FEDERER, LASCI O VAI AVANTI? TONFO CLAMOROSO DI 'RE ROGER' SCONFITTO AGLI OTTAVI DEGLI US OPEN DAL NUMERO 55 MILLMAN - JOHN MCENROE: “E' LA PIÙ GROSSA SORPRESA NELLA STORIA DEL TENNIS” – BORIS BECKER: "IL TEMPO NON DÀ SCAMPO A NESSUNO E FEDERER DEVE COMINCIARE A RENDERSENE CONTO" – LE PAROLE DI "BRACCIO D’ORO" BERTOLUCCI E NICOLA PIETRANGELI - MA FEDERER VUOLE ARRIVARE FINO A TOKYO 2020: ECCO PERCHE'
Massimo Lopes Pegna per la Gazzetta dello Sport
Dopo aver superato di slancio il primo round per la 18ª volta (su 18), era stato proprio Roger Federer a tirare fuori la «R word», la parola che comincia con la lettera a cui spesso si riferisce come fosse un tabù. «Adesso mi posso anche ritirare», aveva detto. Scherzava.
«Ma no, che cosa avete capito?
Ho detto che non giocherò qui il prossimo anno, così posso preservare questo record». Risate.
Tre turni dopo, tutti vorrebbero tornare sul tema, ma nessuno si azzarda. La sconfitta con il numero 55 del mondo, l' australiano John Millman, si porta dietro una scia di inevitabili dubbi. Anche se non va dimenticato che Re Roger è il numero 2 al mondo e ha iniziato la stagione con la conquista per la sesta volta degli Australian Open, ritoccando il suo primato di Slam, ora a quota 20.
CHE BOTTA Lui ha incolpato il caldo: «Mi mancava l' aria, non riuscivo a respirare». Ma quello di lunedì sera è probabilmente il suo tonfo più fragoroso. Qui a Flushing con un giocatore fuori dai 50 non aveva mai perso (in 40 match), negli Slam era 127-1: impressionante. Federer è affondato prevalentemente per colpa sua: era avanti un set, ha sprecato due set point per andare 2-0, uno nel tie-break del terzo parziale in vantaggio 6-5.
Ha commesso errori inusuali: 76 gratuiti (contro i 28 dell' avversario), ha servito una miseria di 49% di prime palle, due doppi falli consecutivi nel tie-break del 4° set, sempre in ritardo a rete. E' una batosta che fa male all' anima. Rod Achermann, editorialista dell' elvetico Neue Zurcher Zeitung , che conosce Federer da quando era un ragazzino, è certo: «Può essere fra un mese o un anno: la fine sta per arrivare».
PARERI L' argomento ritiro si era innescato di nuovo anche dopo la vittoria in tre set al secondo round contro il francese Paire.
Roger si era bonariamente risentito: «Me lo chiedete da nove anni. Al principio pensavo: "Cosa? Ma perché me lo domandano?" Poi ho capito che fa parte del vostro lavoro. Ormai è un tema che mi viene riproposto a ogni intervista. Non sarete mai i primi a saperlo, lo deciderò con la mia famiglia». Nessuno adesso ne parla apertamente. E' vero che c' era stata l' eliminazione ai quarti di Wimbledon per mano di Anderson in una maratona di cinque set, ma neppure un mese fa lo svizzero era stato definito Superman per aver vinto due partite nello stesso giorno a Cincinnati prima di lasciare la finale a Djokovic. Ora lo scivolone con Millman ha fatto rumore. Dice Paolo Bertolucci: «Non ricordo un Federer così brutto e spento.
E' sembrato accusare all' improvviso i 37 anni e aver smarrito le sue certezze. Ma spesso i fenomeni risorgono». Più diretto Boris Becker a Eurosport: «Forse non è il momento per dirlo, ma Padre Tempo non dà scampo a nessuno e immagino che Federer debba cominciare a rendersene conto». Nicola Pietrangeli, che non ha mollato fino a 40 anni, chiarisce: «Oggi nel tennis conta soprattutto il fisico. Ci sono già stati segnali del declino di Roger, ma voglio credere che quello con Millman sia stato solo un incidente di percorso.
Però se entro la fine dell' anno perderà un altro paio di match come questo, dovrà pensare seriamente se andare avanti oppure no».
Quel dubbio gli era venuto a metà del 2016, l' unica stagione della carriera in cui è andato davvero in crisi. Lui che non era mai stato sotto i ferri, fu costretto a un' operazione a un menisco dopo un infortunio casalingo che provocò tanta tenerezza: «Sono scivolato mentre facevo il bagno alle gemelline».
Subentrarono dei problemi alla schiena, era prostrato e depresso per quella lunga pausa non prevista, lui che da svizzero ha una programmazione maniacale: neppure un titolo vinto (non accadeva dal 2000), fuori per la prima volta dai top 10 dopo 14 anni. Quest' anno ha confessato: "E' stato il momento in cui sono arrivato più vicino a smettere.
Non sapevo se proseguire. E' stata mia moglie Mirka a convincermi. Eravamo soli al ristorante, io le chiesi se valesse la pena continuare. Lei fu determinata: «Se ti senti bene, riuscirai a vincere un altro grande torneo e battere chiunque». E così fu. Trionfo immediato agli Australian Open del 2017. Ma la sconfitta di ieri contro il mediocre Millman potrebbe essere la campana dell' ultimo giro? Ha gridato John McEnroe durante la telecronaca: «E' la più grossa sorpresa nella storia del tennis». Forse un' esagerazione.
Dicono che Federer voglia andare avanti. Ha firmato recentemente un contratto ultramilionario con il nuovo sponsor tecnico Uniqlo, il brand giapponese che vorrebbe portarlo all' Olimpiade di Tokyo del 2020. In un colloquio post Wimbledon, Michael Luevano, direttore del torneo di Shanghai, ha assicurato che nel 2019 Federer parteciperà. Supposizioni. La «R word» galleggia nell' aria di Flushing. E Roger sa che giocare non più da top player appannerebbe un curriculum carico di gloria.
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