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INTER E MILAN NON SANNO PIÙ VINCERE - FINISCE 0 A 0 IL DERBY PIÙ BRUTTO DELL'ANNO: I NERAZZURRI NON VINCONO DALL'8 FEBBRAIO (CON LA ROMA IN COPPA ITALIA) E NON SEGNANO DA QUATTRO PARTITE, MENTRE PIOLI È AL TERZO PAREGGIO CONSECUTIVO - PRIMA DELLA PARTITA SONO STATE DISTRIBUITE DELLE BANDIERE UCRAINE E SUL MAXISCHERMO VIENE TRASMESSO UN VIDEOMESSAGGIO DA SHEVCHENKO: "IL POPOLO UCRAINO VUOLE LA PACE, PERCHÈ LA PACE NON HA CONFINI" - VIDEO

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Alessandro Bocci per www.corriere.it

 

Un derby sbagliato, pieno di errori, povero tecnicamente. Milan e Inter non sanno più vincere . La finale della Coppa Italia se la giocheranno il 20 aprile, tra cinquanta giorni, quando la condizione di entrambe sarà diversa e si spera migliore. Ma nessuna delle due trova la spinta per ripartire e mettersi alle spalle i problemi e le ansie di un momento complicato. Un campanello d’allarme per lo scudetto.

 

Pioli è al terzo pareggio consecutivo. Inzaghi, che ha il miglior attacco del campionato, è alla quarta partita senza lo straccio di un gol e non vince dall’8 febbraio, sempre in Coppa Italia, con la Roma. Al Milan manca qualità in attacco. L’Inter, invece, sembra intristita . Dal derby di campionato non è più la stessa: mancano energia e fiducia, soprattutto mancano gli attaccanti. Anche stavolta nessuno si avvicina alla sufficienza.

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Il primo tempo è milanista, almeno sul piano del coraggio e della determinazione. Il Diavolo fa la partita, con i suoi limiti, evidenti negli ultimi sedici metri. Leao è l’immagine dei rossoneri: implacabile nelle accelerazioni, tanto da mettere quasi sempre sotto Skriniar, specialmente in campo aperto, ma poi anche il portoghese si perde al momento dell’ultimo passaggio.

 

Manca concretezza: Saelemaekers non approfitta di un errore in disimpegno di Handanovic che mette in difficoltà Brozovic, Theo Hernandez sbaglia il tiro dopo una bella triangolazione con Giroud e un affondo centrale, Krunic da solo a centro area non riesce neppure a trovare la porta. Il Milan è volenteroso ma non graffia e non sa approfittare delle rinnovate titubanze interiste. Inzaghi sceglie i migliori, senza dare spazio al turnover, ma l’Inter è lontana dalla migliore condizione, tenta di chiudere i varchi e prova qualche ripartenza senza convinzione.

 

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Una sola vera occasione per i nerazzurri, ma Romagnoli toglie dalla testa di Dzeko il cross perfetto da sinistra di Perisic e nella circostanza il difensore si fa male, risentimento all’adduttore della gamba sinistra ed è costretto a lasciare il posto a Kalulu. Simone si sbraccia in panchina ma la sua banda non suona più con il tempo giusto: Brozovic si sottrae senza difficoltà alla marcatura di Krunic ma trova il deserto, Dumfries non spinge sulla fascia destra, mentre Barella e Calhanoglu continuano il periodo di involuzione.

 

Il secondo tempo è persino peggiore del primo, più piatto e più grigio. Un derby contratto e senza verve. Entrambe le squadre hanno perso smalto e brillantezza. I tifosi milanisti insultano Calhanoglu e risparmiano Kessie, che non rinnova il contratto. Gli interisti aspettano un segno da Lautaro, che non arriva. Tanto che Inzaghi lo richiama in panchina, insieme a Barella, dando fiducia a Sanchez e Vidal.

il messaggio di shevchenko contro la guerra in ucraina

 

Pioli cerca di rendere più offensivo il Milan con Messias, Diaz e Rebic. Ma nessuno riesce a cambiare una partita incollata sullo 0-0. Un risultato che, con la regola del gol doppio in trasferta, regala ai rossoneri la possibilità di qualificarsi per la finale dell’11 maggio anche con un pareggio purché raggiunto segnando almeno una rete.

 

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Ma la Coppa diventa un pensiero lontano. Milan e Inter devono concentrarsi sulla volata scudetto. Napoli, domenica al Maradona, è uno spartiacque molto importante per il giovane Diavolo. I campioni d’Italia, venerdì contro la Salernitana, devono rompere l’incantesimo: gol e vittoria diventano un imperativo.

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