1. LE GIUGULARI SCOPPIANO. BERLUSCA GONGOLA, GALLIANI FA TEOCOLI. È GIÀ PIPPOMANIA 2. IL MANICOMIO SINFONICO DI PARMA, NOVE RETI, AUTOGOL, ESPULSIONI, MERAVIGLIE DI MENEZ E CAZZATE SPARSE, AL FONDO DI UNA DOMENICA PIÙ DA DECIFRARE CHE DA RACCONTARE 3. MILAN E INTER PIÙ DEL NAPOLI SI CANDIDANO DI BRUTTO A MOLESTARE L’IDILLIO SCUDETTO A DUE DI ALLEGRI E GARCIA. VUOI VEDERE CHE L’INDECIFRABILE THOIR HA INDOVINATO TUTTO? 4. LA NUOVA SAMP DI VIPERETTA DI MAX FERRERO PUÒ FARE CINEMA, ECCOME, DI CASSETTA 5. DUE TIPI BELVINI SU TUTTI, INCAZZATI E ANCHE UN PO’ SFREGIATI, TENGONO SU LA JUVENTUS DEL DOPO-CONTE E LA ROMA DI GARCIA, L’APACHE TEVEZ E IL NINJA NAINGGOLAN

Giancarlo Dotto per Dagospia

 

MENEZ COLPO DI TACCOMENEZ COLPO DI TACCO

PIPPOMANIACI. Il manicomio sinfonico di Parma, nove reti, autogol, espulsioni, meraviglie e cazzate sparse, viscere tifose sparse lungo il perimetro e un branco di assatanati decisi a riscrivere il meglio e il peggio del calcio al fondo di una domenica più da decifrare che da raccontare. E, intanto, in casa Milan è già Pippomania.

 

Le giugulari scoppiano. Berlusca gongola, Galliani fa il verso a Teocoli. Sbattuto in panca al posto del professor Seedorf, il debuttante Inzaghi fa il massimo, sei punti con due partite, sfogando un Milan cortissimo, tostissimo, arrapatissimo, che s’accoppia indecente e non autorizzato a Juventus e Roma. Con il sosia di Casey Affleck, il parametro zero Menez, che sfracella. Milan e Inter più del Napoli si candidano di brutto a molestare l’idillio scudetto a due delle genti di Allegri e Garcia.

 

PARMA MILAN MENEZPARMA MILAN MENEZ

PAZZA INTER AMALA. Il buio Mazzarri violenta se stesso nella cantina di casa e si convince a mettere il secondo attaccante vicino Icardi, anche perché appena vede Sassuolo sono sette, matematico. Quando inietti in un motore già non male cinque tipastri come Icardi, Kovacic (c’erano già lo scorso anno, ma erano altro), Osvaldo, Medel e Dodò, la cosa si fa seria in un campionato poverello come il nostro. Insomma, vuoi vedere che l’indecifrabile cartoon che per comodità chiameremo Thoir ha indovinato tutto? Moratti in tribuna sorride (notizia!) e applaude se stesso. 

 

IL NERO CHE SPACCA. Balotelli chi? Mentre a Liverpool spopola il verme del dubbio e già si fanno domande dalle risposte scontate, altri neri in Italia rubano la scena. Su tutti, il mastodonte Okaka. Mihajlovic ha scoperto di volergli bene. E ti credo.

JUVE UDINESE TEVEZJUVE UDINESE TEVEZ

 

Strappa via le eventuali catene e spazza via di forza e di fino le belle statuine di Cairo, riaggiornando calcisticamente l’ipotesi che Ercole fosse nero. E spiegando, insieme a Gabbiadini, che la nuova Samp del Viperetta, alias Massimo Ferrero, può fare cinema, eccome, di cassetta.

 

IL PROFESSORE SBIANCA. Il Napoli in jeans si sbrega al San Paolo. I professori esotici col sopracciò eternamente inarcato in Italia non funzionano. Di Seedorf abbiamo detto e saputo. Il professor Benitez prova a iniettare nel proprio rubino e rubicondo faccione dosi di tigre bengalese, s’inventa Masaniello alla vigilia della partita, chiede alla folla napoletana di surrogare se stesso e il suo Napoli che non c’è. Ma non funziona.

INTER SASSUOLO ICARDIINTER SASSUOLO ICARDI

 

Il comizio gli torna al mittente come un rigurgito acido, una sberla greve e quasi definitiva. Basta un modesto Chievo. E ora due domande. Anzi tre. Che fine ha fatto Hamsik, cresta inclusa? Siamo sicuri che gli spagnoli, Higuain e Callejon su tutti, hanno ancora voglia di Napoli? E De Laurentis che farà? Difenderà il suo ispanicone a oltranza o lo butterà nel golfo, con uno dei suoi proverbiali scatti di stizza?

 

NINJA E APACHE. Due tipi belvini su tutti, incazzati e anche un po’ sfregiati, tengono su Juventus e Roma, l’apache Tevez e il ninja Nainggolan. Il primo tempo del mezzosangue indonesiano a Empoli è quanto di più antologico e sublime mai visto sortire dalle estremità di un centrocampista. Furia, tecnica, destrezza e precisione.

 

MILAN INZAGHIMILAN INZAGHI

Tevez ha la fame atavica dei diseredati, anche un po’ sfregiati. Trascina quel dentone di Allegri alla gloria, un uomo dal culo stratosferico. Prima gli danno, senza meriti particolare, il Milan di Ibrahimovic che vince da solo, poi la Juventus del dopo Conte, smaniosa di dimostrare a se stessa: vuoi vedere che sappiamo vincere anche senza lo Scalmanato in panchina? E, intanto, Marotta, che ci vede benissimo, azzanna pubblicamente Lotito, il ventriloquo di Tavecchio, intercettato ieri a farsi spernacchiare nella tivù di Stato. 

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