Un tempo di calcio sotto l’acqua e l’Islanda era già come il sangue di San Gennaro, stato di liquefazione avanzata. Ci ha messo una vita quel genio di Didier Deschamps, rischiando anche l’osso del collo (vedi Irlanda), a realizzare una cosuccia elementare che qualunque calciofilo della domenica avrebbe intuito senza passare per Coverciano o essere Sherlock. Che poi sarebbe questa.
Se hai già davanti due punte ben assortite come Griezmann e Giroud, uno ficcante, rapido, tecnico, l’altro più animale d’area e un centrocampo qualitativo ma un po’ farfallone che non sa fare densità e dunque reparto, dove il lusso dei Payet e dei Pogba non ti fa vivere in mezzo e dunque dietro sonno tranquilli, non ti resta che attingere alla tua eccellente dotazione di metacampisti, rinunciare alla terza punta, che sia l’evanescente Coman o il fine a se stesso Martial, per passare a quattro in mezzo, magari, eureka, utilizzando uno come l’esplosivo Sissoko, uno che ha gambe, potenza e discreto piede, per mettere insieme accelerazioni e penetrazioni da emicrania.
Troppo facile per quei cervelloni strapagati per non fare danno in panchina. Se questa Francia ha rischiato, se Inghilterra, Spagna e Belgio sono fuori al fondo di figuracce assortite, molto si deve alla pochezza del mistero che tengono in panchina, scelte assurde, carisma nano, capacità di motivare zero e senso tattico non pervenuto. Tra una settimana, Francia contro Germania sarà la finale anticipata, tutta da giocare, se Didier non si alzerà quel giorno dal letto con l’erezione dell’inventore e considerando che i tedeschi saranno ma dimezzati da infortuni e squalifiche
Non ascolteremo più dunque, almeno per un pezzo, la strepitosa preghiera che fa da inno agli islandesi, il contrappunto in musica di una terra glaciale con un’anima forte e la vocazione al deserto. I più distanti dall’Europa, ma anche i più vogliosi d’Europa. Che siano stati loro, trecentomila giovani e forti, quasi tutti trasferiti in Francia, a far fuori Sua Altezzosità Reale, Rooney e soci, resterà una delle pagine più eccitanti di questi Europei.
IL GEYSER SOUND DELL ISLANDAIL GEYSER SOUND DELL ISLANDA IL GEYSER SOUND DELL ISLANDA FRANCIA ISLANDA