allegri gloria patrizi

GOBBI POCO ALLEGRI - I TIFOSI DELLA JUVE SE LA PRENDONO ANCHE CON LA COMPAGNA DEL TECNICO LIVORNESE PER IL TWEET “JUVE VERGOGNA D’ITALIA” - I DUBBI DEI DIRIGENTI: “SE PARTISSE VIDAL COME LA PRENDEREBBERO I TIFOSI?’’

1. ALLEGRI, TUTTO IN UNA NOTTE

Massimiliano Nerozzi per “La Stampa

 

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Quando martedì pomeriggio sterza l’auto verso Torino, invece di Milano, dov’è diretto per una cena, Massimiliano Allegri mica immagina che da lì a poco sarà il nuovo allenatore della Juve. Il messaggio di Beppe Marotta, «ciao, passa da Torino che dobbiamo parlare», al massimo spalanca qualche fantasia: Antonio Conte rifiuta il rinnovo del contratto, e l’ad juventino prenota l’allenatore per la prossima stagione.

 

O chissà, gli offre un appoggio per diventare ct della Nazionale. Tant’è che alle sette della sera, è un amico ad avvertirlo, quando ormai il tecnico è a pochi passi da casa Juve: «Guarda che Conte non è più l’allenatore». Per mettersi d’accordo basta meno di una serata, perché la concorrenza non esiste, anche se Pavel Nedved, del cda, avrebbe affinità con Mancini, una chiacchiera che per la Juve è mero gossip. Ma al Mancio nemmeno viene fatta una telefonata: non è questione di busta paga, ma di scelta. E Marotta ha le idee chiare. Bisogna trovare il profilo giusto in tempo giustissimo, meno di un giorno: perché la stagione è partita e c’è una squadra da allenare.
 

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Ne esce l’accordo contrattuale più veloce della storia, ma c’è un piccolo segreto: condizioni, durata e retribuzione erano già state discusse, in via rigorosamente informale e riservata, lo scorso maggio, come quattro chiacchiere tra amici. Tanto per sondare la disponibilità di Allegri, come fu fatto anche con Sinisa Mihajlovic. Il che dà l’idea di quanto fosse in bilico il rapporto con Antonio Conte, che poi fu ricucito all’ultimo incontro: ma senza prolungamento del contratto.

 

Al di là della stima, con l’ex allenatore rossonero era rimasto il feeling, se lo stesso a giugno aveva rifiutato una proposta economicamente da urlo da parte del Kazakhistan: «Fai il nostro ct e scrivi sul contratto la cifra dello stipendio». Allegri andò, ma poi declinò: «Tante grazie, ma non posso accettare».
 

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Chissà, magari prima o poi sarebbe passata l’occasione giusta. È arrivata martedì, dopo che tutti, racconterà Marotta, hanno provato inutilmente a convincere Antonio Conte a restare. Davanti al no, bisogna pur continuare. Marotta va dritto su Allegri e nella notte è già tutto definito. Tant’è che ieri mattina, al tavolino di un bar a pochi passi dall’hotel Principi di Piemonte, centro di Torino e base del ritiro Juve, i dirigenti bianconeri tracciano un programma chiarissimo: «Allegri firma alle 10,30 e al pomeriggio lo presentiamo».

 

Andrea Agnelli s’è convinto del progetto, il ds Fabio Paratici già lo era. Si parla anche della reazione dei tifosi, diversi dei quali, attraverso i social network, non prendono benissimo la scelta di Allegri. Anzi, male. Più che l’avversità per l’erede, è la passione per il predecessore, Conte, uno da record e vittorie. Si può anche capire. Poi però ci potrebbe essere l’eventualità, remota o meno, di annunciare la cessione di un big, come Vidal: «E come la prenderebbero ora che non c’è più Conte?». Si vedrà, in ogni senso, anche perché Marotta rassicura: «Vidal non è mai stato messo sul mercato, ci sono arrivate offerte ma non ci siamo mai messi a trattare. E lui ha detto anche ieri di voler restare». Resterà di certo Allegri, anche se ieri sera è dovuto tornare a Milano per prendere qualche vestito: mai avrebbe pensato alla valigia di un lungo viaggio.

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2. LA FIDANZATA CANCELLA IL TWEET ANTI BIANCONERI

Da “La Stampa

 

«Juve vergogna d’Italia, migliore in campo: Mazzoleni»: a scrivere e pubblicare questo tweet, due anni fa, fu la compagna di Massimiliano Allegri, ora neo tecnico bianconero. Quel cinguettio ha scatenato l’ira dei tifosi della Juve, già perplessi dalla scelta del tecnico toscano, e così Gloria Patrizi ha chiuso il proprio account. La donna pubblicò dei tweet due anni fa, all’epoca del primo scudetto bianconero dell’era Conte. In occasione della partita Milan-Juventus, e in riferimento alla decisione dell’arbitro di non convalidare il gol di Muntari. 

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