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MOU SULLA PANCHINA CHE SCOTTA – SECONDO L’INDISCREZIONE DEL “CORRIERE DELLO SPORT”, FRIEDKIN E’ PRONTO A CACCIARE MOURINHO SE LA ROMA DOVESSE PERDERE A CAGLIARI QUESTA SERA (MATCH ALLE 18) – IL CLUB HA SMENTITO MA È EVIDENTE CHE I RAPPORTI TRA LO SPECIAL ONE E LA PROPRIETÀ STATUNITENSE SI SONO INCRINATI – IL TECNICO AMMETTE: “LA MIA CONVINZIONE È CHE LAVORERÒ IN ARABIA. MA ORA SONO ALLA ROMA, E DARÒ TUTTO FINO AL MIO ULTIMO GIORNO” – I CONTATTI CON HANS-DIETER FLICK, EX CT DELLA GERMANIA
Estratto dell’articolo di Marco Giuric per “la Repubblica”
José Mourinho questa sera a Cagliari si gioca la panchina della Roma. L'ombra dell'esonero incombe sullo Special One dopo la partenza da incubo in campionato. Per i Friedkin non è più tempo delle attese. Troppo importante il raggiungimento del posto Campioni per rischiare un'altra annata anonima.
Una fiducia a tempo ormai chiara nella testa di Mou che continua per la sua strada, in attesa di decisioni. Quelle che potrebbero arrivare già da questa sera in caso di passo falso giallorosso, nonostante le smentite obbligate delle ultime ore. «Mourinho non è in discussione» si sono affrettati a dire da Trigoria.
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[…] quell'idillio (o illusione) iniziato il 4 maggio 2021, due anni dopo, assomiglia sempre più ad una convivenza obbligata. Tra i silenzi della proprietà e un aziendalismo sbalorditivo del suo allenatore.
Eppure lo Speciale One più di un indizio sulle sabbie mobili su cui si stava muovendolo lo aveva dato negli ultimi giorni. Annunciando implicitamente l'addio a fine stagione e ribadendo le condizioni del suo ultimo ballo giallorosso. Con la sua solita modalità comunicativa, parlando a nuora perché suocera intende. «Solo Friedkin può dirmi che devo andare via». Come a dire: o mi cacciate voi, come ho capito che volevate fare, oppure io non me ne vado. «Non sono io il problema della Roma» fu la strenua difesa in conferenza stampa.
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Non certo il miglior biglietto da visita in vista dello sbarco in Arabia per chi ha fatto dei trionfi il proprio manifesto. Perché il futuro di Mou sarà lì, come ammesso ieri da lui stesso: «La mia convinzione è che lavorerò in Arabia. Ma ora sono alla Roma, sono concentrato e darò tutto fino al mio ultimo giorno».
Succederà a giugno sicuramente, ma forse già dalle prossime settimane se la sua Roma non dovesse dare continuità di risultati.
I Friedkin non possono permettersi di perdere il treno della nuova ricchissima Champions League. Un obiettivo diventato ansia già da qualche settimana. Perché dopo i 4 gol di Marassi la separazione tra Mou e la Roma è stata possibilità concreta. Con Tiago Pinto a frenare le volontà dei Friedkin di cambiare guida tecnica in attesa di trovare il profilo giusto per il cambio in corsa.
Da qui i contatti con l'ex ct tedesco Hans-Dieter Flick e Igor Tudor, ex Olympique Marsiglia, club americano molto vicino alla proprietà giallorossa. Un tour di telefonate che ha coinvolto anche Christophe Galtier, ex Psg e Nizza (vicinissimo alla panchina dell'Al-Duhail) e Marcelo Gallardo, vecchio pallino del gm giallorosso.
Sondaggi, per adesso, siamo rimasti tali. Come la suggerimento chiamata Antonio Conte. Forse il profilo più vicino alle ambizioni di grandezza dei Friedkin. Ma poco incline a sposare i progetti di calcio sostenibile e con uno stipendio al di fuori delle possibilità giallorosse. […]