LA PATATINA TIRA (ANCHE IN EUROPA LEAGUE) – A SALONICCO BRUCE BUCK L’AVVOCATO CHE ABRAMOVICH HA MESSO ALLA PRESIDENZA DEL CHELSEA DISTRIBUISCE PATATINE AI 500 TIFOSI SBARCATI DALL'INGHILTERRA – IL 'SARRIBALL' NON SI FERMA PIU’: SESTA VITTORIA DI FILA PER I BLUES, A SEGNO WILLIAN - IL 'PIPITA' HIGUAIN SVEGLIA IL MILAN, LAZIO OK CON CAICEDO PROTAGONISTA, CADE IL MARSIGLIA DI RUDI GARCIA...
Stefano Boldrini per la Gazzetta dello Sport
Cose greche da Salonicco: il Chelsea di Sarri che vince la sesta gara di fila e il presidente dei Blues, Bruce Buck, beccato dai fotografi mentre, prima del pronti via, distribuisce patatine gratis ai 500 tifosi sbarcati dall' Inghilterra. È vero che il proprietario è Roman Abramovich e Buck è il suo avvocato di riferimento, ma provate ad immaginare un dirigente italiano di alto livello a compiere una cosa simile: anche questo è il vecchio calcio inglese, oh yes.
In campo ci pensa poi il Chelsea a fare solidarietà: scaglia 22 tiri contro la porta del Paok e alla fine vince grazie al golletto firmato da Willian dopo appena 7': ripartenza fulminante, suggerimento di Barkley per il brasiliano e destro implacabile. Willian, per la prima volta capitano dei Blues, rende onore alla fascia con una prestazione da otto: corre, crea, cerca il bis. Gli va male un paio di volte, ma nessuno è infallibile.
ALVARO AHI Alvaro Morata, al contrario, è il tenore del festival dello spreco. Si vede dalla luna la voglia dello spagnolo di segnare e di recuperare la gloria perduta, ma l' ex centravanti di Juventus e Real Madrid non è fortunato: manca il 2-0 di un soffio, scarica sui tabelloni il pallone ricevuto da un lancio «bonucciano» di Rudiger - il tedesco nel finale rischierà grosso per una lite con l' egiziano Warda -, sfiora il palo di testa sull' angolo al bacio di Willian. Nella ripresa, Morata di riprova ancora, ma non trova mai la porta. A dieci minuti dall' amen, Sarri lo richiama per dare spazio a Giroud.
Lo spagnolo impreca, ma nulla contro l' allenatore: smoccola contro se stesso. Un' altra occasione sprecata e nuovi giorni di processo sui giornali inglesi che, da tempo, hanno individuato in lui il bersaglio da colpire.
POLITICA La partita non ha storia. Il Chelsea domina in lungo e in largo. Il Paok è annientato: in un match che poteva perdere 5-0, se la cava con un dignitoso 1-0. L' atmosfera calda, con due tifosi inglesi aggrediti all' alba da un gruppo di greci, non frena l' ardore dei Blues. Il pubblico di Salonicco sfrutta la diretta televisiva per ribadire la sua contrarietà alla Macedonia, rivendicando la «grecità» del nome scelto dall' ex repubblica della Jugoslavia, in accordo col governo greco di Alexis Tsipras.
MATCH L' assente illustre, con tre anni di squalifica da scontare, è il presidente del Paok, Ivan Savvidis, il milionario russo di origine greca che l' 11 marzo scorso scese in campo con la pistola nella fondina per contestare un gol annullato per fuorigioco nel match contro l' Aek Atene. Stavolta la partita scivola tranquilla fino al recupero, quando Rudiger colpisce Warda ad un mano prima della battuta di un calcio di punizione e l' attaccante del Paok reagisce prendendolo per la gola: l' arbitro spagnolo Undiano Mallenco risolve la questione distribuendo ammonizioni.
Sul verdetto, poco da dire: sorprende, semmai, la generosità di un Chelsea sempre più padrone del calcio di Sarri. Con Hazard, Kovacic e David Luiz lasciati a Londra, l' allenatore toscano ha varato il turn over, ma senza esagerare. I Blues tornano a casa con l' animo forte e la preoccupazione per le condizioni di Pedro, colpito al braccio sinistro dal portiere greco in uscita bassa. Sarri tocca ferro: domenica derby bollente nella tana del West Ham.
2. LAZIO-APOLLON
La Lazio-bis non è bella e fatica più del previsto al debutto in Europa League contro i ciprioti dell'Apollon Limassol. Alla fine però porta a casa tre punti che non poteva permettersi di lasciare per strada nella gara più semplice del girone sulla carta. Caicedo è stato il protagonista del match con un assist e un rigore procurato nel momento più delicato del match. Così l'attaccante ecuadoriano si è fatto perdonare l'erroraccio con il Crotone, che è costato la Champions League alla Lazio.
TANTO TURN OVER - L'Olimpico è quasi vuoto, non c'è sicuramente l'atmosfera delle grandi serate europee. Inzaghi si affida a un ampio turn over: sono otto i giocatori diversi rispetto alla sfida con l'Empoli. Le uniche conferme sono Acerbi, Milinkovic e Luis Alberto. Correa deve scontare il turno di squalifica.
RECORD SFIORATO - La Lazio rischia di stabilire subito un record, sfiorando il gol con Murgia dopo soli 10 secondi, ma il portiere Valle salva la porta. I biancocelesti ci mettono comunque poco per sbloccare il risultato. Al 14' Luis Alberto sfrutta un assist delizioso di tacco di Caicedo e segna l'1-0 esultando poi con l'indice davanti alla bocca. Quattro minuti dopo l'attaccante ecuadoriano va vicino al raddoppio. La superiorità della Lazio è netta e si vede subito. La squadra di Inzaghi però, trovato il vantaggio, si accontenta di gestire il risultato e non affonda il colpo. Al 35' ci prova Milinkovic-Savic con un tiro a giro respinto di pugno da Valle.
LAZIO DISATTENTA - Nella ripresa la Lazio continua a giochicchiare tenendo il risultato pericolosamente in bilico. Inzaghi si arrabbia e cerca di dare una scossa al 61' inserendo Immobile e Lucas Leiva al posto di Luis Alberto e Badelj. L'Apollon prende fiducia e in sei minuti ha tre ottime occasioni per pareggiare i conti. La Lazio non riesce a giocare bene: al 72' Milinkovic si prende un giallo per un contrasto con il gomito alto, poi lascia il posto a Lulic. All'80' è ancora pericoloso l'Apollon su punizione che passa vicina al palo. I biancocelesti sono chiaramente in affano e soffrono troppo. All'83' però ci pensa Caicedo a togliere le castagne dal fuoco procurandosi un rigore che voleva anche calciare, ma Immobile non glielo lascia e segna. Sembra chiusa, la Lazio però è troppa distratta e all'87' permette a Zelaya di riaprire il match. Al 90' Lulic in contropiede fallisce un gol clamoroso dopo aver saltato anche il portiere e regala ai tifosi biancocelesti altri tre minuti di paura. Dopo tanta inattesa sofferenza comunque, la Lazio può festeggiare la vittoria ed è prima nel girone H insieme con l'Eintracht Francoforte che ha battuto l'Olympique Marsiglia di Garcia.
3. MILAN, CI PENSA HIGUAIN
Ci pensa Higuain, anche in Coppa. Dopo il primo gol milanista a Cagliari, il bomber argentino firma anche la sua prima rete europea togliendo il Milan da un forte imbarazzo. Perché lo 0-0 dopo 59 minuti contro i lussemburghesi del Dudelange, per la prima volta qualificati ai gironi di una competizione Uefa, stava iniziando a preoccupare Gattuso e tutti i tifosi rossoneri. Senza brillare e con un po' di affanno, il Milan vince così 1-0 la classica gara in cui aveva tutto da perdere.
IL MILAN FATICA - Gattuso rivoluziona completamente la squadra, scegliendo in avvio nove undicesimi diversi rispetto a quelli scesi in campo a Cagliari. Sono Romagnoli e Higuain gli unici chiamati al doppio impegno, mentre Reina è all'esordio assoluto nella porta rossonera. Un turnover forse troppo massiccio, perché nel primo tempo il Milan non riesce a trovare gli spazi giusti. A parte due spunti di Higuain (destro da fuori che sfiora il palo al 12') e Castillejo (diagonale al 28' deviato da Frising), infatti, la squadra di Gattuso fatica in avanti, complice un Dudelange non così sprovveduto come si era immaginato alla vigilia.
RISOLVE HIGUAIN - I lussemburghesi, chiaramente più modesti tecnicamente, riescono comunque a tenere la gara in equilibrio grazie ad una buona tenuta fisica e tattica e al 35' creano anche una buona occasione con Stolz, che sfiora la traversa dalla distanza. Gattuso non è soddisfatto e carica la squadra, che nella ripresa cerca subito di partire forte per sbloccare il risultato. Al 3' Laxalt mette al centro dell'area un'ottima palla, Higuain è pronto alla conclusione ma Frising è in grande serata e vola a respingere il tiro. Il Milan fatica, inizia a preoccuparsi ma al 14' si sblocca tutto. L'attaccante argentino ci riprova dal limite dell'area e questa volta riesce a superare il portiere del Dudelange. Tolto il peso del gol, il Milan inizia a giocare con più serenità e costruire più occasioni. Ne ha due Borini intorno al 20', ma il palo gli nega il raddoppio. Finisce 1-0, e sono comunque tre punti.