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MI MANDA MATTEO - A FIRENZE IL NEO-DIRIGENTE DEL SERVIZIO MUSEI COMUNALI ED EVENTI, CARMELA VALDEVIES, NON HA NESSUNA DELLE COMPETENZE RICHIESTE - PERÒ È UNA RENZINA DELLA PRIMA ORA, PERCIÒ BASTA E AVANZA

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

 

I criteri meritocratici nella scelta dei collaboratori in questa stagione renziana sono insondabili ai più e il libro mastro di questo astruso sistema di selezione della classe dirigente si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo ha scritto il consigliere comunale fiorentino di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, quello che nel 2013 svelò la vicenda dei contributi pagati da Comune e Provincia per Renzi dirigente in aspettativa della società di famiglia Chil post.

 

MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE

Questa volta Torselli (che ha presentato un’interrogazione) critica la scelta per la fondamentale poltrona di dirigente del Servizio musei comunali ed eventi. Un posto non di poco conto. Però, prima di addentrarsi nei meandri del concorso, bisogna mandare a memoria i nomi di tre dei tanti collaboratori nominati dall’ex sindaco Matteo Renzi con chiamata diretta (ex articolo 110).

 

ferrari festa a ponte vecchio di firenze ferrari festa a ponte vecchio di firenze

Si tratta di Giorgio Caselli, architetto e dirigente del settore Belle Arti, con Renzi già ai tempi della Provincia, dell’ex capo di gabinetto Lucia De Siervo e della collega Carmela Valdevies, pure lei con un incarico nello staff dell’allora primo cittadino. De Siervo e Giorgio Caselli sono stati rinominati dirigenti dal delfino di Renzi, l’attuale primo cittadino Dario Nardella. Al contrario di loro due, Valdevies ha dovuto pazientare qualche mese in più. Ma torniamo al nostro concorso.

RENZI IL MOSTRO DI FIRENZE RENZI IL MOSTRO DI FIRENZE

 

La commissione giudicatrice era composta dal direttore del consiglio comunale Roberto Caselli, laurea in giurisprudenza, unico dirigente di ruolo (significa che ha vinto un concorso) nel trio di valutatori, e dai due ex articolo 110 “renziani”: il quasi omonimo Giorgio Caselli e De Siervo, con l’incarico di presidente. De Siervo ad agosto è stata promossa direttore delle Attività economiche del Municipio e nella nostra storia ricopre un ruolo centrale.

ponte vecchio chiuso per la festa ferrari ponte vecchio chiuso per la festa ferrari

 

Da anni è considerata molto vicina al Giglio magico fiorentino insieme con il fratello Luigi, il marito Filippo Vannoni, inserito dall’ex Rottamatore nei collegi sindacali di molte aziende pubbliche e nominato presidente della partecipata Publiacqua; il papà Ugo è, invece, il costituzionalista di riferimento del premier.

napolitano renzi firenze napolitano renzi firenze

 

Lucia a novembre ha provato a diventare “dirigente economico finanziario” a tempo indeterminato del Comune, ma è stata bocciata alla preselezione, classificandosi cinquantottesima ai quiz. Infortuni di carriera a parte, De Siervo ha presieduto la commissione che ha dovuto scegliere il responsabile dei musei. Una decisione delicata visto il gran numero di candidature pervenute in sede.

PONTE  VECCHIO  ferrariPONTE VECCHIO ferrari

 

Recentemente il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini con il suo “Decreto musei” ha precisato che «i nuovi direttori saranno ricercati tra i massimi esperti in materia e saranno soggetti a procedure molto rigide di selezione da parte di una commissione composta da esperti di chiara fama ed elevato livello scientifico». Il settimanale britannico The Economist ha elogiato il nuovo corso meritocratico.

RENZI INTERVISTATO DA FRANCESCA BARRARENZI INTERVISTATO DA FRANCESCA BARRA

 

Ma a Firenze, per l’incarico di direttore, non sono stati questi i criteri utilizzati, sia nella cernita della commissione che del vincitore. Infatti la prescelta alla guida dei musei fiorentini è stata Carmela Valdevies, collega di De Siervo ai tempi dell’impiego nello staff di Renzi. «Tra tanti candidati hanno selezionato una persona che nel curriculum annovera una laurea in giurisprudenza e un diploma biennale in diritto del lavoro» chiosa Torselli. «Non mi risulta che abbia nessuna delle competenze richieste o dei titoli previsti dal decreto Franceschini».

dario franceschini foto lapressedario franceschini foto lapresse

 

A onor del vero la dottoressa ha un “attestato di facilitatore per la formazione e lo sviluppo organizzativo” presso una circoscrizione cittadina, ma è difficile credere sia risultato decisivo. Un dubbio che ha assillato pure Torselli: «Ho chiesto al sindaco quale sia stata l’esperienza determinante nella sua nomina: se essersi occupata di sport a livello rionale o aver diretto a lungo il servizio cimiteri del Comune. La cosa certa è che di musei, nel suo percorso formativo e lavorativo, non c’è nemmeno l’ombra». E quanto al profilo internazionale della figura richiesta va detto che alla voce lingue conosciute la nostra ha ammesso di masticare l’inglese “a livello scolastico”.

DONATELLODONATELLO

 

Forse nella poliglotta Firenze l’idioma di Dante Alighieri è considerato una specie di Esperanto. Una chiave di lettura sulla nomina di Valdevies la offre sempre Torselli: «La dirigente in questione non saprà tanto di musei, ma l’aver lavorato nello staff di Renzi oggi per lei vale evidentemente più di un master specialistico, di un Trinity o dell’organizzazione di kermesse culturali, festival, mostre o convegni».

 

In realtà Valdevies di un evento si è occupata: ha trattato con la Ferrari la chiusura di Ponte Vecchio per l’esclusiva e criticatissima festa della casa di Maranello, ottenendo un obolo (15 mila euro) per un paio di piccoli restauri.

 

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