milano sogno olimpico

5 CERCHI A MISURA DUOMO? IL SOGNO DI UNA CANDIDATURA DI MILANO PER I GIOCHI DEL 2028 RISCHIA DI ESSERE STROZZATO NELLA CULLA, IL CIO PENSA A UNA DOPPIA ASSEGNAZIONE: PARIGI 2024 E LOS ANGELES 2028 – VIA ALLE OFFERTE PER I DIRITTI CHAMPIONS: SKY IN POLE

Fulvio Bianchi per www.repubblica.it

 

PARIGI CANDIDATURA OLIMPICA 2024PARIGI CANDIDATURA OLIMPICA 2024

E' meglio che Milano si metta il cuore in pace. Il sogno olimpico rischia di essere cancellato dalla decisione del Cio. Il 13 settembre il Comitato olimpico internazionale decide l'assegnazione dei Giochi estivi del 2024: se vince Parigi, Milano è (quasi) inutile che si candidi per il 2028. Ma c'è un altro problema, ancora più serio: il presidente del Cio, Thomas Bach, ha intenzione di fare una assegnazione unica (così come ha fatto la Fifa di Blatter coi Mondiali di calcio...).

 

Parigi avrebbe l'edizione del 2024, Los Angeles quella del 2028. Per questo Bach ha istituito una commissione, affidata ai suoi vicepresidenti: la decisione si avrà l'11 e 12 luglio a Losanna quando saranno chiamate le due candidate superstiti (per Parigi ci sarà Macron, di Trump non c'è ancora notizia). E' molto probabile che passi questa linea della doppia assegnazione, anche perché viene caldeggiata proprio dai vertici del Cio e al momento pare non ci siano grosse resistenze. Il motivo? L'Europa, soprattutto l'Europa, ha forti problemi fra incubo terrorismo e crisi economica: basta vedere le ultime candidature olimpiche.

 

MALAGO' SALA MARONIMALAGO' SALA MARONI

Non si candida più nessuno o quasi. L'Africa ha già fatto sapere di non essere ancora pronta. C'è stata la fuga sia per i Giochi invernali (finiti per due volte in Estremo Oriente, Corea del Sud il prossimo anno e di nuovo Pechino nel 2022) ed estivi (passo indietro di Roma, Amburgo e Budapest). Meglio non rischiare, pensa Bach, e aspettare tempi migliori soprattutto per il Vecchio Continente che un ruolo decisivo nei Giochi. Se passa questa ipotesi dell'assegnazione unica, Milano dovrà mettersi il cuore in pace.

 

Parigi e Los Angeles sono praticamente pronte ad ospitare i Giochi: il Cio ha tirato un sospiro di sollievo quando in Francia ha vinto Macron e non la Le Pen, mentre storicamente i presidenti Usa non sono mai decisivi nelle scelte olimpiche. Contano i sindaci, i governatori, gli imprenditori privati. L'ex presidente Obama si spese molto per Chicago, ma la sua città fu subito eliminata e i Giochi 2016, come si sa, furono assegnati alla Rio dell'ex presidente Lula (poi finito come sappiamo).

 

parigiparigi

A Los Angeles amano poco Trump ma è poco importante, e poi assegnare a L.O. i Giochi l'edizione del 2028 toglierebbe il Cio da qualsiasi impiccio perché l'effetto Trump sarebbe esaurito. Insomma, il vero problema è stato il no di Roma. Il Cio ci è rimasto male ma non c'è stata una grande spinta nel Paese, la resistenza al no della Raggi (ma soprattutto di Grillo) è stata tiepida. Onestamente, Malagò non ha mai alimentato eccessivamente le speranze di Milano. Sì, ha parlato di "sogno olimpico" anche dopo la sua rielezione, ma ha spiegato che è meglio aspettare il congresso Cio di Lima. Sa che c'è questo "vento" del Cio che porta in questa direzione. Lo stesso sindaco di Milano, Sala, è sempre stato abbastanza tiepido.

 

A spingere molto per un'Olimpiade della Lombardia, forse più per motivi politici che per convinzione, è il governatore Maroni, ma il Cio non ama che le gare siano "spalmate" troppo sul territorio. E poi, Malagò non può dire la verità (almeno per ora): a differenza di Roma, Milano non ha impianti sportivi all'altezza. Anzi, non ha impianti sportivi. E senza palasport, piscina, stadio olimpico i Giochi non si possono organizzare. A Milano bisognerebbe spendere tantissimo, molto di più di quello che sarebbe costato a Roma. Intendiamoci: si parla di strutture sportive, poi Roma ha altri problemi che sono sotto gli occhi di tutti.

 

MALAGO'MALAGO'

E i tre membri Cio italiani che dicono su questo "vento" che porta verso un'unica assegnazione olimpica? Anche se volessero Carraro, Pescante e Ferriani potrebbero fare poco: è una scelta di Bach, il presidente. Ed è complicato mettersi contro. Lo stesso Malagò mica può fare la guerra con il n.1 dello sport mondiale, visto che nel 2019 Malagò ha ottime probabilità di diventare membro Cio. Game over, quindi. Conviene concentrarci su quello che abbiamo, e non è poco, dalla Ryder Cup ai Mondiali di Cortina. Vediamo di fare bella figura davanti al mondo. Le Olimpiadi sogno sono e sogno resteranno.

 

Champions, via alle offerte per l'Italia: Sky in pole position. Ma niente follie...

los angeleslos angeles

Un mese per le offerte sui diritti televisivi in Italia di Champions League e Europa League. La Uefa ha avviato formalmente la procedura per l'assegnazione delle licenze multipiattaforma (tv, internet, mobile sia in lineare sia on demand) per il triennio 2018-21 e fissato per il 12 giugno prossimo la scadenza per la presentazione delle offerte da parte dei pretendenti: il favorito della Champions (il torneo più ambito anche perché dal 2018 vedrà il ritorno della formula con quattro club italiani iscritti) è Sky mentre Mediaset Premium ha dichiarato la volontà di evitare investimenti troppo significativi sul calcio (dopo i circa 220 milioni annui impegnati per la Champions 2015-'18) e Rai, anche alla luce di una recente intervista del dg Antonio Campo Dall'Orto, non sembra avere la Champions tra le priorità (anche se una gara in chiaro farebbe molto comodo).

 

Tutto da verificare invece l'atteggiamento delle telco che invece su altri mercati sono stati protagoniste assolute delle aste Uefa con Bt, che si è aggiudicata la gara per il Regno Unito sia sulla Champions sia sulla Europa League, e Sfr che a sorpresa ha sfilato ai broadcaster le licenze delle due competizioni per il territorio francese. L'attesa, oltre che per i concorrenti, è per l'ammontare a cui verranno assegnati i diritti: nella gara inglese Bt ha pagato il 30% in più rispetto al triennio precedente mentre in Francia le cifre sono raddoppiate rispetto all'ultima asta.

 

DIRITTI TVDIRITTI TV

In Italia nessuno è disposto a pagare le cifre che pagò, pentendosene, Mediaset: Sky ha intenzione di riprendersi la Coppa che conta di più (ora ha i diritti dell'Europa League) ma si potrebbe orientare intorno ai 100 milioni all'anno. Oltre al lancio della gara in Italia, la Uefa ha comunicato anche l'avvio di un'altra gara molto ricca, quella relativa alla Spagna, con offerte previste per il 20 giugno, mentre si attende a breve l'ufficializzazione dell'assegnazione dei diritti per la Germania.

 

Convegno a Rimini sulla riforma per lo sport dilettantistico

Il 1 giugno a Rimini, alla Fiera del Wellness, si terrà un convegno su "una riforma per lo sport dilettantistico". Interverranno il ministro dello sport, Luca Lotti, e l'onorevole (pd) Daniela Sbrollini che ha presentato una proposta di legge su questo argomento che interessa milioni di sportivi e migliaia di società. Sarà presente anche Nerio Alessandri, presidente Wellness Foundation e patron della Tecnogym.

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