pallotta san siro

FAMO ‘STI STADI! RUSPE A SAN SIRO: L’INTER DICE SI’ AL MILAN, ADDIO AL MEAZZA - PALLOTTA NON MOLLA: “VOGLIAMO INIZIARE I LAVORI NEL 2019” - LE MILANESI CONVERGONO SULLA COSTRUZIONE DI UN IMPIANTO "EX NOVO", POCO LONTANO DAL VECCHIO, NELL’ATTUALE AREA OCCUPATA DAI PARCHEGGI. L'ULTIMA PAROLA A SALA CHE PREFERIVA LA RISTRUTTURAZIONE - LE POSIZIONI CONTRASTANTI ALL’INTERNO DEL M5S SUL NUOVO STADIO DELLA ROMA

Da gazzetta.it

 

san siro milan

Altro che luci, ruspe a San Siro. Non è il caso di saltare alle conclusioni, perché le sorti del Meazza sono in mano al Comune di Milano, ma la demolizione diventa sempre più probabile. Inter e Milan ormai convergono su un progetto condiviso per il nuovo stadio da presentare a Palazzo Marino: prevede la costruzione di un impianto "ex novo", nell’attuale area occupata dai parcheggi.

 

È la linea che il Milan porta avanti da un po’, e ora anche l’Inter pare convinta ad abbandonare ogni progetto di ristrutturazione della "casa" attuale. Così i tempi si accorciano: i club dovevano presentare un piano al Comune entro fine aprile, ma potrebbero farlo già la prossima settimana. L’amministrazione Sala preferiva la ristrutturazione, ma senza chiusure sull’alternativa. L’a.d. nerazzurro Antonello, ieri all’Eca ad Amsterdam, ha spiegato: "Inter e Milan procedono insieme. Abbiamo ancora del lavoro da fare, ma i tempi sono maturi".

san siro inter

 

PROSPETTIVA ROSSONERA — Il Milan, naturalmente, apprezza. In tutta questa partita, il Diavolo ha sempre tenuto il piede ben premuto sull’acceleratore, perché le tempistiche del piano Elliott per la valorizzazione del club erano più stringenti. Tradotto in altre parole: avendo definito un progetto che va dai 3 a i 5 anni d’impegno, il Milan gradirebbe il completamento dei lavori dello stadio entro l’inizio della stagione 2022-23, o al più tardi della successiva. Un asset simile nel portafoglio rossonero cambierebbe l’ordine di grandezza del prezzo di rivendita, o dell’eventuale cessione di quote a un socio di minoranza.

 

 

“VOGLIAMO INIZIARE I LAVORI NEL 2019"

pallotta raggi

 

Andrea Pugliese per gazzetta.it

 

“Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare a Roma lo stadio che merita”. James Pallotta torna a parlare dello stadio e lo fa direttamente da casa sua, da Boston, ribadendo la necessità che l’iter amministrativo per il nuovo stadio di Tor di Valle vada avanti. Il presidente della Roma sa che il momento è particolarmente delicato, considerando anche il recente arresto di Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina.

 

“I tifosi giallorossi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicini alla Roma”, continua il numero uno romanista, che ha espresso il proprio punto di vista rispondendo via mail a “Teleradiostereo”, l’emittente radiofonica capitolina nei giorni scorsi protagonista di un’iniziativa a supporto del progetto, invitando i tifosi della Roma a far sentire via posta elettronica la propria vicinanza al presidente giallorosso. “Non ho mai letto tante mail in vita mia, a qualcuno sono riuscito anche a rispondere - conclude Pallotta - Ringrazio la radio per la vicinanza e il supporto”.

 

stadio della roma

La Roma si aspetta l’approvazione della variante urbanistica nel prossimo mese di aprile, ma all’interno del Movimento 5 Stelle ci sono oggi posizioni molto diverse e contrastanti tra di loro. Come espresso anche da Roberta Lombardi, capogruppo del M5S alla Regione Lazio, in un’intervista rilasciata a La Repubblica: “Il Consiglio Comunale farebbe meglio ad annullare in autotutela la delibera di pubblico interesse perché, come detto dalla procura, è possibile ci sia stato un vizio nell’individuazione dell’interesse pubblico. In questo caso non ci sarebbero penali da pagare e si potrebbe lavorare con la Roma per individuare un sito nuovo”, le parole della Lombardi.

san siro celebra icardiROMA STADIO TOR DI VALLEscaroni con moglie foto mezzelani gmt 084paul singer fondo elliotttribuna san siroSAN SIROMOTORINO SAN SIROsan siro memesan siro

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…