L'ITALIA AVANZA NEGLI US OPEN, MA INIZIA A PERDERE PEZZI - FOGNINI SCONFITTO DA RAFA NADAL AL TERZO ROUND DEGLI US OPEN, IN UNA PARTITA PIENA DI INFORTUNI: LO SPAGNOLO PRIMA SI DA' UNA RACCHETTATA SUL NASO, POI È COSTRETTO A CHIAMARE L'ALLENATORE PER CURARE DELLE VESCICHE ALLA MANO SINISTRA, MENTRE L'ITALIANO DEVE FARSI BENDARE IL PIEDE DESTRO - SINNER E MUSETTI VOLANO AL TERZO TURNO. CON UN'ALTRA VITTORIA SI AFFRONTEREBBERO AGLI OTTAVI… - VIDEO
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— kade (@kade_sterling) September 2, 2022
1. TENNIS: US OPEN, NADAL BATTE FOGNINI AL TERZO ROUND
(ANSA-AFP) - Lo spagnolo Rafael Nadal ha sconfitto l'italiano Fabio Fognini 2-6, 6-4, 6-2, 6-1 al terzo round degli Us Open, in una partita costellata di infortuni. Nadal si è colpito accidentalmente con la sua stessa racchetta quando era in vantaggio per 3-0 nel quarto set.
Il quattro volte campione, e detentore del record maschile di 22 titoli del Grande Slam, si è dato una racchettata sul naso mentre si allungava per prendere una palla. Nadal è stato poi costretto a chiamare l'allenatore per curare delle vesciche alla mano sinistra. Fognini, da parte sua, ha chiesto un timeout medico per farsi bendare il piede destro.
2. SINNER E MUSETTI GIOVANI LEONI ADESSO VOGLIONO UN SUPER DERBY
Riccardo Crivelli per la “Gazzetta dello Sport”
I giovani leoni colorano o d'azzurro i sogni di New York. Sinner e Musetti volano al terzo turno e con un'altra vittoria si affronterebbero agli ottavi. Orizzonti di gloria. Intanto, il sonno della vigilia genera un approdo senza patemi al terzo turno degli Us Open. Sinner, lo sta ripetendo come un mantra dall'inizio del torneo, è un deciso cultore del lungo riposo ristoratore: «Nel giorno in cui non giochi, è fondamentale dormire bene per recuperare le energie: i tornei dello Slam sono lunghi e faticosi, richiedono risposte fisiche diverse da tutti gli altri».
Dopo il mezzo incubo all'esordio con Altmaier. piegato solo al quinto set, stavolta il match contro l'allampanato americano Eubanks offre a Jannik le comodità di un soffice cuscino. Cambio di passo Il ragazzone di Atlanta, figlio di un maestro di tennis che lo ha subito indirizzato verso la racchetta nonché uno dei tanti prodotti americani che ha preferito farsi le ossa al college (Georgia Tech, pare fosse uno studente molto dotato) prima di passare al professionismo, dall'alto dei suoi due metri e di un gioco tutto votato all'offesa dietro i due colpi di inizio gioco servizio-dritto (non a caso, dopo Kyrgios, nel primo turno è stato il giocatore ad aver ottenuto più punti in attacco, il 28%) è il classico bombardiere che non ti consente mai di entrare in ritmo, e dunque potenzialmente pericoloso.
Sinner lo disinnesca con l'antidoto perfetto: rendimento ben sopra la media nei suoi turni di battuta (85% di punti con la prima, 41 su 48), uno dei miglioramenti più sensibili sotto il nuovo corso Vagnozzi-Cahill, e grande capacità di lettura nei game di risposta, unita all'aggressività sulla seconda palla avversaria.
Unico momento delicato, il tiebreak del secondo set, quando si fa rimontare da 5-2 ma sfodera la freddezza del campione consumato senza concedere opportunità al numero 145 del mondo uscito dalle qualificazioni e anzi lasciandosi scivolare addosso tre set point a suo favore non sfruttati prima di chiudere la pratica con una battuta esterna vincente: «Il tiebreak vinto è stata la chiave - riconosce l'azzurro - e mentalmente ha fatto la differenza: lì sono riuscito ad alzare il livello, e da quel momento ho continuato a servire molto bene».
Ora lo attende Nakashima per provare ad eguagliare gli ottavi di un anno fa, ma l'umore volge decisamente al bello: «Sto bene con il team, siamo affiatati, anche se sono consapevole che il percorso è appena cominciato. Quest' anno ho vinto un torneo su una superficie diversa rispetto al solito (sulla terra di Umago, ndr ), però non posso ancora dire di essere un giocatore completo: per arrivarci, servono tanto lavoro e la continuità dei risultati».
SUPER LOLLO
Anche Musetti è ancora apprendista, soprattutto sulle superfici rapide, ma il successo sull'olandese (però nato a Houston) Bouwer, oltre a garantirgli per la prima volta le porte del terzo turno a New York (ora ci saranno Hurkacz o Ivashka), illumina i suoi progressi sul veloce: il finalista degli Us Open juniores 2018 sfarfalleggia solo nel primo set, poi innesta le marce alte mostrando un atteggiamento sempre propositivo e non più l'attendismo che lo attanagliava quando affrontava la superficie.
Per la gioia di coach Tartarini, che peraltro non smette di soffrire in tribuna neppure quando le partite sono meno ansiogene di quella incredibile vinta contro Goffin: «Di solito quelli che stan peggio siamo io e il preparatore atletico. Lorenzo sta meglio di tutti, le emozioni lui le vive bene in campo, da fuori invece sono più intense. Ora è contento, ha capito qualcosa in più del cemento, abbiamo aggiunto un tassello in un percorso di evoluzione che comunque sarà lungo». Ma l'allievo sta imparando in fretta.
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