
PESCE FUOR D'ACQUA - L'ARTISTA VIVE A NEW YORK DA 18 ANNI, MA È TORNATO PER LA 737^ VOLTA IN ITALIA, PER L'EXPO: "L'ITALIA SI BUTTA GIÙ, MA DOBBIAMO ESSERE FIDUCIOSI NEL FUTURO E ORGOGLIOSI DEL NOSTRO PASSATO"
Aurelio Magistà per “la Repubblica”
«Italia, sei una cosa grande». Per risvegliare il nostro patriottismo ci voleva un italiano che da diciotto anni vive a New York e, a 76 anni, ne ha passati più di quaranta all’estero.
Lui è Gaetano Pesce che, su invito di Vittorio Sgarbi, nel padiglione di Eataly all’Expo presenta un pavimento allegorico di ispirazione patriottica: «Raffigura una donna vestita in tricolore, l’Italia. È allegra e danza sullo sfondo dello spartito della canzone Tu si’ na cosa grande pe me, di Domenico Modugno.
L'ITALIA IN CROCE DI GAETANO PESCE
Sullo spartito compaiono esempi di questa grandezza: il cibo, ovviamente, e l’arte, la cultura, la moda, il design », con un effetto giocosamente kitsch. «Mi sono ispirato agli antichi mosaici, come quelli della villa romana del Casale, a Piazza Armerina. Pavimenti che raccontavano la vita delle persone. Non ho usato il mosaico perché ogni epoca ha i suoi materiali». E Gaetano Pesce ha usato le sue amate resine.
Un’Italia allegra, lei dice, ma forse c’è poco da stare allegri.
«È allegra perché è orgogliosa del suo grande passato, consapevole delle sue ricchezze di oggi, fiduciosa nel futuro».
Lei ha casa e studio a New York. Forse da lì si vede un’altra Italia.
«Si vede con maggiore chiarezza. E si ha quotidiana testimonianza dell’alta considerazione che gli altri Paesi hanno dell’Italia. Purtroppo noi abbiamo un grande difetto: siamo ipercritici e autolesionisti. Questo “sentimento” distruttivo ha provocato immobilismo e ha diffuso un atteggiamento stroncatorio che non conduce a nulla. Una cosa è fatta male? La migliore critica è provare a farla meglio».
Non sempre se ne ha la possibilità. Siamo pessimisti senza speranza?
«Niente affatto. Anzi, ho l’impressione che qualcosa stia cambiando. Ma il cambiamento va sostenuto con i fatti e i comportamenti di tutti noi»
Tu si’ na cosa grande pe me non è la prima opera che dedica all’Italia e che esprime patriottismo, un sentimento ingombrante, anche perché se n’era appropriato il Fascismo e forse non è ancora stato restituito alla società civile.
«Fra le mie opere, voglio ricordare L’Italia in croce , perché a crocifiggerla sono anche quelli che criticano e stroncano senza fare nulla. Se patriottismo significa amore per il proprio Paese, io sono molto patriottico. Patriottismo è conoscere il nostro valore ed esserne orgogliosi, ma anche rimboccarsi le maniche e magari scendere in strada come hanno fatto i milanesi dopo le devastazioni anti-Expo».
L’amore di Pesce per l’Italia è dimostrato da un semplice numero: negli ultimi diciotto anni ha fatto avanti e indietro da New York a qui settecentrentasettevolte.
Lei che cosa farebbe per aiutare il Paese?
«Una cosa che tutti dicono ma nessuno fa: abbiamo un patrimonio artistico immenso che in larga parte giace nei sotterranei dei musei. Facciamolo girare per il mondo, affittiamolo ai tanti Paesi che ce lo invidiano e che lo valorizzerebbero, lo salvaguarderebbero e produrrebbero ricchezza anche per noi. Fra gli ostacoli non c’è più nemmeno la scusa del rischio nelle spedizioni. Io che di opere ne spedisco spesso, posso testimoniare che la cura con cui gli oggetti d’arte si trasportano è eccellente».
le opere di gaetano pesce (10)