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FANTASMI SI AGGIRANO PER LE OLIMPIADI: GLI ATLETI RUSSI – A PARIGI, CI SONO 15 MEMBRI DELLA FEDERAZIONE RUSSA E I 17 BIELORUSSI CHE HANNO SCELTO DI GAREGGIARE COME “ATLETI INDIVIDUALI NEUTRI”: NON POSSONO APPARIRE COME “PUNIZIONE” PER L'INVASIONE RUSSA DELL'UCRAINA – NON ESISTONO NEPPURE NEL MEDAGLIERE UFFICIALE: IVAN LITVINOVICH, ORO NEL TRAMPOLINO, È STATO PREMIATO “IN INCOGNITO”, SENZA BANDIERA E CON UNA MARCETTA IMPROVVISATA – IN RUSSIA I GIOCHI DI PARIGI SONO DEL TUTTO OSCURATI DAI MEDIA DI STATO – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Ivan Litvinovich - premiazione senza bandiera bielorussa - olimpiadi parigi

Non esistono neppure nel medagliere ufficiale. Tre giorni fa, Ivan Litvinovich si è aggiudicato la medaglia d’oro del trampolino elastico. L’argento e il bronzo dei debuttanti cinesi Wang Zisai e Yan Langyu che gli hanno fatto compagnia durante la premiazione sono regolarmente registrati. Ma il vincitore assoluto non c’è. Non risulta.

 

Consultando il bilancio ufficiale redatto dal Comitato olimpico internazionale, è anche impossibile sapere quale coppia è stata battuta dalle nostre Sara Errani e Jasmine Paolini nella finale del doppio femminile. Erano le giovani russe Mirra Andreeva e Diana Snaider.

 

[…]

 

Una premiazione in incognito. Senza la bandiera del suo Paese, senza inno. L’unico suono era quello di una marcetta commissionata all’ultimo momento del Cio per rappresentare i membri dell’AIN. Questa sigla è l’acronimo di Atleti Individuali Neutri, categoria che raccoglie i quindici membri della Federazione russa e i diciassette bielorussi che se la sono sentita di prendere parte ai giochi. Non rappresentano la loro nazione. Gareggiano a titolo personale. Ci sono, ma non devono apparire. Gli è stata proibita la sfilata durante la cerimonia inaugurale.

 

Ivan Litvinovich - oro nel trampolino 1

Anche a Tokyo i russi non avevano gareggiato sotto le insegne del loro Paese. Il Cio aveva scelto una soluzione di compromesso, facendo partecipare 333 atleti in nome del Comitato Olimpico Russo, punizione dovuta più allo scandalo del doping che alla situazione internazionale. Avevano ottenuto 71 medaglie, tra le quali 20 ori.

 

Ma dopo l’invasione dell’Ucraina, ogni scappatoia è diventata impraticabile. Come sanzione aggiuntiva alla partecipazione individuale, è stata decisa la non menzione nell’albo d’oro olimpico.

 

Obbedendo all’invito del Cremlino, molte Federazioni sportive russe, lotta e ginnastica, eccellenze mondiali, hanno boicottato i Giochi. La regola secondo la quale non avrebbero potuto partecipare atleti che avevano pubblicamente sostenuto l’Operazione militare speciale in Ucraina è stata giudicata come una inaccettabile richiesta di abiura. […]

 

Mirra Andreeva e Diana Snaider 1

È rimasto un manipolo di invisibili, abbandonati al loro destino, senza nessun accompagnatore al seguito. Dei paria olimpici, la cui presenza causa imbarazzo. Litvinovich è stata una delle poche eccezioni alla regola del silenzio imposta da tutte le parti in causa. «Volevo difendere il mio titolo, e mi sembrava sbagliato restare a casa».

 

Il dittatore Alexander Lukashenko ha comunque celebrato il suo oro. «Grazie Ivan, milioni di tuoi compatrioti ammirano oggi la tua determinazione e la tua forza di carattere». In Russia, i Giochi di Parigi sono del tutto oscurati.

 

Daniil Medvedev alle olimpiadi di parigi

I media di Stato, e non solo quelli, non trasmettono alcuna immagine, e non danno alcuna notizia. L’unica volta in cui se n’è parlato, è stato per criticare la cerimonia inaugurale, vista come simbolo della decadenza dell’odiato Occidente. «Siamo felici che Dio ci abbia risparmiato questo avvenimento satanico» ha scritto in un editoriale il Moskovski Komsomolets, uno dei principali quotidiani del Paese.

 

Dopo la finale, ad Andreeva e Snaider, che hanno 36 anni in due, è stato chiesto conto dei «mi piace» messi tre anni fa sotto due post che lodavano l’invasione dell’Ucraina. «Non parliamo di politica» è stata la loro risposta. Secondo la fondazione Global Rights Compliance, due terzi dei russi e un terzo dei bielorussi presenti a Parigi avrebbero violato la regola della neutralità stabilita dal Cio.

 

Mirra Andreeva e Diana Snaider 2

Nell’elenco, basato su interazioni social, non figura l’atleta più famoso, il tennista Daniil Medvedev, ex numero uno del mondo, una delle stelle di questo sport, che gode di una importante sponsorizzazione francese e ha spesso fatto capire di non pensarla proprio come Putin. Nei giorni olimpici trascorsi al Roland Garros, sembrava un fantasma.

 

Daniil, ma chi te lo ha fatto fare? «Sono qui perché i Giochi sono importanti per me. Andai a quelli giapponesi come a un normale torneo. E subito provai una sensazione unica. Fu allora che mi dissi che avrei fatto di tutto per esserci, se non altro per rendere fiere le persone che mi vogliono bene». A Tokyo, dopo la sua sconfitta nei quarti di finale, Medvedev distrusse la sua racchetta. Pensammo che fosse rabbia. Invece, era spirito olimpico.

Ivan Litvinovich - oro nel trampolino

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