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ROSSONERI IN SALSA THAI - IL FINANZIERE BEE TAECHAUBOL È PIOMBATO A ARCORE PER TRATTARE L’ACQUISTO DEL MILAN - SI VOCIFERA DI BOZZA, GIÀ FIRMATA, PER LA CESSIONE DEL 25-30% SUBITO PER SALIRE ALLA MAGGIORANZA DELLE QUOTE NEI PROSSIMI CINQUE ANNI
Luca Pagni per “la Repubblica”
Il Milan alla thailandese è sempre più una realtà. Con un blitz tenuto accuratamente segreto, il finanziere Bee Taechaubol è piombato a Milano e si è incontrato giovedì scorso con Silvio Berlusconi: un summit che sarebbe avvenuto nella villa di Arcore e al termine del quale è stata impressa una nuova accelerazione alla trattativa per le quote del club avviata pochi mesi fa.
Una riunione — secondo quanto si apprende da fonti vicine all’entourage Fininvest — in cui è stato firmato un secondo documento (dopo la lettera di intenti che risale a un mese e mezzo fa), con il quale si fissano i dettagli dell’operazione che potrebbe portare l’uomo d’affari di Bangkok a fare parte della società rossonera.
Un accordo di lungo periodo, che non prevede la definitiva uscita di scena della famiglia Berlusconi: l’imprenditore asiatico dovrebbe rilevare da subito una quota vicina al 25 per cento del Milan (per un esborso attorno ai 230-250 milioni), con la possibilità di salire alla maggioranza del capitale dopo 4-5 anni, esercitando una opzione prevista in suo favore. Taechaubol è già ripartito.
È una formula di compromesso che asseconda il desiderio di Silvio Berlusconi di non abbandonare il palcoscenico del calcio che conta. Allo stesso tempo, il finanziere thailandese porta soldi freschi alle casse del Milan, grazie ai quali la società potrà impostare una campagna acquisti più ricca e puntare in tempi brevi al ritorno in Europa da protagonista. Una soluzione, infine, che garantisce soprattutto la stabilità dei ruoli sia per Barbara Berlusconi che continuerà a guidare il settore marketing e proseguirà a lavorare sul progetto stadio, sia ad Adriano Galliani, confermato alla guida dalla parte sportiva della società.
Berlusconi tornerebbe a occuparsi ancora di più in prima persona del rilancio della squadra impostato su un nucleo di giocatori italiani, con l’innesto di almeno un paio di campioni stranieri. Quanto alla guida tecnica, dato oramai per scontato all’addio a Pippo Inzaghi, considerato un esperimento non riuscito, il candidato a sedere sulla panchina rossonera prende sempre di più le sembianze di Vincenzo Montella.
Se questo è il quadro che è stato possibile ricostruire, i condizionali sull’esito restano comunque d’obbligo. Perché quello che è stato firmato nell’incontro segreto dell’altro giorno è tecnicamente un “memorandum of understanding”: di fatto un documento che descrive i termini di una possibile intesa su cui si andrà a lavorare dal punto di vista economico e legale. Questo significa che non siamo ancora al preliminare vero e proprio, ma a un livello appena precedente.
Allo stesso tempo, il passaggio significa che, sulla carta, i tempi per l’ingresso di mister B. (così come viene chiamato in Thailandia) potrebbero essere anche molto brevi, una questione di pochi mesi. Tanto è vero che sempre nella riunione di giovedì sera è stato anche concordato che nei prossimi giorni partirà la “due diligence” sul Milan spa: un altro termine tecnico nelle trattative di questo tipo che indica la possibilità dell’acquirente di avere accesso a tutte le informazioni, per verificare la corretta determinazione del valore della società.
SILVIO BERLUSCONI, 16 ANNI, PROVINO MILAN
La trattativa dovrebbe aggirarsi su una valutazione complessiva del Milan di poco inferiore al miliardo. Ma l’uomo d’affari asiatico non dovrà sborsarli tutti subito, come già anticipato: dovrà staccare nell’immediato un assegno di 250 milioni, di cui almeno 100 garantiti da lui personalmente. Altri potrebbero arrivare attraverso la partecipazione di una cordata di azionisti, con mister B. capofila. Il progetto prevede anche l’espansione del Milan in tutta l’Asia, grazie al grande potenziale del marchio della società rossonera e la grande fame di calcio in tutta l’area sud est del continente.