“LE CRITICHE? SEMBRA CHE SIAMO ULTIMI. MA E’ IMPORTANTE LA ROMA NON FONSECA. DZEKO? NON DICO NULLA” – 7 GOL ALL’OLIMPICO, IL TECNICO PORTOGHESE RINGRAZIA PELLEGRINI CHE ALL’ULTIMO SALVA UNA PAZZA ROMA – MA I PROBLEMI RESTANO. ANCHE OGGI I GIALLOROSSI HANNO PRESO TRE RETI. COSTACURTA SOTTOLINEA GLI ERRORI IN FASE DIFENSIVA E I TROPPI GOL SUBITI NELLE SFIDE CONTRO LE GRANDI – CONDO’ AFFONDA IL DITONE NELLA PIAGA: “LA QUESTIONE DZEKO MI SEMBRA COMPLICATA DA RISOLVERE…” - VIDEO
#Pellegrini riporta in vita la #Roma firmando il 4-3 all’ultimo tuffo dopo mille gol mangiati (imperdonabile C. Peres) e grazie a una pregevole azione #Spinazzola (migliore in campo)-#BPeres. #Fonseca impazzito di gioia, e a ragione.#RomaSpezia pic.twitter.com/aJeZeW1f2C
— Paolo Ziliani (@ZZiliani) January 23, 2021
Andrea Pugliese per gazzetta.it
È la vittoria di Lorenzo Pellegrini, del capitano (vista l’assenza di Dzeko), del cuore e della romanità. Ma è soprattutto una vittoria che arriva al fotofinish, quando l’incubo sembrava essersi materializzato di nuovo, con la Roma ripresa da 3-1 a 3-3 proprio al 90’. E la corsa di Fonseca subito dopo il gol della liberazione, quello del 4-3, ad abbracciare i suoi ragazzi (e in particolare proprio Pellegrini) è il manifesto della sofferenza. Un gol pesantissimo, di quelli che possono valere il futuro.
E che salva la panchina di Fonseca e che ridà un senso al suo lavoro in prospettiva futura. Prima a lanciare i giallorossi ci aveva pensato un ottimo Borja Mayoral, a rimettere in gioco lo Spezia un buon Farias e l’ex di turno, Verde, a segno come martedì in Coppa Italia. Alla fine il sospiro di sollievo dei Friedkin e di Fienga sono emblematici, esattamente come la partita di Pellegrini: gigantesca.
Rispetto alla gara di Coppa Italia Fonseca conferma sei giocatori, Italiano uno solo (Maggiore). Nel replay della sfida di martedì ci sono molti punti di contatto: le difficoltà nel costruire gioco della Roma e la buona organizzazione tattica dello Spezia, ad esempio, ma anche il timore della Roma nell’andare ad affrontare il problema con voglia e carattere. Eppure, nonostante tutto, le cose si erano messe bene dopo appena 17’ di gioco, con Spinazzola che lancia nello spazio Pellegrini e il capitano della Roma che confeziona per Borja Mayoral il più facile degli assist, con lo spagnolo che di piatto stavolta non sbaglia.
Una volta sopra ci si aspetterebbe una partita in discesa per i padroni di casa. Ed invece se la catena di sinistra lavora bene tra Spinazzola e Pellegrini, quella di destra gira completamente a vuoto, con Karsdorp meno incisivo di altre volte e Carles Perez che è un fantasma assoluto. Nel provare a sistemare le cose rispetto a martedì, Fonseca gioca con un 3-4-2-1 che diventa spesso 3-5-2: a dare manforte a Borja Mayoral dovrebbe essere proprio Perez, ma l’aiuto resta confinato alla carta.
E così al 24’ ci pensano Kumbulla e Pau Lopez a regalare allo Spezia il pareggio: prima l’albanese respinge goffamente sulla testa di Smalling un pallone facile facile, poi il portiere spagnolo sul susseguirsi dell’azione smanaccia sui piedi di Piccoli un pallone solo da spingere in porta. Un assist vero e proprio, peccato solo che sui piedi di un avversario. Il gol crea paure e timori ancora maggiori nella testa della Roma, che inizia ad imballarsi e gira a rilento. Un paio di occasioni però arrivano lo stesso, prima con Borja Mayoral che si libera bene nello spazio e calcio alto e poi Pellegrini che impegna da fuori Provedel. Lo spagnolo e il capitano sono largamente i migliori della Roma, ma è tutto il resto che va a rilento. Comprese le idee in campo.
— L’avvio di ripresa è pirotecnico, con tre gol in meno di un quarto d’ora. A mettere le ali alla Roma è Borja Mayoral, che prima sigla il 2-1 con un diagonale dal limite e poi avvia con un pregevole tacco l’azione che porta al 3-1, con Karsdorp che concretizza sul secondo palo l’assist in corsa di Spinazzola. Neanche il tempo di respirare, però, che lo Spezia si rifa sotto: sponda di Galabinov per Farias, con il brasiliano che mette a sedere Kumbulla e riporta sotto lo Spezia.
Poi Borja Mayoral ha anche l’occasione per siglare la sua tripletta personale, ma stavolta calcia malissimo da ottima posizione. Rispetto al primo tempo ora gli spazi sono molto più aperti, anche perché lo Spezia la partita se la gioca per andare a caccia del colpo. Farias ci prova da fuori, Agoume giostra bene in mezzo al campo e Acampora (subentrato a Maggiore) dà più sostanza in mezzo al campo. A sfiorare il gol è però per due volte la Roma, prima con palla tagliata di Veretout che danza sulla linea e poi con Carles Perez che sbaglia un’occasione facile facile. Nel finale, poi, succede di tutto.
Al 90’ Smalling buca clamorosamente un pallone e regala a Verde il 3-3, un minuto dopo è Pellegrini a salvare tutti con il gol del 4-3 (piatto su assist di Bruno Peres). Una vittoria sudata, faticosissima, ma importante come andare a trovare una montagna d’oro in fondo ad una grotta buia.