giacomo agostini

GIACOMO AGOSTINI FA 80: "UNA VOLTA INCONTRAI AGNELLI CIRCONDATO DA AMICHE, COMPRESA UNA MIA FIDANZATINA. 'MA COME, AVVOCATO, MI RUBA LE RAGAZZE?' - "RIFIUTAI UN FILM CON GERMI, IMELDA MARCOS, MOGLIE DEL PRESIDENTE DELLE FILIPPINE MI INVITÒ A BALLARE, ERA ALTA BEN PIÙ DI ME, MI VERGOGNAVO DA MATTI" - "MI CONSIDERO UN SOPRAVVISSUTO. MORIRE IN PISTA ERA UN ATTIMO. C'È CHI DICE CHE BISOGNA SAPER CADERE. BALLE" - "15 TITOLI MONDIALI, 123 VITTORIE. IO IMBATTIBILE? MAH, EFFETTIVAMENTE..." - LA PROPOSTA DI ENZO FERRARI: "SE VUOI CORRERE CON NOI IL POSTO C'È". IO RISPOSI... – VIDEO

 

 

Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”

 

giacomo agostini

Si muove come un ragazzo nella sua casa sui colli di Bergamo, con annesso museo colmo di fotografie, moto, trofei. Quattro galline per le uova della prima colazione da spartire con la moglie Maria, i bagagli pronti per l'Isola di Man, ospite fisso del Tourist Trophy. Il principe del Bahrein che lo aspetta per fare un giro su quelle strade infernali. Giacomo Agostini compie 80 anni (16 giugno) ma il suo orologio pare fermo da un pezzo. Un uomo fortunato.

giacomo agostini 9

 

Un campione che ha cercato la propria fortuna con una cocciutaggine che non stinge.

Quindici titoli mondiali, 123 vittorie. Adesso possiamo dirlo: imbattibile.

«Mah, effettivamente... Ci ha provato Mick Doohan, si è avvicinato Valentino ma si è fermato a quota 9 con 115 vittorie. Marquez diceva: non voglio batterti. Risposi: non è vero, puoi farcela. A patto di invitarmi alla festa. È in difficoltà, povero Marc, non so se riuscirà a tornare quel fenomeno che è stato».

 

Moglie andalusa, due figli, Victoria e Giacomino. Il curriculum del marito e del padre si avvicina a quello sportivo?

«L'amore c'è, su tutti i fronti. Ero innamorato delle due ruote. Qualcuno mi chiese se è mai esistito un piano B. Macché. Troppa gioia. È bello provarci e poi vincere una gara e poi un campionato italiano e poi un titolo mondiale. Non mi aspettavo di ricevere così tanto. In Belgio, avevo 25 anni, c'erano i minatori italiani a vedermi. Ripetevano: grazie, domani porteremo là sotto il nostro tricolore. Era una rivalsa preziosa. Sono stato a visitare quelle miniere e ho compreso da adulto ciò che non comprendevo allora.

 

rossi agostini

La famiglia è una cosa diversa. Non volevo sposarmi, mi sono deciso a 46 anni. Molti colleghi portavano in pista la famiglia. Vedevo i bambini salutare papà in griglia. Pensavo: non riuscirei mai a farlo. Si moriva in un attimo allora. Più avanti è stato più facile ed è stato bello condividere, crescere i figli, volersi bene, comprenderci. Sì, due tipi di amore».

 

Attorno alla sua moto, una quantità di tragedie. Si considera un sopravvissuto?

«Sì. Nonostante fossi attentissimo, mi rendevo conto che poteva succedere qualcosa di grave in un secondo. C'è chi dice che bisogna saper cadere. Balle. Quando cadi non sai mai come va a finire. Eppure prevaleva l'idea che a me, in fin dei conti, non sarebbe accaduto nulla di tremendo. Viene giù un aereo e vai all'aeroporto pensando: beh, non accadrà un'altra volta. È un po' lo stesso. Fortuna, destino, chissà: sono volato in un prato enorme, niente. Bill Ivy è caduto nello stesso prato, c'era un pilastro, l'ha centrato in pieno».

 

rossi agostini 1

Agli esordi: maglia gialla, numero di gara 46. Sono impressionanti le analogie con Valentino «Era il 1965, un'amica disse: sotto la tuta nera sta bene il giallo. Ecco. Sì, molte analogie. Moto Yamaha, famiglia con bambina pure lui, entrambi abbiamo corso in macchina. E doti simili».

 

Entrambi piloti Ferrari, con l'ipotesi di fare sul serio. Sino a che punto?

«Enzo Ferrari mi fece provare una macchina a Modena. Disse: se vuoi correre con noi il posto c'è. Ero lusingato caspita, la Ferrari! Tre giorni e tre notti a riflettere. Alla fine pensai che avevo scelto la moto sin da bambino, che la mia passione era quella lì. Come un dono ricevuto misteriosamente. Vincevo, ero felice: perché tradire ciò che la natura mi aveva dato?».

 

giacomo agostini 89

Chi la conosce bene parla di disciplina monacale prima delle corse e di una pignoleria ossessiva. Tutto vero?

«Forse sono nato così. Ancora adesso preparo la valigia nei dettagli con largo anticipo. Ai meccanici dell'MV, espertissimi, facevo una quantità di domande, volevo controllare questo e quello anche se ero l'ultimo arrivato. Si indispettivano, mi frenavo. Sino a quando saltò una catena non verificata. Da allora fu rispetto reciproco. Desideravo che tutto fosse al cento per cento. Sì, ma dovevo essere allo stesso livello pure io. Cominciai a prepararmi fisicamente, a curare l'alimentazione, ad evitare di fare la bella vita. Alle 23, a letto. Solo. Trasgredii una sola volta, a Riccione, era una bella sera, era bella la ragazza e stavamo su un gommone cullato dall'acqua. Pentitissimo. Il giorno dopo vinsi ma non bastò a farmi cambiare regola».

 

gianni agnelli

Pietro Germi voleva trasformarla in un attore impegnato?

«Ma sì. Mandò il copione. Dissi: guardi che non sono capace. Lui: non ti preoccupare, ci penso io. Arrivò il contratto. Inizio riprese primi di marzo, 4 mesi di lavorazione. Ma come? Il 19 marzo inizia il Mondiale. Ci rimase male».

 

Rotocalchi, gossip. La fama del playboy aveva qualche fondamento?

«Ero giovane, celebre, non brutto. Ma è accaduto ben meno di quanto si creda».

 

Incontri indimenticabili. Chi le viene in mente?

«Muhammad Alì, una serata insieme, io affascinato dalla sua personalità, da quell'eleganza straordinaria. Marcos, presidente delle Filippine e sua moglie Imelda che mi invitò a ballare, alta ben più di me, mi vergognavo da matti. Gianni Agnelli.

IMELDA MARCOS 1

 

Una volta lo incontrai circondato da amici e amiche, compresa una mia fidanzatina. Ma come, avvocato, mi ruba le ragazze? Saragat e Ciampi, presidenti della Repubblica che mi hanno nominato cavaliere e commendatore».

 

Un momento di nostalgia. Dove torna?

«Darei anche le mutande pur di tornare a fare quello che ho fatto. Anche per un giorno. Intensità assoluta. Nulla di comparabile».

La MotoGp ha perso Rossi, manca Marquez. È crisi?

«Chi guarda vuole vedere un campione fare cose che non riescono ad altri. Agostini e Fangio ieri, poi Alì o Maradona o Valentino. Stanca Hamilton? Allora perché lo paghiamo 40 milioni l'anno? Serve una star. Unica, speciale. Per ora non c'è».

ENZO FERRARI

 

Coraggio e incoscienza. Il limite dove sta?

«Vado al Tourist Trophy, guardo le strade, conto i morti e mi chiedo: io correvo in un posto così? Più cresci, più pensi. A un certo punto dissi basta. Ma su quell'isola avevo già vinto dieci volte. Certe riflessioni non comparivano. Spericolatezza e spensieratezza. Aggiungi l'esperienza e vai ancora più forte. Sino a quando la memoria di ciò che hai visto, delle tragedie, fa scattare un freno interiore. La ragione, se sei arrivato sano e salvo sin lì, ti protegge».

giacomo agostini 37ENZO FERRARI 8IMELDA MARCOSgiacomo agostini 3giacomo agostini 21134 giacomo agostini;lapo elkann nin 5948agostini robertsgiacomo agostini 11giacomo agostinigiacomo agostini 4maria agostini giacomo agostinigiacomo agostini 19giacomo agostini 16giacomo agostini 18giacomo agostini 33

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...