ALLA FERRARI PER VINCERE NON RESTA CHE GRIDARE AL COMPLOTTONE – MATTIA BINOTTO TORNA A PARLARE DEL “BUDGET CAP”, SULLA SCIA DELLE VOCI CHE VEDREBBERO LA “RED BULL” AL LAVORO PER PORTARE IN PISTA UN NUOVO TELAIO ALLEGGERITO. LA MOSSA VIOLEREBBE IL LIMITE DI SPESA, VISTO CHE VARREBBE ALMENO 2 MILIONI DI DOLLARI – I SOSPETTI ALLA VIGILIA DEL GP D’OLANDA: “NOI NON POTREMMO PERMETTERCELO”
Piergiuseppe Donadoni per www.corriere.it
«Sarebbe un peccato che un campionato si decidesse a causa del regolamento finanziario e non di quello tecnico o sportivo». Parole di Mattia Binotto, team principal Ferrari, dopo il Gp del Belgio, molto simili a quelle che pronunciò alla fine dei test di inizio stagione.
Come se nulla fosse cambiato dopo cinque mesi e soprattutto ormai un anno e mezzo dall’introduzione del budget cap, con un tetto di spesa fissato inizialmente a 145 milioni di dollari, divenuti 140 milioni in questa stagione 2022.
A causa dell’aumento dell’inflazione, alle squadre è stato consentito un eccesso di spesa del 3,5%, attorno ai 5 milioni di dollari in più, un valore che è riuscito a non rompere quel sottile equilibrio tra squadre di vertice e team minori. L’unica squadra che aveva votato contro a questo provvedimento era stata Alpine, con una mossa prettamente strategica.
Grazie a una scelta molto intelligente, il team francese era infatti riuscito a bloccare il prezzo dell’energia prima che i costi lievitassero a causa della guerra in Ucraina. Un vantaggio economico a cui non voleva dunque rinunciare e che gli avrebbe permesso di investire maggiormente nello sviluppo della monoposto rispetto ai suoi rivali. Tuttavia, da sola non ha potuto bloccare il provvedimento.
max verstappen carlos sainz charles leclerc
«Il budget cap è sempre un problema» - ha affermato Mattia Binotto - .Al regolamento tecnico e sportivo, ora è stato affiancato anche quello finanziario che può ovviamente essere interpretato dai vari team. Siamo di fronte ad un regolamento molto giovane, con tante imprecisioni, sul quale la Fia deve monitorare in modo dettagliato anche se purtroppo sono ancora in pochi».
Il team principal della squadra di Maranello è tornato a parlare del budget cap sulla scia delle voci che vedrebbero Red Bull al lavoro per portare in pista nelle prossime gare (non ci sarà a Zandvoort, nel Gp di Olanda questo fine settimana) un telaio alleggerito di ben 4 kg, che potrebbero valere un decimo e mezzo in media di benefici diretti.
Già in conclusione del Gp di Miami, e dopo i continui aggiornamenti portati in pista dal team anglo-austriaco, Binotto si era augurato che Red Bull a un certo punto fermasse lo sviluppo della RB18 «perché c’è un limite di budget, altrimenti non capisco come possano permetterselo».
Tuttavia, queste nuove voci, verificate anche dalle squadre rivali, sono tornate ad alimentare i sospetti e le preoccupazioni. Un intervento da almeno 2 milioni di dollari, confermato in conclusione del weekend belga da Max Verstappen e che Christian Horner non ha voluto completamente smentire, che il team anglo-austriaco afferma essere possibile grazie all’extra budget concesso dalla Federazione e dal fatto che abbiano portato in pista meno aggiornamenti rispetto a Ferrari e Mercedes. Guardando la lista degli update dei 14 appuntamenti sin qui corsi non sembrerebbe.
«Come Ferrari non potremmo mai introdurre un telaio più leggero o diverso a causa del budget cap. Sarei sorpreso se qualche altro team riuscisse a farlo e se succederà saranno le regole a dire se sarà possibile o no». Ci sono tante preoccupazioni legate al budget cap, tra cui la lentezza nella chiusura degli audit sui bilanci, se si pensa che non sembrerebbero ancora conclusi quelli del 2021, a metà della stagione successiva.
Senza contare le relazioni che i team possono sviluppare grazie a collaborazioni con aziende esterne, alle quali potrebbero affidare parte degli aggiornamenti senza metterli a bilancio. È il caso di Red Bull Advanced Technologies o di Mercedes Applied Science, entrambe strutture che fanno a capo ai due team ma che sviluppano tecnologie per svariati settori tra cui la vela, a cominciare dalla Coppa America, con Alinghi di Ernesto Bertarelli per il team di Milton Keynes o Ineos per Mercedes.
Senza dimenticare la collaborazione tra BMC e Red Bull Advanced Technologies da cui è nata la bici più veloce del mondo. Non è un caso poi che Mclaren abbia aperto negli ultimi mesi moltissimi progetti extra F1 che prendano comunque competenze proprio dalla massima serie del motorsport.
Niente di irregolare chiaramente, sin quando non è provata una illegalità, ma che introduce molte più difficoltà per l’ancor poco personale che deve monitorare finanziariamente le squadre e che ha il compito di garantire che a vincere non sia il più furbo ma il più bravo. Anche se spesso in Formula 1 le due cose vanno di pari passo.
La Red Bull, evidentemente sotto pressione, ha smentito al Gp di Olanda di avere in cantiere un telaio leggero, attraverso Helmut Marko e Christian Horner. Ma è una smentita che non regge perché proprio Verstappen lo aveva già confermato una settimana fa.